Elio Germano attacca il ministro Giuli: “Basta piazzare uomini come fanno i clan”
In occasione la cerimonia di presentazione dei David di Donatello al Quirinale l’attore ha usato parole dure: “Fatico a capirlo. Il Cinema è in crisi per grossa responsabilità del ministro. Ci vogliono persone competenti nei posti giusti”

Roma, 7 maggio 2025 – Sono parole dure quelle pronunciate dall’attore Elio Germano nei confronti del ministro della Cultura Alessandro Giuli. “Fatico a capirlo”, ha detto Giordano parlando ai microfoni di LaPresse dopo l’intervento del ministro in occasione della cerimonia di presentazione dei David di Donatello (i riconoscimenti ai protagonisti del mondo del Cinema nostrano) al Quirinale. invitando il componente del Governo al dialogo “per risolvere i problemi del cinema” invece di “piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan”.
L’intervista di Germano comincia con un elogio del presidente della Repubblica: “Meno male che c’è il presidente Mattarella, perché io ho fatto fatica invece ad ascoltare il rappresentante della cultura del nostro paese, il ministro”.
“Non voglio esprimere la mia opinione personale – prosegue Germano –, vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria”, aggiunge l’attore, secondo cui “il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura”. Secondo Germano “sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro, è dal mio punto di vista fastidioso”.
“Mi piacerebbe che invece di piazzare i loro uomini nei posti chiave come fanno i clan – continua l’attore che ha recentemente interpretato Messina Denaro nel film Iddu – si preoccupassero di fare il bene della nostra comunità mettendo le persone competenti nei posti giusti e incontrando i rappresentanti di categoria per risolvere insieme i problemi”. “Non sono solo le armi che aumentano il Pil del paese. Da un’indagine di Cassa Depositi e Prestiti, per ogni euro investiti nel cinema rientrano 3-4 euro allo Stato”, ha concluso.David di Donatello 2025, quando e dove vederli: i principali film in concorso
E M5S soffia sulla polemica. “Ha pienamente ragione Elio Germano. Alessandro Giuli si continua a vantare ma il cinema è in profondo rosso e il responsabile è lui. Addirittura ai David di Donatello si è vantato della presenza massiccia di produzioni straniere in Italia, annunciando persino l'arrivo imminente di Mel Gibson. Peccato che Mel Gibson venisse già a girare in Italia anni fa, quando gli americani portavano davvero i loro capitali nel nostro cinema". Lo dicono i deputati del M5S Gaetano Amato e Anna Laura Orrico.
"Oggi la situazione è ben diversa: con questo governo, le produzioni straniere vanno a beneficiare del tax credit, quindi prendono soldi anziché portarli in Italia, mentre il cinema italiano è sempre più marginale. In realtà, le uniche realtà sistematicamente escluse da questo sistema sono proprio quelle italiane. Non a caso, la Guardia di Finanza sta indagando su diverse produzioni straniere che hanno beneficiato di milioni di euro in tax credit", proseguono. "Prima di vantarsi, Giuli farebbe bene a seguire meglio le vicende del ministero che così allegramente amministra. E, come dice sempre giustamente Elio germano, dovrebbe pensare a mettere le persone competenti nei posti giusti, anziché continuare a tenere lì Lucia Borgonzoni", concludono gli esponenti M5s.