F1 | Analisi tecnica: Bene Ferrari! Migliorata un’area aerodinamica chiave del dominio Red Bull

Ferrari ha mostrato un miglioramento del DRS, aspetto chiave del dominio Red Bull, approfondiamolo in questa analisi mediante l’ausilio dei dati.

Le prove libere di Melbourne ulteriori indicazioni sulle aree di performance delle vetture e dunque delle loro peculiarità. Effettuando un’analisi dei dati delle velocità di punta con e senza il DRS, emerge come Ferrari abbia quasi totalmente ricucito il gap dell’ efficienza di tale meccanismo rispetto al riferimento rappresentato dalla Red Bull.

Lo scopo dell’ala mobile è quello di ridurre il drag aerodinamico, ovvero resistenza all’avanzamento, della vettura nei rettilinei (dove ne è consentito l’utilizzo) al fine di facilitare i sorpassi. In molti ricorderanno come tale aspetto è stato un’area chiave del dominio recente Red Bull, soprattutto nei duelli in pista. Infatti, una volta spalancato il DRS, la vettura acquistava così tanta velocità da rendere il sorpasso difficilmente evitabile per gli avversari.

Analisi FP2

Questa supremazia però sembra essere decisamente terminata. Infatti, come emerso dai dati del guadagno di velocità all’apertura del DRS, sebbene la Red Bull e la sua gemella VCARB rimangano in prima posizione in tale graduatoria, il distacco con gli altri risulta minimo. La scuderia che più si avvicina, a soli 2kph, è proprio la Ferrari, che mostra un netto miglioramento rispetto alle stagioni passate.

È doveroso specificare come questo dato sia una stima in quanto dipende dal livello di carico della configurazione aerodinamica optata, dal momento che all’aumentare di quest’ultimo anche il drag subisce un incremento. Pertanto, per valutare esattamente l’efficienza, ovvero il rapporto tra il carico aerodinamico generato e resistenza all’avanzamento, bisognerebbe essere a parità di primo termine.

Analisi FP1

Andando invece ad osservare lo stesso dato per la prima sessione di libere emerge che Ferrari addirittura sia al primo posto. Tuttavia, dal momento che tra le sessioni non si sono verificati sostanziali cambiamenti di carico aerodinamico, è probabile che tale delta sia dovuto a condizioni favorevoli quali vento o scie.

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Crediti immagine di copertina: ©Scuderia Ferrari

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