F1, per la Ferrari lo spettro della stagione di transizione. Però nel 2026 sarà pronta al nuovo regolamento?
Alla vigilia del Gran Premio di Emilia Romagna, letteralmente quello di casa per la Ferrari, si disquisisce relativamente al tema che, per la Scuderia di Maranello, questa stagione possa rivelarsi l’ennesima “di transizione”. Viene però da chiedersi, “in che senso”? Perché il concetto di “transizione” implica quello di cambiamento. Viceversa, da anni, la situazione della […]

Alla vigilia del Gran Premio di Emilia Romagna, letteralmente quello di casa per la Ferrari, si disquisisce relativamente al tema che, per la Scuderia di Maranello, questa stagione possa rivelarsi l’ennesima “di transizione”. Viene però da chiedersi, “in che senso”? Perché il concetto di “transizione” implica quello di cambiamento. Viceversa, da anni, la situazione della Scuderia di Maranello non si modifica in alcun modo.
Per la verità, nel 2026 un cambiamento sostanziale è previsto. Quello del regolamento tecnico. A breve bisognerà impostare il lavoro in vista dell’anno venturo, decidendo anche il budget da destinarvi e se concentrare più risorse su di esso, magari dirottandole dallo sviluppo delle auto 2025. Se gli aggiornamenti alla SF-25 approntati per Imola non dovessero dare riscontro positivo, allora il Cavallino Rampante potrebbe anche muoversi in quella direzione.
Sono decisioni di alto livello da prendere a breve, nella consapevolezza che – quantomeno – la Rossa ha saputo farsi trovare pronta alle ultime due rivoluzioni tecniche, verificatesi nel 2017 e nel 2022. Nel primo caso, Ferrari lanciò il guanto di sfida a Mercedes (all’epoca dominante) per un biennio. Andò male, ma soprattutto nel 2017 dissero male le circostanze (l’incidente di Singapore, qualche rottura meccanica di troppo).
Nel 2022 la partenza fu ottima. Ai nastri di partenza della stagione, la F1-75 era l’auto migliore e più competitiva. Poi altre monoposto crebbero, Red Bull su tutte, ma la Scuderia di Maranello seppe farsi trovare pronta alle novità concettuali introdotte. Dunque, questi due precedenti sono quantomeno incoraggianti per chi sostiene le Rosse.
Non è granché? Ennesima speranza destinata a essere frustrata dalla ventura realtà dei fatti? Pia illusione? Nuovo “anno prossimo”? Intanto vedremo cosa accadrà tra Imola e Barcellona, dopodiché verranno tratte le conclusioni del caso.