Dazi: rischio di una guerra commerciale, le misure in atto | Lo scenario
Sono entrati in vigore i dazi imposti dagli Stati Uniti nei confronti di Messico, Canada e Cina, con i mercati europei che oggi sono andati a picco – con perdite anche oltre il 3% – per il timore dell’avvio di una guerra commerciale. In controtendenza, invece, la Borsa di Mosca che sfiora guadagni del 3%. […] L'articolo Dazi: rischio di una guerra commerciale, le misure in atto | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Sono entrati in vigore i dazi imposti dagli Stati Uniti nei confronti di Messico, Canada e Cina, con i mercati europei che oggi sono andati a picco – con perdite anche oltre il 3% – per il timore dell’avvio di una guerra commerciale. In controtendenza, invece, la Borsa di Mosca che sfiora guadagni del 3%.
Ufficialmente si tratta di tariffe pensate dall’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump per contrastare il “commercio sleale”, l’immigrazione illegale e il contrabbando di fentanyl.
La mossa statunitense però ha scatenato i timori di una guerra doganale, viste le contromosse messe in campo o annunciate dai Paesi interessati.
A oggi sono entrati in vigore dazi del 25% sulle merci canadesi e messicane, mentre Washington ha aumentato le tariffe sulla Cina al 20%. Sia la Cina che il Canada hanno imposto tariffe di ritorsione, mentre il Messico ha affermato che nei prossimi giorni annuncerà le sue contromisure.
“Niente dazi per le imprese che si spostano negli Stati Uniti”, l’ultimo annuncio di Trump. Il primo ministro canadese Justin Trudeau sostiene che gli Stati Uniti “hanno lanciato una guerra commerciale e il Canada non si tirerà indietro”.
Si parla di possibili tariffe del 25% su 155 miliardi di dollari di merci americane.
Poi, rivolgendosi a Trump, Trudeau sottolinea: “Donald, sei un uomo intelligente ma questa è una cosa molto stupida.” E ancora: “Ha imposto dazi al Canada per paralizzarne l’economia e “rendere più facile l’annessione” del Paese ma “non saremo mai il 51esimo stato degli Usa.”
La replica del tycoon: “Per favore, spiegate al governatore canadese Trudeau che quando imposterà dazi di ritorsione sugli Stati Uniti, la nostra tassazione aumenterà immediatamente di pari importo.”
Il Messico invece domenica annuncerà misure “doganali e non doganali” in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha sottolineato che “non vi è alcuna giustificazione” per le tariffe del 25% applicate dagli Stati Uniti.
In Cina il Global Times, tabloid del quotidiano del Popolo, scrive che le risposte “includeranno probabilmente sia tariffe sia una serie di misure non tariffarie, e i beni agricoli e alimentari Usa saranno molto probabilmente elencati.”
IL 25% SULLE IMPORTAZIONI CANADESI E MESSICANE
I dazi, con un’aliquota inferiore sulle risorse energetiche canadesi, colpiranno più di 918 miliardi di dollari di importazioni statunitensi da entrambi i Paesi. Il Canada ha imposto tariffe di ritorsione del 25% su 30 miliardi di dollari di merci provenienti dagli Stati Uniti.
AL 20% LA TARIFFA SULLA CINA
Pechino ha reagito dicendo che imporrà tasse del 10 e 15% su una serie di importazioni agricole dagli Stati Uniti. I dazi entreranno in vigore la prossima settimana e avranno un impatto su decine di miliardi di dollari di importazioni, dalla soia e il mais statunitensi al pollo e al manzo. Pechino aveva già risposto alle misure commerciali statunitensi con dazi del 15% su carbone e gas naturale liquefatto e del 10% su petrolio e altri beni.
25% SULLE IMPORTAZIONI UE
Trump ha promesso a fine febbraio di imporre dazi del 25% sui prodotti dell’Unione Europea, comprese le automobili. Bruxelles ha promesso di reagire con contromisure proporzionate.
ACCIAIO E ALLUMINIO
Il mese scorso il presidente Usa ha firmato l’ordine di imporre dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio dagli Stati Uniti a partire dal 12 marzo. Il Canada è il principale fornitore di acciaio agli Stati Uniti, seguito dal Brasile.
Trump ha affermato che le tariffe su automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici potrebbero arrivare già dal 2 aprile, con un tasso di circa il 25%. Per i chip dei computer e i prodotti farmaceutici, ha detto che potrebbero aumentare sostanzialmente nel corso di un anno.
L'articolo Dazi: rischio di una guerra commerciale, le misure in atto | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.