Eurovision 2026, SVT sarebbe pronta per organizzare la kermesse?

KAJ favoriti all’Eurovision 2025: SVT si prepara a ospitare l’edizione 2026, ma avverte sui costi. Possibile show più sobrio per contenere il budget.

Con il passaggio alla finale dell’Eurovision Song Contest 2025, il trio KAJ ha scatenato un autentico terremoto mediatico e organizzativo in Svezia. Il brano “Bara Bada Bastu”, cantato interamente in svedese, ha conquistato pubblico e bookmaker, al punto da far balzare la Svezia in testa alle previsioni di vittoria. E SVT, l’emittente pubblica nazionale, è già al lavoro per fronteggiare una possibile organizzazione dell’edizione 2026.

KAJ – composto da Kevin Holmström, Axel Åhman e Jakob Norrgård, tre artisti originari dell’Ostrobotnia, in Finlandia, ma di lingua svedese – ha stupito sin dalle selezioni del Melodifestivalen, vincendo con uno show che celebra con ironia la cultura nordica della sauna. Sul palco di Basilea, la loro esibizione è un vero e proprio spettacolo visivo: un bosco scandinavo ricostruito, con tanto di gradoni di legno tipici delle saune, e un invito a “staccare la spina” dalla frenesia quotidiana.

Il successo è stato immediato: qualificazione facile in semifinale e status di favoriti assoluti secondo gli scommettitori, davanti all’Austria con JJ e “Wasted Love”.

Ma l’entusiasmo ha un prezzo. Dopo aver ospitato l’Eurovision nel 2013, nel 2016 e – soprattutto – nel 2024, SVT non è esattamente entusiasta all’idea di un quarto impegno in poco più di un decennio, specialmente considerando i costi. “Abbiamo già fissato una riunione per iniziare a pianificare l’eventuale evento del prossimo anno a partire da lunedì mattina”, ha dichiarato Anton Glanzelius, responsabile dei programmi per l’emittente svedese, al quotidiano Dagens Nyheter.

Glanzelius ha confermato che SVT non ha registrato profitti nelle ultime tre edizioni ospitate, anzi: l’Eurovision 2024 ha comportato una perdita di circa 100 milioni di corone svedesi (circa 9 milioni di euro). “C’è un’aspettativa da parte del pubblico e dei Paesi partecipanti di avere uno show spettacolare. Ma tutto questo ha un costo”, ha spiegato il dirigente.

In caso di vittoria a Basilea, l’Eurovision 2026 in Svezia sarà necessariamente più contenuto, anche se Glanzelius assicura che non verranno compromessi standard e qualità. “Stiamo valutando ipotesi di contenimento dei costi, come ridurre la dimensione del palco o dell’impianto luci”, ha precisato.

Il problema di fondo resta il budget: SVT non trasmette pubblicità e dipende principalmente da fondi pubblici, soggetti a tagli sempre più consistenti. L’Eurovision richiede invece un impegno economico elevato, che rischia di togliere risorse ad altri format nazionali: “Dovremo posticipare o cancellare altri programmi di intrattenimento. Anche se non posso dire esattamente quali”, ha dichiarato Glanzelius.

La posizione della Svezia come favorita solleva quindi entusiasmo tra i fan e preoccupazione tra i dirigenti. KAJ rappresenta un’eccezione nella storia recente del Paese: è la prima proposta cantata interamente in svedese dal 1998, e potrebbe segnare un ritorno alle radici linguistiche del Paese in una competizione sempre più anglofona.

Nonostante le difficoltà, l’orgoglio nazionale resta forte. “Un’ulteriore vittoria renderebbe tutti felici, ma se non dovesse accadere, almeno avremo il lunedì mattina libero”, ha ironizzato Glanzelius, consapevole che il trionfo europeo potrebbe essere un regalo tanto prestigioso quanto oneroso.

Il 17 maggio, nella finale di Basilea, la parola passerà al pubblico europeo. E la sauna scandinava potrebbe sorprendere ancora.

Foto su licenza Depositphotos

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