È arrivata davvero la fine per Spotify craccato? Ecco cosa è successo all’app di streaming dopo l’ultimo down del 3 marzo

La guerra dell'azienda contro la sua versione pirata andava avanti da un po’ di tempo. A novembre 2024 erano stati già presi provvedimenti per bloccare l'app modificata L'articolo È arrivata davvero la fine per Spotify craccato? Ecco cosa è successo all’app di streaming dopo l’ultimo down del 3 marzo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 5, 2025 - 18:18
 0
È arrivata davvero la fine per Spotify craccato? Ecco cosa è successo all’app di streaming dopo l’ultimo down del 3 marzo

Sembrerebbe che sia arrivato il momento della fine per Spotify craccato. Nonostante negli ultimi mesi abbia resistito, l’ultimo down ha messo la parola fine alla versione pirata dell’app di streaming.

Non ci sono ancora comunicazioni ufficiali, però i malfunzionamenti hanno colpito specialmente la versione moddata (o craccata) di Spotify. Infatti, nonostante il down del 3 marzo sia ormai rientrato, continuano ad arrivare centinaia di segnalazioni da parte degli utenti che hanno installato Spotify craccato. “Devo dire addio alla versione pirata? Continua a non funzionare anche oggi, cosa sta succedendo?”, ha scritto un utente su X. Un altro ha commentato: “Anche a me la versione craccata non funziona più, forse è davvero arrivato quel momento!”. Alcuni non riescono più ad accedere all’app, mentre ad altri risulta impossibile riprodurre la musica.

La guerra di Spotify contro la sua versione pirata andava avanti da un po’ di tempo. A novembre 2024 l’azienda aveva preso provvedimenti per bloccare l’app modificata, distribuita come file APK all’interno di community online. Ha migliorato i sistemi di monitoraggio dei profili e in alcuni casi ha completamente bloccato gli account pirata.

Inoltre, attraverso aggiornamenti delle API (interfaccia di programmazione delle applicazioni), l’azienda è riuscita ha neutralizzare Spotify Mod negli ultimi mesi. E in effetti alcuni utenti hanno ricevuto un messaggio simile a quello che si vedrebbe in caso di innesco delle API in questione, ovvero un invito a scaricare l’app dallo store.

Non per tutti però è così. Chi sta o stava usando Spotify craccato ha riscontrato i problemi più disparati: logout dall’account, app completamente bloccata, playlist vuote e non solo. Inoltre, chiunque provasse ad aprire l’app pirata si trovava bloccato nella versione gratuita, con pubblicità e riproduzione casuale delle tracce. Nonostante tutti gli sforzi, sono comunque uscite delle nuove versioni craccate che hanno resistito fino al definitivo down del 3 marzo.

Spotify non ha rilasciato comunicazioni ufficiali, però ha rassicurato gli utenti dicendo: “Siamo a conoscenza di problemi in corso che influenzano la riproduzione e l’accesso per alcuni utenti. Il nostro team sta lavorando per risolvere il problema il più rapidamente possibile. Grazie per la pazienza!”. In nessun messaggio dell’azienda viene però menzionata la versione craccata dell’app.

Sono molti i rischi che derivano dall’uso di Spotify craccato. L’utilizzo della versione pirata non solo viola i termini di servizio della piattaforma, ma espone anche gli utenti a rischi significativi, sia legali, sia di sicurezza. Infatti, le app craccate possono contenere virus e malware che infettano i dispositivi degli utenti.

L'articolo È arrivata davvero la fine per Spotify craccato? Ecco cosa è successo all’app di streaming dopo l’ultimo down del 3 marzo proviene da Il Fatto Quotidiano.