Fabi, salgono i risparmi delle famiglie in Lombardia e la ricchezza finanziaria sfiora i 550 miliardi
Nel 2024, i risparmi delle famiglie in Lombardia hanno raggiunto un totale di 549,3 miliardi di euro, segnando un aumento significativo rispetto ai 501 miliardi del 2023. L’incremento di 48,3 miliardi di euro (+9,6%) è stato favorito da una crescita sostenuta soprattutto negli investimenti finanziari – tra fondi di investimento, azioni e titoli di Stato... Leggi tutto

Nel 2024, i risparmi delle famiglie in Lombardia hanno raggiunto un totale di 549,3 miliardi di euro, segnando un aumento significativo rispetto ai 501 miliardi del 2023. L’incremento di 48,3 miliardi di euro (+9,6%) è stato favorito da una crescita sostenuta soprattutto negli investimenti finanziari – tra fondi di investimento, azioni e titoli di Stato – che hanno registrato un aumento del 18,7% (+50,5 miliardi di euro), passando da 270,5 miliardi nel 2023 a 321,0 miliardi nel 2024. Al contrario, i depositi hanno subito una flessione di 2,2 miliardi di euro (-0,9%), passando da 230,5 miliardi nel 2023 a 228,3 miliardi nel 2024. La tendenza è legata a una maggiore propensione delle famiglie lombarde a cercare rendimenti più elevati attraverso strumenti finanziari, piuttosto che mantenere la liquidità nei conti correnti, probabilmente a causa del contesto di tassi di interesse in calo. A dirlo è una nuova analisi svolta dalla Fabi.
La provincia di Milano si conferma il fulcro della ricchezza lombarda. I risparmi delle famiglie milanesi sono aumentati di 20,9 miliardi di euro (+10,0%), passando da 208,3 miliardi di euro nel 2023 a 229,2 miliardi di euro nel 2024. La crescita è stata trainata dall’aumento nei fondi di investimento, azioni e titoli di stato, che sono cresciuti di 21,5 miliardi di euro (+17,7%), passando da 121,4 miliardi di euro nel 2023 a 142,9 miliardi di euro nel 2024. Al contrario, i depositi hanno registrato una contrazione di 649 milioni di euro (-0,7%), passando da 86,9 miliardi a 86,3 miliardi di euro. Brescia ha registrato un aumento significativo nei risparmi complessivi, saliti da 52,9 miliardi di euro nel 2023 a 58,1 miliardi di euro nel 2024 (+9,8%), con un incremento di 5,2 miliardi di euro. La crescita è stata sostenuta dai fondi di investimento, azioni e titoli di stato, che sono aumentati di 5,2 miliardi di euro (+19,8%), passando da 26,3 miliardi a 31,5 miliardi di euro. I depositi, invece, sono rimasti pressoché stabili, con una lieve contrazione di 25 milioni di euro (-0,1%). Anche Bergamoha mostrato una performance robusta, con i risparmi complessivi cresciuti di 4,6 miliardi di euro (+9,8%), passando da 46,9 miliardi di euro nel 2023 a 51,5 miliardi di euro nel 2024. La crescita è stata guidata dall’incremento nei fondi di investimento, azioni e titoli di stato, che sono aumentati di 4,9 miliardi di euro (+20,4%), passando da 24 miliardi a 28,9 miliardi di euro. I depositi hanno invece registrato una contrazione di 285 milioni di euro (-1,2%). La provincia di Monza e Brianza ha registrato un incremento complessivo di 4 miliardi di euro (+9,8%), passando da 41,3 miliardi nel 2023 a 45,4 miliardi nel 2024. I fondi di investimento, azioni e titoli di stato sono aumentati di 4,3 miliardi di euro (+20,2%), passando da 21,1 miliardi a 25,4 miliardi di euro. I depositi hanno invece subito una flessione di 220 milioni di euro (-1,1%). Mantova ha registrato un incremento complessivo di 1,5 miliardi di euro (+10%), passando da 14,7 miliardi a 16,2 miliardi di euro. La crescita è stata trainata dall’aumento nei fondi di investimento (+21,0%). Cremona