Ecco quanto spende la Ue per la difesa | L’analisi di Giampaolo Galli

Una nota dell’Osservatorio sui Conti Pubblici relativa alle spese per la difesa ha opportunamente corretto le stime fatte dall’International Institute for Strategic Studies (IISS) dello scorso 12 febbraio e ampiamente pubblicizzate dalla stampa internazionale.

Lo studio IISS argomentava che nel 2024 la spesa militare della Russia fosse stata superiore a quella aggregata del resto dell’Europa.

Facendo i conti giusti (ossia usando la stessa fonte e correggendo entrambe le stime per il potere d’acquisto), emerge che, invece, la spesa complessiva della Ue è superiore a quella russa: 547 miliardi di dollari “internazionali”, contro 461 della Russia.

Se poi ai Paesi Ue si aggiungono i Paesi Nato europei (tra cui il Regno Unito, Turchia e Norvegia), si arriva addirittura a 719 miliardi.

Questi dati ci dicono dunque che non è più necessario aumentare la spesa per la difesa?

Purtroppo, c’è motivo per dubitarne, per vari motivi. Come è detto nello studio dell’Osservatorio, il primo motivo è l’inadeguato coordinamento tra le forze armate dei 27 Paesi membri.

Il secondo è che, in gran parte dei Paesi Ue, la spesa militare è sbilanciata verso quella per il personale, rispetto agli armamenti.

Questi due limiti sono molto seri e non verranno superati facilmente, anche se ora molti Paesi si stanno rendendo conto di quanto sia importante coordinare meglio le politiche della difesa.

Altri due motivi ci obbligano ad aumentare la spesa. Il primo è che sul totale delle spese registrate dalla Nato, gli Stati Uniti pesano per il 66%, il che è inaccettabile per l’attuale amministrazione, come lo era del resto per le precedenti.

Il secondo, e più importante, è che la Russia è una dittatura e non ha un’opposizione interna: Putin può mandare a morire centinaia di migliaia di giovani russi senza correre rischi seri.

Nessun Paese europeo potrebbe fare altrettanto, e Putin lo sa benissimo.

Non volendo o non potendo mettere gli stivali sul terreno, dobbiamo mettere mano al portafoglio. Siamo costretti a puntare sulla deterrenza, il che vuol dire approntare una difesa sufficientemente più potente di quella avversaria, tale da dissuadere ogni possibile tentazione ostile.

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