La “eRRe” del 20 aprile 2025

«Una rilettura processualistica dell’episodio più iconico del cristianesimo.» di Antonio Zurlo Avvocato Una rilettura processualistica dell’episodio più iconico del cristianesimo. L’indagine, condotta con un razionalismo sapiente e per nulla influenzato dalla professione di fede dell’Autore, conduce a una analisi accurata degli accadimenti storici, in una commistione tra narrazione evangelica e contestualizzazione storica. Ne esita una […]

Apr 20, 2025 - 12:38
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La “eRRe” del 20 aprile 2025
«Una rilettura processualistica dell'episodio più iconico del cristianesimo.»

Una rilettura processualistica dell’episodio più iconico del cristianesimo. L’indagine, condotta con un razionalismo sapiente e per nulla influenzato dalla professione di fede dell’Autore, conduce a una analisi accurata degli accadimenti storici, in una commistione tra narrazione evangelica e contestualizzazione storica. Ne esita una rivalutazione di personaggi, situazioni, esiti, anche rispetto a quello che è il sentire comune.

Ogni gesto, ogni atto, ogni scelta, riallocati nella più corretta posizione, si inserisce in una cornice finalisticamente orientata, nella quale tutto è accaduto per come avrebbe dovuto accadere. Lo sguardo del giurista temporeggia sugli aspetti più squisitamente processualistici della coesistenza dei due ordinamenti, romano e giudaico, della ripartizione delle competenze, della reciprocità nei ruoli e nelle decisioni.

Pilato, personaggio centrale, sconta una rivalutazione; i Sinedriti ne escono più responsabilizzati, per aver inanellato una serie di decisioni, alle quali ontologicamente non potevano sottrarsi.

L’esito del processo è immune da vizi, sostanziali e procedurali; non impugnabile, non ricorribile.

È, infine, il lettore, credente e non, a essere chiamato in causa, a prender parte nella fictio del processo, destinato a ricelebrarsi nell’incessante eterno ritorno della storia.

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