Nuovo BTP a 5 anni nell’asta del 27 febbraio 2025: quanto potrà rendere?
Nell'asta BTP del 27 febbraio 2025 anche nuova tranche del decennale scadenza 01/08/2035 e del CCTeu aprile 2033 L'articolo Nuovo BTP a 5 anni nell’asta del 27 febbraio 2025: quanto potrà rendere? proviene da RisparmiOggi.

Appuntamento da non prendere sottogamba quello con l’asta BTP del 27 febbraio. Il collocamento andrà a chiudere un mese intensissimo per le emissioni di titoli di stato con il lancio del BTP Più che ha infiammato l’appetito dei retail italiani. Ebbene l’asta del 27 febbraio sarà si tradizionale ma non sarà quella “formalità” che in tanti si potevano attendere.
Due soli BTP in collocamento ma uno sarà nuovo di zecca. Il Tesoro, infatti, sembra proprio aver deciso di sfruttare l’hype del settore per piazzare una maxi emissione di nuovi BTP a 5 anni. In collocamento andrà il nuovo quinquennale scadenza 01/07/2030 e cedola 2,95%. A fare compagnia al nuovo titolo saranno poi la seconda tranche del BTP a 10 anni ISIN IT0005631590 e la quinta tranche del CCTeu ISIN IT0005620460. Ammontare totale del collocamento (senza considerare l’importo supplementare) 6,75 miliardi per la componente BTP a cui si aggiungono massimo 2,75 miliardi per la parte indicizzata ai tassi.
Domandona classica del potenziale investitore il giorno precedente al collocamento riguarda ovviamente i ritorni attesi. Quali rendimenti potrebbe esitare l’asta del 27 febbraio? Il focus è massimo soprattutto sul nuovo arrivato. 5 anni è una scadenza molto amata dagli investitori medi italiani e allora, in relazione proprio al BTP a 5 anni, cosa attendersi?
Diciamolo chiaramente: i ritorni sul tratto breve della curva sono sempre più pressati dal taglio dei tassi BCE. Il nuovo BTP a 5 anni ne sarà indenne?
Asta BTP 27 febbraio 2025: le caratteristiche
Protagonista assoluto dell’asta BTP del 27 febbraio sarà il nuovo titolo a 5 anni. Tranche 1 e ISIN da assegnare, il nuovo BTP a 5 anni staccherà la prima cedola l’1 luglio 2025 che, calendario alla mano, non potrà essere che corta. Dal 2,95% annuo che il nuovo BTP a 5 anni si porterà apprezzo per tutta la durata, si scende ad un netto del 2,58% che, nel caso appunto del primo stacco, si ridurrà ad un netto dello 0,8556% (lordo 9,977901%). Per il calcolo della cedola corta si assume come riferimento un periodo di possesso di 120 giorni.
L’ammontare di collocamento del BTP 5 anni sarà compreso tra 3,25 e 3,75 miliardi di euro segno che il MEF intende proprio darci dentro.
L’emissione del titolo era stata prevista nel programma di collocamenti del primo trimestre 2025. Un evento in agenda che tuttavia, visto proprio l’affollamento di febbraio, in tanti pensavano essere destinato al mese di marzo. Evidentemente il MEF intende battere il ferro da caldo.
Restando nel campo medio e lungo termine, in emissione andrà poi la seconda tranche del BTP a 10 anni scadenza 01/08/2035 e ISIN IT0005631590. Benchmark collocato per la prima volta lo scorso 15 gennaio (quindi giovanissimo) stacca una cedola lorda del 3,65% Il range di emissione, anche in questo caso, è ampio essendo compreso tra 2,5 e 3 miliardi a cui sono poi da aggiungere i 600 milioni dell’asta supplementare.
Infine in emissione andrà la quinta tranche del CCTeu scadenza 15 aprile 2033 ISIN IT0005620460. A differenza dei BTP, i CCTeu sono indicizzati all’andamento dei tassi (Euribor a 6 mesi) e questa caratteristica li rende più indicati a specialisti che ad investitori generici. Emesso per la prima volta il 15/10/2024, il CCTeu presenta un tasso annualizzato del 4,164% e uno spread dell’1,1%. Il giorno della vigilia dell’asta, sul MOT quota appena sopra la pari (100,28) e presenta un rendimento effettivo a scadenza lordo, inclusa la variabile della cedola, al 3,56%.