Effetto Trump: netto calo di clandestini alla frontiera Usa

La stretta migratoria attuata da Donald Trump inizia a produrre degli effetti. Secondo Abc News, il numero di immigrati irregolari intercettati al confine sudoccidentale è sceso di un terzo. A gennaio scorso, si sono registrati 61.465 fermi: una decisa diminuzione rispetto ai 96.048 di dicembre e, soprattutto, rispetto ai 176.000 di gennaio 2024. “Secondo i dati, i numeri sono diminuiti ulteriormente dopo l'insediamento del presidente Donald Trump, avvenuto il 20 gennaio”, ha specificato Abc News. Fino all’insediamento presidenziale, si contavano infatti circa 2.000 fermi giornalieri. Negli ultimi dieci giorni di gennaio, la cifra media è invece scesa a 786. Questo significa che la linea della deterrenza, adottata dalla Casa Bianca, sta iniziando a dare i suoi frutti. Ciononostante, il responsabile delle frontiere statunitensi, Tom Homan, ha espresso recentemente insofferenza, dicendosi insoddisfatto del tasso di espulsioni verificatosi finora. “Dobbiamo fare molto di più”, ha dichiarato, mostrandosi anche irritato per alcune fughe di notizie che avrebbero compromesso delle retate. E’ forse anche per questo che, alcuni giorni fa, Trump ha rimosso dall’incarico il direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement, Caleb Vitello. Tutto questo, mentre alcuni funzionari hanno riferito alla Cnn che l’amministrazione statunitense avrebbe per il momento sospeso il piano per ospitare dei migranti irregolari a Guantanamo: sembra che le strutture di accoglienza non siano attualmente provviste di elettricità e di aria condizionata. Dall’altra parte, il presidente americano sarebbe comunque pronto a firmare un’ordinanza di salute pubblica per definire gli immigrati irregolari in arrivo alla frontiera come soggetti a rischio di diffusione delle malattie: una norma che, se confermata, punterebbe a incrementare la strategia di dissuasione nei confronti dei flussi migratori. In tutto questo, la Casa Bianca sta proseguendo con la linea dura contro i cartelli messicani della droga. A inizio febbraio, Homan ha minacciato di colpirli con un’azione militare. “Penso che i cartelli sarebbero sciocchi ad affrontare i militari, ma sappiamo che in passato hanno già affrontato l'esercito messicano, mentre ora abbiamo l'esercito degli Stati Uniti”, ha dichiarato. Inoltre, alcuni funzionari americani hanno riferito alla Cnn che “la Cia, sotto la guida del presidente Donald Trump, ha fatto volare segretamente i droni MQ-9 Reaper sul Messico per spiare i cartelli della droga”. E’ in questo quadro che, pochi giorni fa, l’amministrazione statunitense ha aggiunto sei di questi cartelli alla propria lista delle organizzazioni terroristiche. Insomma, la strada è ancora lunga. Ma il vento sembra decisamente cambiato. E il crollo degli arrivi alla frontiera meridionale, almeno per ora, lo sta dimostrando.

Feb 28, 2025 - 13:52
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Effetto Trump: netto calo di clandestini alla frontiera Usa


La stretta migratoria attuata da Donald Trump inizia a produrre degli effetti. Secondo Abc News, il numero di immigrati irregolari intercettati al confine sudoccidentale è sceso di un terzo. A gennaio scorso, si sono registrati 61.465 fermi: una decisa diminuzione rispetto ai 96.048 di dicembre e, soprattutto, rispetto ai 176.000 di gennaio 2024. “Secondo i dati, i numeri sono diminuiti ulteriormente dopo l'insediamento del presidente Donald Trump, avvenuto il 20 gennaio”, ha specificato Abc News. Fino all’insediamento presidenziale, si contavano infatti circa 2.000 fermi giornalieri. Negli ultimi dieci giorni di gennaio, la cifra media è invece scesa a 786. Questo significa che la linea della deterrenza, adottata dalla Casa Bianca, sta iniziando a dare i suoi frutti.

Ciononostante, il responsabile delle frontiere statunitensi, Tom Homan, ha espresso recentemente insofferenza, dicendosi insoddisfatto del tasso di espulsioni verificatosi finora. “Dobbiamo fare molto di più”, ha dichiarato, mostrandosi anche irritato per alcune fughe di notizie che avrebbero compromesso delle retate. E’ forse anche per questo che, alcuni giorni fa, Trump ha rimosso dall’incarico il direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement, Caleb Vitello. Tutto questo, mentre alcuni funzionari hanno riferito alla Cnn che l’amministrazione statunitense avrebbe per il momento sospeso il piano per ospitare dei migranti irregolari a Guantanamo: sembra che le strutture di accoglienza non siano attualmente provviste di elettricità e di aria condizionata. Dall’altra parte, il presidente americano sarebbe comunque pronto a firmare un’ordinanza di salute pubblica per definire gli immigrati irregolari in arrivo alla frontiera come soggetti a rischio di diffusione delle malattie: una norma che, se confermata, punterebbe a incrementare la strategia di dissuasione nei confronti dei flussi migratori.

In tutto questo, la Casa Bianca sta proseguendo con la linea dura contro i cartelli messicani della droga. A inizio febbraio, Homan ha minacciato di colpirli con un’azione militare. “Penso che i cartelli sarebbero sciocchi ad affrontare i militari, ma sappiamo che in passato hanno già affrontato l'esercito messicano, mentre ora abbiamo l'esercito degli Stati Uniti”, ha dichiarato. Inoltre, alcuni funzionari americani hanno riferito alla Cnn che “la Cia, sotto la guida del presidente Donald Trump, ha fatto volare segretamente i droni MQ-9 Reaper sul Messico per spiare i cartelli della droga”. E’ in questo quadro che, pochi giorni fa, l’amministrazione statunitense ha aggiunto sei di questi cartelli alla propria lista delle organizzazioni terroristiche. Insomma, la strada è ancora lunga. Ma il vento sembra decisamente cambiato. E il crollo degli arrivi alla frontiera meridionale, almeno per ora, lo sta dimostrando.