Etf: entro il 2030 potrebbero detenere un quinto degli asset gestiti a livello globale
Secondo uno studio condotto da Carne Group, società indipendente di gestione di fondi di terze parti in Europa, entro il 2030 fino al 20% degli asset gestiti (AUM) dalle società di gestione potrebbe provenire da Erf. La ricerca, che ha coinvolto gestori azionari e di fondi in Europa e negli Stati Uniti, mette in luce... Leggi tutto

Secondo uno studio condotto da Carne Group, società indipendente di gestione di fondi di terze parti in Europa, entro il 2030 fino al 20% degli asset gestiti (AUM) dalle società di gestione potrebbe provenire da Erf. La ricerca, che ha coinvolto gestori azionari e di fondi in Europa e negli Stati Uniti, mette in luce il ruolo sempre più centrale che i fondi negoziati in borsa stanno assumendo nelle strategie a lungo termine del settore.
In particolare, il 28% dei partecipanti allo studio considera gli Etf fondamentali per la crescita futura della propria azienda, mentre un ulteriore 69% li ritiene comunque importanti. Guardando al futuro, quasi la metà (49%) dei fund manager prevede che tra il 15% e il 20% degli asset gestiti sarà detenuto in Etf entro il 2030.
Un dato ancora più interessante riguarda l’ascesa degli Etf attivi: lo studio prevede che questi costituiranno una parte crescente del patrimonio gestito nei prossimi cinque anni. Questo segmento, che ha già trovato forte impulso nel mercato statunitense, è pronto a espandersi anche in Europa.
Patrick O’Brien, Managing Director Business Development di Carne Group, ha dichiarato: “Abbiamo già visto grandi attori come BlackRock e Robeco lanciare ETF attivi in Europa, ma ci aspettiamo un aumento significativo nel 2025 per soddisfare la crescente domanda degli investitori. Prevediamo che il 2025 e il 2026 saranno anni chiave per l’affermazione degli ETF attivi nel mercato europeo”.
Tuttavia, per poter lanciare con successo nuovi prodotti ETF, i gestori riconoscono l’importanza di affidarsi a specialisti esterni. Lo studio evidenzia infatti che quasi due terzi (64%) dei fund manager si avvale di terze parti per selezionare fornitori di servizi come amministratori e depositari, mentre il 63% si affida a supporti esterni per la creazione di strutture legali, in particolare sotto la normativa UCITS.
Oltre la metà dei gestori (57%) esternalizza la redazione dei prospetti informativi e di altri documenti legali, mentre il 53% affida a terze parti anche la presentazione della documentazione agli organismi di regolamentazione. Infine, un gestore su cinque (20%) ricorre a specialisti per assistere nel processo di quotazione dell’Etf in Borsa.
Questi dati sottolineano non solo la rapida crescita e l’evoluzione del mercato degli Etf, ma anche l’importanza di partnership qualificate e know-how tecnico per cogliere le opportunità offerte da questo segmento sempre più strategico del risparmio gestito.