Ecco come l’Arabia Saudita potrebbe salire a bordo del Gcap secondo Leonardo
Secondo Lorenzo Mariani, co-direttore generale di Leonardo, l'Arabia Saudita può acquisire il know-how industriale di cui ha bisogno per partecipare al programma Gcap, installando prima linee di assemblaggio per elicotteri NH90 ed Eurofighter. Tutti i dettagli.

Secondo Lorenzo Mariani, co-direttore generale di Leonardo, l’Arabia Saudita può acquisire il know-how industriale di cui ha bisogno per partecipare al programma Gcap, installando prima linee di assemblaggio per elicotteri NH90 ed Eurofighter. Tutti i dettagli.
Leonardo traccia la via di un’eventuale adesione dell’Arabia Saudita al Gcap (Global combat air programme), programma congiunto di Regno Unito, Italia e Giappone per il sistema di combattimento aereo di nuova generazione.
Il regno del Golfo deve migliorare le sue competenze aerospaziali prima di entrare nel programma di jet di sesta generazione e lavorare su altre piattaforme potrebbe essere fondamentale, ha spiegato a Defense News Lorenzo Mariani, co-direttore generale di Leonardo.
Il programma Gcap, che ha preso il via con la convenzione firmata tra i tre Paesi a dicembre 2023, ha previsto la nascita di una organizzazione governativa (Gico) e di una alleanza industriale con una jv tra le aziende capofila (Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries), costituita lo scorso dicembre.
Intanto, già la scorsa estate il principe ereditario e leader de facto Mohammed Bin Salman ha chiesto al Regno Unito, al Giappone e all’Italia di diventare partner a pieno titolo nel nel programma congiunto per costruire la prossima generazione di aerei da combattimento, in una mossa sostenuta dal governo britannico, come riportava il Financial TImes.
Nel frattempo, a inizio anno, proprio la premier italiana Giorgia Meloni ha aperto ufficialmente all’ingresso dell’Arabia Saudita nel Gcap in occasione di una visita di stato.
“Per un ingresso rapido ma non dirompente di un altro partner [nel Gcap] è necessario un percorso e questo deve tenere conto della capacità industriale del partner”, ha osservato Mariani a Defense News. “Non si tratta solo di soldi, ma di avere lavoro”, ha aggiunto il top manager di Leonardo.
Tutti i dettagli.
LE MOSSE DI RIAD
In occasione della visita della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Arabia Saudita, dove ha incontrato ad Al-Ula il Principe ereditario e Primo Ministro dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud, i due paesi hanno firmato accordi di cooperazione e industriali da 10 miliardi di dollari, come parte di una partnership strategica rafforzata tra Italia e Arabia Saudita.
In particolare, durante la visita, Riad ha firmato un memorandum d’intesa con Leonardo per rafforzare la cooperazione industriale, in particolare su aerei da caccia ed elicotteri.
Inoltre, secondo Defense News, Riad sta valutando l’ordine di nuovi Eurofighter da aggiungere alla sua flotta di 72 aerei e potrebbe acquistare elicotteri NH-90.
LA VISIONE DI MARIANI, CO-DIRETTORE DI LEONARDO, SULL’EVENTUALE INGRESSO DELL’ARABIA SAUDITA NEL GCAP
Mariani ha affermato che se l’Arabia Saudita acquistasse quelle piattaforme e lavorasse attivamente alla loro costruzione, accumulerebbe know-how prima di assumere potenzialmente un ruolo produttivo su Gcap.
“Dato che è necessario un processo per entrare in Gcap, e ha bisogno di tempo, utilizziamo il tempo per creare più attività possibile. E proponiamo di lavorare insieme sui programmi, che potrebbero essere il nuovo Eurofighter e l’NH90. È un approccio molto diverso. Eravamo soliti vendere, ora diciamo lavoriamo insieme”, ha chiarito il manager di Leonardo.
“È necessario introdurre un lavoro intermedio e crediamo che alcuni programmi come Eurofighter possano essere la giusta via d’accesso a Gcap”, ha aggiunto Mariani.
Il Regno Unito, che sta guidando lo sforzo di vendita di Eurofighter in Arabia Saudita, è supportato dall’Italia.
A Defense News Mariani ha affermato che con l’aggiunta di nuovi radar e l’arrivo di nuovi ordini, l’Eurofighter era “in un processo di evoluzione a lungo termine”, aggiungendo: “L’Eurofighter uscirà da questo processo fondamentalmente trasformato e l’Arabia Saudita può avere un ruolo in questo processo”.
Alla domanda specifica su cosa potrebbe lavorare l’Arabia Saudita, Mariani ha spiegato: “Potrebbe riguardare una catena di montaggio, una linea di produzione per le unità principali, dal radar alla radio. Deve essere valutato. Proponiamo lo stesso approccio per l’NH90. Airbus e Leonardo stanno lavorando su come impostare parte dell’attività tecnica lì. Potrebbe essere l’assemblaggio finale, la manutenzione, il lavoro su parti della struttura”.
Il co-direttore di Leonardo è rimasto vago circa i tempi degli accordi per l’ingresso di Riad nel programma Gcap. “Spero che sarà presto” ha auspicato Mariani.
Infine, Mariani ha sottolineato a Defense News che l’idea di coinvolgere l’Arabia Saudita nel lavoro sui programmi rifletteva il desiderio più ampio di Leonardo di creare partnership nel Golfo invece di vendere solo prodotti.