Dossier consulenza sostantivo femminile: Zurich Bank
Si sa che la consulenza non è un gioco (solo) da ragazzi. Stando all’ultima rilevazione effettuata da Ocf (aprile 2024), le consulenti finanziarie abilitate all’offerta fuori sede in Italia risultano essere 11.949, pari al 22,9% del totale della popolazione iscritta alla sezione. Una crescita, seppure lieve, rispetto al 22,8% di fine 2023 e al 22,3... Leggi tutto

Si sa che la consulenza non è un gioco (solo) da ragazzi. Stando all’ultima rilevazione effettuata da Ocf (aprile 2024), le consulenti finanziarie abilitate all’offerta fuori sede in Italia risultano essere 11.949, pari al 22,9% del totale della popolazione iscritta alla sezione. Una crescita, seppure lieve, rispetto al 22,8% di fine 2023 e al 22,3 del 2022. Una percentuale, quella delle donne professioniste della consulenza finanziaria nel nostro Paese, che è ancora minoritaria rispetto a quella maschile, ma che rappresenta comunque un trend di sviluppo in essere. Per capire al meglio questa prospettiva, BLUERATING ha intervistato alcune professioniste di importanti banche e reti italiane, ponendo loro i seguenti quesiti:
1 Come ha deciso di intraprendere una carriera nella consulenza Finanziaria?
2 Quali pensa siano attualmente i principali ostacoli e le principali opportunità per una donna professionista in questo settore?
Ecco cosa ci hanno risposto.
Qui le risposte di Vania Franceschelli, wealth advisor di ALLIANZ BANK FA
Qui le risposte di Lucia Zigante, director e wealth manager di AZIMUT
Qui le risposte di Monica Tagliapietra, MEDIOBANCA PREMIER
Qui le risposte di Sara Vati Pucci, private wealth advisor di Sanpaolo Invest
ZURICH BANK Ida Morelli, area manager
1 Era il 1997 e lavoravo come dipendente nella direzione commerciale di un importante gruppo farmaceutico internazionale. Incontrai una vecchia amica d’infanzia che da anni lavorava nel mondo delle reti di consulenza. Mi raccontò la realtà in cui operava, proponendomi di iniziare a lavorare nel settore dell’advisory finanziaria. Il suo entusiasmo, unito alla mia passione per la finanza e al mio desiderio di intraprendere una carriera imprenditoriale, mi aiutarono nella scelta. Una scelta da subito condivisa e supportata anche dalla mia famiglia. A settembre 1998, dopo aver superato l’esame di abilitazione per l’iscrizione all’albo, iniziai il mio percorso nel mondo della consulenza finanziaria. A distanza di 27 anni posso dire che è stata la scelta migliore che potessi fare e, oggi come allora, in me pervadono lo stesso entusiasmo e la stessa passione di tanti anni fa!
2 Premetto che credo ci siano più opportunità che ostacoli per una donna in questo settore. È vero però che a volte si incontrano pregiudizi o stereotipi che possono mettere in dubbio la credibilità di noi donne, con un conseguente rallentamento della crescita. Inoltre, la rappresentanza delle donne nei ruoli di leadership nel nostro settore è ancora piuttosto bassa. Stiamo però assistendo a importanti cambiamenti, anche perché sempre di più si riconosce la capacità delle donne di offrire prospettive diverse e, a volte, più equilibrate. Questo avviene sia all’interno delle aziende che da parte dei clienti, i quali riconoscono come valore aggiunto una maggiore capacità empatica e di ascolto nell’affrontare temi legati alla pianificazione patrimoniale e alla gestione del rischio. Personalmente, non ho percepito limitazioni, in quanto donna, riguardo alla mia crescita professionale. Certamente ci è voluto tempo per acquisire credibilità, ma l’importante è avere chiaro l’obiettivo e munirsi di una buona dose di pazienza e resilienza. L’impegno, nel tempo, dà sempre risultati. Penso inoltre che questa professione possa offrire un buon equilibrio tra vita professionale e privata, oltre a una significativa indipendenza economica. Per concludere, posso dire che ogni passo del mio percorso ha confermato che 27 anni fa ho preso la decisione giusta e che ogni esperienza fatta è stata preziosa e mi ha aiutata a crescere sia personalmente che professionalmente.