Economia Usa in ripresa: “La calma prima della tempesta?”

In un contesto di rinnovata volatilità sui mercati, alimentata dai timori legati a nuovi dazi, l’Economic Team di Payden & Rygel ha lanciato un messaggio di cauto ottimismo: l’economia statunitense continua a mostrare segnali di resilienza. “I real private domestic final purchases (PDFP) potrebbero aver registrato un altro trimestre solido nel primo trimestre del 2025,”... Leggi tutto

Apr 18, 2025 - 14:57
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Economia Usa in ripresa: “La calma prima della tempesta?”

In un contesto di rinnovata volatilità sui mercati, alimentata dai timori legati a nuovi dazi, l’Economic Team di Payden & Rygel ha lanciato un messaggio di cauto ottimismo: l’economia statunitense continua a mostrare segnali di resilienza. “I real private domestic final purchases (PDFP) potrebbero aver registrato un altro trimestre solido nel primo trimestre del 2025,” scrivono gli analisti nella loro consueta analisi settimanale.

Il PDFP – che misura la domanda interna al netto di componenti volatili come commercio estero, scorte e spesa pubblica – rappresenta, secondo Payden & Rygel, un indicatore chiave della “domanda sottostante di consumatori e imprese”. Basandosi sui dati aggiornati del modello GDPNow della Federal Reserve di Atlanta, il report evidenzia che “la domanda di consumatori e imprese è progredita a un ritmo sostenuto nel primo trimestre”.

Un segnale in questa direzione arriva anche dai dati sulle vendite al dettaglio di marzo, che mostrano un incremento dell’1,4% – il maggiore aumento mensile degli ultimi due anni. “Sì, l’anticipo di alcuni acquisti per evitare i dazi (‘front-running tariffs’) potrebbe spiegare parte della crescita (le vendite di auto sono aumentate del 5,3%!), ma altre categorie riflettono modelli di spesa normali”, scrivono gli esperti.

Secondo il grafico sottostante evidenziato nel report, il tasso annualizzato di crescita del PDFP nel primo trimestre 2025 si posizionerebbe tra il 9,5% e il 12,3%, un balzo che supera di gran lunga la media pre-Covid del 2,5%. Dati che, se confermati dal rilascio ufficiale del Bureau of Economic Analysis il 30 aprile, rappresenterebbero una performance economica sorprendentemente forte.

Ma c’è spazio anche per la prudenza. “La volatilità ha senso, perché è difficile percepire in tempo reale i cambiamenti nella traiettoria della crescita”, sottolinea l’Economic Team di Payden & Rygel, ponendo la domanda cruciale: “L’economia statunitense è abbastanza resiliente da resistere allo shock dei dazi, o si tratta della calma prima della tempesta?”

Il verdetto definitivo arriverà con i dati ufficiali. Nel frattempo, i segnali dal fronte dei consumi e degli investimenti privati sembrano suggerire che, almeno per ora, l’economia americana ha ancora benzina nel motore.