ha evidenziato un andamento simile, con i risparmi cresciuti di 1,4 miliardi di euro (+9,1%), passando da 14,8 miliardi a 16,2 miliardi di euro. Anche in questo caso, la crescita è stata guidata dall’aumento nei fondi di investimento (+17,6%). Como ha registrato un incremento di 2,5 miliardi di euro (+9,3%), passando da 27,3 miliardi nel 2023 a 29,9 miliardi nel 2024. L’incremento è stato trainato dall’aumento nei fondi di investimento (+19,8%). Lecco ha visto una crescita di 1,5 miliardi di euro (+9,2%), passando da 16 miliardi a 17,4 miliardi nel 2024, grazie alla spinta dei fondi di investimento (+20,3%). A Varese, i risparmi complessivi sono cresciuti di 3,5 miliardi di euro (+8,7%), passando da 40,4 miliardi nel 2023 a 43,9 miliardi nel 2024. La crescita è stata sostenuta dall’incremento nei fondi di investimento (+17,3%), mentre i depositi sono diminuiti di 252 milioni di euro (-1,4%). Pavia ha registrato un incremento complessivo di 1,9 miliardi di euro (+8,5%), passando da 22,6 miliardi a 24,5 miliardi. La crescita è stata guidata dai fondi di investimento (+18,4%), mentre i depositi sono calati di 320 milioni di euro (-3,1%). Lodi ha segnato un aumento di 676 milioni di euro (+7,9%), con un incremento nei fondi di investimento (+17,5%), a fronte di una riduzione nei depositi (-1,7%). A differenza di altre province, Sondrio ha registrato una crescita sia nei depositi che negli investimenti. I risparmi sono cresciuti di 629 milioni di euro (+8,8%), passando da 7,1 miliardi a 7,8 miliardi nel 2024. I fondi di investimento, azioni e titoli di stato sono aumentati di 594 milioni di euro (+21,1%). Anche i depositi sono aumentati di 34 milioni di euro (+0,8%).
“Il ruolo trainante di Milano nella ricchezza della Lombardia e del Paese, nonostante il peso del costo della vita, conferma ancora una volta l’importanza strategica del risparmio nel tessuto economico italiano. La capacità di accumulare e gestire il risparmio si rivela infatti un asset fondamentale per la stabilità e la crescita economica complessiva del Paese. La liquidità depositata sui conti correnti, sebbene rappresenti un’importante riserva di sicurezza per le famiglie e le imprese, evidenzia anche una criticità: in un contesto di tassi d’interesse ormai fermi, il mancato impiego di questa liquidità in strumenti di investimento più redditizi si traduce in una perdita di opportunità economiche” ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “La sfida, dunque, è duplice: da un lato preservare la sicurezza finanziaria derivante dal risparmio, dall’altro canalizzare queste risorse verso investimenti produttivi, capaci di generare rendimenti e alimentare il ciclo virtuoso dell’economia. In questo quadro, l’educazione finanziaria gioca un ruolo cruciale. La consapevolezza e la conoscenza degli strumenti finanziari, affiancate alla consulenza qualificata di chi opera nel settore bancario, diventano leve decisive per trasformare il risparmio da semplice accumulo di risorse a strumento attivo di crescita economica. Milano, con la sua tradizione di centro finanziario e produttivo, si conferma un laboratorio naturale di questa dinamica: la ricchezza accumulata nei conti correnti delle famiglie e delle imprese milanesi rappresenta una riserva strategica che, se ben orientata, può tradursi in un volano per la crescita non solo regionale, ma anche nazionale. La sfida per il settore bancario e per gli investitori è dunque quella di accompagnare questo processo, offrendo strumenti e consulenze capaci di tradurre la propensione al risparmio in opportunità concrete di crescita e sviluppo”.