Etf: Euronext vuole unificare la quotazione degli Etf. Tajani difende il ruolo dell’Italia

Euronext vuole lanciare una piattaforma unificata per gli Etf, con l’obiettivo di semplificare il mercato e migliorare la liquidità. Questa nuova infrastruttura consentirebbe agli investitori di operare con un unico codice Isin, mentre gli emittenti di fondi passivi potranno evitare di dover richiedere autorizzazioni separate nei sette Paesi in cui il gruppo è presente. Il... Leggi tutto

Apr 3, 2025 - 01:17
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Euronext vuole lanciare una piattaforma unificata per gli Etf, con l’obiettivo di semplificare il mercato e migliorare la liquidità. Questa nuova infrastruttura consentirebbe agli investitori di operare con un unico codice Isin, mentre gli emittenti di fondi passivi potranno evitare di dover richiedere autorizzazioni separate nei sette Paesi in cui il gruppo è presente. Il progetto, promosso dall’amministratore delegato Stéphane Boujnah, mira a ridurre la frammentazione del mercato europeo degli Etf, come riportato da MF.

Attualmente, il numero di quotazioni di Etf in Europa è quasi quattro volte superiore a quello degli Stati Uniti, nonostante il numero effettivo di strumenti sia molto simile (2.967 in Europa contro 3.040 negli Usa). A evidenziarlo è stato di recente Paul Young, responsabile del mercato dei capitali per gli Etf di Vanguard, come riportato da MF. Tuttavia, il volume di scambi europeo è nettamente inferiore rispetto a quello statunitense: 2.400 miliardi di dollari contro i 38.000 miliardi degli Usa. Questa disparità è dovuta alla presenza di numerose piattaforme, che rendono il mercato più complesso e meno efficiente.

Nel piano strategico “Innovate for Growth 2027“, Euronext ha dichiarato di voler superare questa frammentazione attraverso una soluzione integrata a livello europeo per la quotazione, il trading e il post-trading degli Etf. Un passaggio chiave sarà il trasferimento del sistema di regolamento delle transazioni in Italia a partire da settembre 2026. Questo rafforzerà il ruolo di Borsa Italiana, che beneficerà delle commissioni derivanti dai servizi di post-trading, a detta di EuroNext.

Anche i costi per gli emittenti subiranno una trasformazione: attualmente, devono pagare tariffe di quotazione separate per ogni Paese e autorità di regolamentazione coinvolta. Con l’adozione della nuova piattaforma unificata, questi costi si ridurranno a un’unica tariffa. Oggi, ad esempio, la Consob richiede 3.555 euro per ogni Etf quotato in Italia, oltre a 270 euro per ogni aggiornamento del prospetto informativo. Con 2.037 Etf quotati in Italia, le entrate per la Consob si aggirano attorno ai 7-8 milioni di euro.

Tuttavia, se gli emittenti sceglieranno di quotarsi nei Paesi con costi più bassi o nulli, come i Paesi Bassi, potrebbe emergere un problema per l’Italia e per la Consob stessa.

E la stessa Consob ha avviato ispezioni nella sede di Borsa Italiana a Piazza Affari, mentre Banca d’Italia sta verificando l’autonomia gestionale di Euronext Securities (ex Monte Titoli) all’interno del gruppo.

Non solo: il ministro Antonio Tajani ha sollevato la questione del “golden power”, sottolineando l’importanza strategica degli Etf per l’Italia, che rappresentano un mercato da 85 miliardi di euro e un elemento chiave per la quotazione delle piccole e medie imprese. L’obiettivo è evitare una fuga delle quotazioni verso Paesi con regimi fiscali più vantaggiosi, come l’Olanda, rafforzando invece il ruolo dell’Italia all’interno di Euronext.