ETF Bitcoin: da IBIT a FBTC, tutti i numeri dei deflussi
L'ETF Bitcoin di BlackRock (IBIT) guida la classica dei fondi con maggiori deflussi L'articolo ETF Bitcoin: da IBIT a FBTC, tutti i numeri dei deflussi proviene da RisparmiOggi.

La vicenda del crollo di Bitcoin si intreccia con quella dei deflussi dagli ETF con sottostante BTC spot. Difficile dire dove siano le responsabilità e quindi se sia la fuga dagli ETF Bitcoin ad alimentare il ribasso del token o se al contrario siano le forti vendite di Bitcoin a causare i pesanti ritiri dagli ETF dei vari gestori. Molto probabilmente la verità è nel mezzo nel senso che si è creato un circolo vizioso in cui i due sell-off si alimentano a vicenda. Fino a quando non muterà il sentiment di mercato sia il Bitcoin reale che gli ETF Bitcoin continueranno quindi a soffrire.
Ma di che numeri stiamo parlando? A noi interessano i soli ETF ed è oggettivamente da giorni che non si fa altro che parlare dei continui deflussi in atto. Nomi come l’IBIT di BlackRock vengono citati come l’esempio della crisi in atto. E poi ci sono i sempre annessi ETF Ethereum che, come nel più classico degli effetti domino, vivono il riflesso dei “fratelli” maggiori. Quindi deflussi anche su di loro e altro circolo vizioso questa volta tra ETF (BTC e ETH).
Vediamo allora quali sono le dimensioni di questa “smobilitazione”
I deflussi sugli ETF Bitcoin e quelli sugli ETF Ethereum
Il primo numero è il 7. Tanti sono i giorni di deflusso consecutivo dagli ETF Bitcoin. Da una settimana il ritiro in atto sui vari strumenti non accenna a invertire la rotta.
Il secondo numero è invece il 5. Tanti sono i giorni consecutivi di ritiro dagli ETF Ethereum. C’è una differenza di due giorni che permette di confermare quella che è un’ovvietà per chi è addentrato su questo mercato: sono stati i forti deflussi sugli ETF BTC a far scatenare quelli sugli ETF ETH (e a questo punto verrebbe da affermare che è un bene che i vari ETF crypto in giacenza sui tavoli della SEC non siano stati approvati altrimenti anche loro sarebbero finiti nel tritacarne.
Ma andiamo avanti con i numeri.
Il terzo è 755 (milioni di dollari) ossia l’ammontare dei deflussi dagli ETF Ethereum solo nella giornata di ieri 26 febbraio. 94 (sempre milioni) sono stati invece i deflussi dagli ETF Ethereum sempre ieri.
Quinto numero è 3 ossia il numero degli ETF Bitcoin quotati (sui 12 totali listati) che sempre nella giornata di ieri non hanno subito deflussi.
Sesto numero di questo calvario è 95,16 (questa volta miliardi di USD) ossia quello che “resta” degli attivi totali degli ETF Bitcoin dopo la settimana peggiore a memoria recente. E poi i connessi 8,56 (sempre miliardi di USD) di masse gestite che restano negli ETF Ethereum dopo i 5 giorni di deflussi.
Questi due ultimi numeri sono i peggiori dal punto di vista psicologico. Infatti certificano che le masse sugli ETF Bitcoin sono scese sotto i 100 miliardi di dollari e che quelle sugli ETF Ether sotto ai 9 miliardi di dollari. Il problema è quando vengono sfondate al ribasso determinate soglie (vale per gli ETF come vale per le azioni) c’è il rischio che si crei un circolo vizioso ulteriore.