È il giorno dei dazi di Trump, in vigore le prime tariffe al 10%. Alcune merci sono esenti, ecco quali

Il momento della verità è mercoledì 9, quando entreranno in vigore le tariffe "personalizzate”, Paese per Paese e i mercati potrebbero subire un ulteriore scossone

Apr 5, 2025 - 09:42
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È il giorno dei dazi di Trump, in vigore le prime tariffe al 10%. Alcune merci sono esenti, ecco quali

Roma, 5 aprile 2025 – L’ora X è scattata: alle 6 di stamattina (ora italiana) sono entrati in vigore i nuovi dazi globali voluti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo l'annuncio ufficiale di mercoledì sera, i mercati azionari di tutto il mondo sono crollati con una perdita di valore globale stimata in 9mila miliardi di dollari (5.200 miliardi solo a Wall Street) un crollo analogo a quello dell’11 settembre. “E’ la fine di un mondo, quello degli ultimi trent’anni, basato su intensi scambi commerciali”, come ha rilevato l’economista Carlo Cottarelli. 

I dazi entrati oggi in vigore sono un balzello generalizzato del 10% sulle importazioni da tutti i paesi, restano fuori per il momento metalli preziosi e non – come oro, argento, platino, rame, palladio – materie prime (petrolio, gas), chip, legname e prodotti farmaceutici. Tuttavia anche per alcuni di questi prodotti è atteso nei prossimi giorni l'annuncio di tariffe ad hoc.

Solo per avere un’idea di cosa significhi questo nel concreto per l’export mondiale, basti pensare che nel 2024 gli Stati Uniti hanno importato merci per circa 3.300 miliardi di dollari. L'elenco delle merci esenti diffuso giovedì scorso vale circa 644 miliardi di dollari di importazioni, secondo alcuni calcoli, inclusi beni per 185 miliardi di dollari da Canada e Messico, che però sono oggetto di tariffe 'dedicate' su beni non coperti dal patto di libero scambio nordamericano.

Ma il momento della verità è atteso per mercoledì 9 quando entreranno in vigore le tariffe "personalizzate”, fissate paese per paese a seconda del deficit commerciale preesistente. Per l'Unione Europea – salvo accordi dell'ultim'ora ai quali Bruxelles sta lavorando – i dazi ammonteranno al 20%. Ancora più elevato il “conto” per altri importanti partner commerciali, dal 54% per la Cina al 46% per il Vietnam o al 24% per il Giappone. Ad appesantire la reazione dei mercati è stata la risposta di Pechino che ha reagito annunciando a partire da giovedì 10 aprile (quindi il giorno dopo la partenza delle tariffe supplementari Usa) dazi aggiuntivi del 34% sui prodotti importati dagli Stati Uniti ma soprattutto controlli sulle esportazioni di terre rare. Ma la partita è ancora aperta e i Paesi di mezzo mondo lavorano per trovare delle intese con il tycoon.