F1, test Bahrain: Ferrari cerca i limiti della vettura non la prestazione 

Ferrari ha lavoro sodo nella giornata di ieri. I test di F1 servono proprio a questo: studiare nei minimi dettagli la vettura per alzare la comprensione dell’auto quanto più possibile. Era questo l’obiettivo peraltro portato a casa, che il team di Maranello ha saputo svolgere alla perfezione. Abbiamo ampiamente raccontato il programma di lavoro nella […]

Feb 28, 2025 - 18:56
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F1, test Bahrain: Ferrari cerca i limiti della vettura non la prestazione 

Ferrari ha lavoro sodo nella giornata di ieri. I test di F1 servono proprio a questo: studiare nei minimi dettagli la vettura per alzare la comprensione dell’auto quanto più possibile. Era questo l’obiettivo peraltro portato a casa, che il team di Maranello ha saputo svolgere alla perfezione. Abbiamo ampiamente raccontato il programma di lavoro nella giornata di ieri, dove Ferrari ha sistemato il set-up, ma il sottosterzo resta. Stamattina facciamo un resoconto relativo al rendimento con alto quantitativo di carburante a bordo, per cercare un primo riferimento sul consumo gomme.

Ferrari prova differenti altezze e rigidezze per ottimizzare l’iterazione aero-meccanica

Osservando con attenzione quando rivelano i dati, si osserva immediatamente come Ferrari abbia compiuto un lavoro differente rispetto ai più diretti avversari. Per una chiarezza maggiore, abbiamo scelto di prendere in considerazione i piloti dei quattro team deputati come migliori in questo 2025. I dati sono riferiti alla sessione pomeridiana. Nella prima giornata di test, il team di Maranello ha incontrato non poche difficoltà nel tentativo di comprendere al meglio la finestra d’utilizzo ideale della nuova monoposto.

Quanto visto fa emergere alcuni dubbi sulla vettura modenese, mentre i tecnici hanno svolto un lavoro complesso per capire al meglio come lavora la nuova sospensione. Per questo motivo, non devono sorprendere le svariate modifiche al setup e all’handling della monoposto, talvolta scorbutico. Per comprendere meglio a cosa ci riferiamo, prendiamo come esempio le difficoltà incontrate da Hamilton nella giornata di ieri. L’inglese non riusciva a controllare il retrotreno della monoposto a causa del sottosterzo in ingresso.

Come si notava dalle immagini, la rossa numero 44 era estremamente bassa, grattando eccessivamente con lo skidpad del fondo. I continui contatti col terreno variavano l’altezza istantanea della vettura, impedendo al flusso di restare attaccato alle pareti del fondo. I continui distaccamenti della vena provocavano una diminuzione locale del gradiente di pressione, innescando uno stallo aerodinamico, che riduce la depressione creata dai vortici. Di conseguenza, la vettura del sette volte campione del mondo perdeva punti di downforce, risultando instabile.

Ferrari F1
simulazione high fuel 1 stint – test Bahrain

I tecnici Ferrari hanno più volte tentato questi setup al limite nel corso della prima giornata, definiti da un programma di lavoro stipulato a Maranello, nel tentativo di comprendere i punti di lavoro estremi. Con Leclerc, invece, si è lavorato soprattutto sulle rigidezze, cercando un anteriore estremamente puntato nel corso dei long run. Questo fattore, combinato con un maggiore quantitativo di carburante a bordo e una mappa motore meno spinta, ha portato a rendimento diverso nei long run. Questa messa a punto della monoposto potrebbe essere predominante nell’arco della stagione.

Il tutto considerando che entrambi i piloti della storica scuderia italiana prediligono un anteriore forte a discapito di un posteriore più instabile. Mantenendo più rigido l’assale anteriore della Ferrari, si rendono stabili, in termini di scostamenti verticali, i braccetti delle sospensioni e si consente al fluido che li investe di arrivare più lineare verso la zona di pance e fondo. In questo modo si può massimizzare il lavoro dell’aerodinamica, perfezionando allo stesso tempo l’interazione con la meccanica del mezzo.

Ferrari F1
simulazione high fuel 2 stint – test Bahrain

I vari cambi al setup hanno permesso agli ingegneri una più vasta collezione di mappe aerodinamiche della vettura, fondamentali per aggiornare i dati del simulatore dopo questi test effettuati in pista. Tornando ai grafici, si osserva come, nello svolgere le proprie tornate in simulazione di passo gara, Leclerc abbia usato approcci differenti. Nel primo, il monegasco è stato più cauto all’inizio, migliorando la sua prestazione con il passare dei giri. Atteggiamento nello stint finale, mentre in quello centrale ha patito maggiormente l’eccessiva instabilità al retrotreno.

McLaren in fiducia, Red Bull lavora sulla sospensione anteriore

Gli avversari diretti della Ferrari sembrano avere una vettura di più facile da comprendere, favoriti dalla continuità nel progetto tecnico rispetto alla passata stagione. McLaren è al momento l’auto migliore in termini di bilanciamento. Norris ha costruito due long run solidi, con una prestazione media migliore con gomma Hard nel primo stint. Inoltre, la scuderia di Woking ha inanellato un computo totale di giri parecchio inferiore rispetto, agli avversari, se sommiamo i passaggi di ambedue i piloti.

Nello specifico, sono 118 le tornate completate dalla coppia campione del mondo costruttori, contro i 122 di Red Bull, i 148 di Mercedes e i 141 di Ferrari. Questo dato evidenzia la fiducia del team campione del mondo verso il nuovo progetto, il quale necessita di un lavoro inferiore come messa a punto. Con la RB21, invece, la scuderia si è concentrata quasi completamente sulla sospensione anteriore, elemento che ha creato le problematiche maggiori nel 2024. In modo simile a quanto fatto dalla Rossa, la squadra di Milton Keynes ha cambiato ripetutamente rigidezze e ride height.

Ferrari F1
simulazione high fuel 3 stint – test Bahrain

I tecnici hanno cercato di comprendere l’andamento del flusso attorno alle pance, completamente rivisitate nel corso dell’inverno, perfezionando, tramite le mappe aerodinamiche, l’interazione con la meccanica. Infatti, osservando gli on-board si è apprezzare come la RB21 passasse da un anteriore eccessivamente puntato a una mancanza di rotazione, lamentata da Verstappen al proprio ingegnere. In casa Mercedes, invece, l’attesa era tutta per il debutto di Kimi Antonelli nella mattinata. Il bolognese ha effettuato 78 tornate della pista di Sakhir

Kimi ha mantenuto un approccio parecchio conservativo nelle prime tornate, concentrandosi sui lunghi long run con carico di benzina. La prima giornata dei test sul circuito di Sakhir, ha confermato che la W16 pare sia nata molto bene e la McLaren è la vettura da battere. Il cantiere più grande è sicuramente quello di Ferrari, che ha l’obbligo, in soli tre giorni, di comprendere come far lavorare al meglio il nuovo progetto. Oggi il team italiana farà un lavoro di ricerca verso nuovi limiti dell’auto, mentre domani verrà cercata anche la prestazione, per comprendere realmente qual è il livello rispetto agli avversari.

Autore grafici: Leonardo Pasqual – @PasqualLeonardo 

Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv