Donatella Versace lascia la direzione creativa di Versace, al suo posto Dario Vitale: “Il vero genio era mio fratello Gianni”. La mossa che rafforza le voci sulla vendita a Prada

La stilista, che ha guidato la maison per 27 anni dopo la morte del fratello Gianni, diventa "Chief Brand Ambassador": "Sosterrò sempre Versace, è nel mio DNA". Il nuovo direttore creativo: "Un privilegio, sento la responsabilità di costruire un nuovo inizio". E intanto si intensificano le voci di un'acquisizione da parte del gruppo di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli L'articolo Donatella Versace lascia la direzione creativa di Versace, al suo posto Dario Vitale: “Il vero genio era mio fratello Gianni”. La mossa che rafforza le voci sulla vendita a Prada proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 13, 2025 - 17:19
 0
Donatella Versace lascia la direzione creativa di Versace, al suo posto Dario Vitale: “Il vero genio era mio fratello Gianni”. La mossa che rafforza le voci sulla vendita a Prada

Non è un addio, ma è sicuramente la fine di un’era. Donatella Versace lascia la direzione creativa di Versace, la maison fondata dal fratello Gianni nel 1978 e che lei stessa ha guidato per 27 anni, dopo la sua tragica scomparsa. La notizia era nell’aria da qualche tempo ma si tratta senza dubbio di un passaggio di consegne che segna un momento storico non solo per il marchio della Medusa, ma per tutto il mondo della moda. Al suo posto arriva infatti Dario Vitale, ex Design and Image Director di Miu Miu, nominato direttore creativo a partire dal 1° aprile 2025. Un nome che conferma le indiscrezioni su un possibile, imminente, passaggio di Versace al gruppo Prada.

Ma Donatella non abbandona la “sua” maison: dal primo aprile sarà infatti Chief Brand Ambassador, un ruolo che le permetterà di continuare a sostenere il brand a livello globale e a promuoverne le iniziative filantropiche e di beneficenza. “È stato il più grande onore della mia vita portare avanti l’eredità di mio fratello Gianni“, ha commentato la stilista. “Lui era il vero genio, ma spero di avere un po’ del suo spirito e della sua tenacia. Nel mio nuovo ruolo, rimarrò la più appassionata sostenitrice di Versace, che è parte del mio Dna ed è sempre nel mio cuore”. Una dichiarazione d’amore, quella di Donatella, per un marchio che è stata tutta la sua vita e anche la sua famiglia. Dal 1978, l’anno in cui Gianni fondò a Milano il brand insieme a Santo e a Claudio Luti, lei vi ha sempre lavorato: prima accanto ai fratelli, poi prendendone le redini dopo l’assassinio di Gianni a Miami. “Sostenere la prossima generazione di designer è sempre stato importante per me”, ha aggiunto Donatella. “Sono entusiasta che Dario Vitale si unisca a noi e non vedo l’ora di guardare Versace attraverso nuovi occhi”.

Dario Vitale, dal canto suo, si è detto “onorato” di entrare a far parte di Versace: “Sono onorato di entrare in Versace come Chief Creative Officer e di far parte di questa unica e potente casa di moda di lusso creata da Gianni e Donatella. C’è in questa maison un’eredità che è un lessico orgoglioso e inconfondibile da investigare, un patrimonio che ha attraversato i decenni e la storia della moda, verso cui sento una grande responsabilità unita al desiderio di costruire insieme un nuovo inizio”. E ha ringraziato Donatella “per la fiducia e l’instancabile lavoro con cui ha custodito e fatto evolvere questo brand che è oggi Versace. È un privilegio contribuire alla crescita futura di Versace e al suo prestigio attraverso la mia visione, esperienza e dedizione”.

Anche Emmanuel Gintzburger, ceo dell’azienda, ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale di Donatella: “Versace è ciò che è oggi grazie a Donatella Versace e alla passione che ha messo nel suo ruolo ogni giorno per quasi trent’anni. I valori universali che rappresenta e il suo amore per una creatività senza compromessi hanno reso Versace molto più di un brand o un’azienda”. E, guardando al futuro, ha aggiunto: “Ho fiducia nell’azienda e nel suo posizionamento attuale, poiché siamo ben preparati per scrivere questo nuovo capitolo di Versace”. E su Dario Vitale, Gintzburger ha dichiarato: “È un talento raro, che rispetta profondamente l’essenza e i valori di Versace e ne comprende chiaramente il potenziale di crescita. Siamo convinti che la sua esperienza e la sua visione porteranno una nuova prospettiva al brand”.

La nomina di Vitale, annunciata da Capri Holdings (il gruppo che controlla Versace, insieme a Jimmy Choo e Michael Kors), rientra in un “attento piano di successione”, come ha spiegato John D. Idol, Presidente e Amministratore Delegato di Capri Holdings. Un piano che, secondo indiscrezioni sempre più insistenti, potrebbe portare a un’acquisizione di Versace da parte del gruppo Prada, per una cifra intorno a 1,5 miliardi di euro. Un’operazione che, se confermata, darebbe vita a un polo italiano del lusso in grado di giocarsela con i colossi francesi Kering e LVMH. E, sempre secondo i rumors, Prada potrebbe acquisire da Capri Holdings anche Jimmy Choo, per un totale di 2 miliardi di euro. Il futuro di Versace, insomma, è ancora tutto da scrivere. Ma una cosa è certa: con l’uscita di scena di Donatella Versace dalla direzione creativa, si chiude un’epoca. E se ne apre un’altra, all’insegna del cambiamento e della continuità.

La storia di Versace
“Quando le persone guarderanno a Versace, dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, proprio come quando si guarda negli occhi la Medusa”. Una dichiarazione d’intenti, quella di Gianni Versace, che riassume perfettamente lo spirito di un brand che ha fatto della provocazione, dell’eccesso e della sensualità i suoi tratti distintivi. Un percorso, quello dei fratelli Versace, iniziato nella sartoria materna a Reggio Calabria, dove Gianni, il futuro stilista, accanto alla madre Franca, impara i segreti del mestiere e ammira le collezioni prêt-à-porter di Walter Albini e Karl Lagerfeld, esposte nel piccolo negozio di famiglia. “Il vero artista è il sarto”, dirà più volte Versace, sottolineando l’importanza della manualità e della conoscenza tecnica nella creazione di un abito.

Il trasferimento a Milano, nel 1972, segna l’inizio della sua ascesa. Prima le collaborazioni con Genny, Complice e Callaghan, poi, nel 1978, la fondazione della Maison Versace, insieme al fratello Santo e a Claudio Luti. È l’inizio di un’era, quella degli anni ’80, che Versace contribuirà a definire con le sue creazioni audaci e innovative. Stampati, drappeggi, maglie metalliche: sono questi gli elementi che caratterizzano lo stile Versace, un mix di classicismo e modernità, di rigore e sensualità. E poi, la Medusa, simbolo della maison, che incarna la potenza, la bellezza e il potere di seduzione della donna Versace.

Ma Gianni Versace non è stato solo uno stilista geniale, ma anche un abile comunicatore e l’artefice di un fenomeno culturale che ha segnato un’epoca: quello delle top model. Le sue campagne pubblicitarie, affidate ai più grandi fotografi del tempo (Richard Avedon, Helmut Newton, Bruce Weber, Herb Ritts, Steven Meisel), hanno contribuito a creare il mito di modelle come Linda Evangelista, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Carla Bruni, trasformandole in vere e proprie star. E poi, le collaborazioni con il mondo della musica (Madonna, Elton John, Sting, Loretta Goggi) e con il teatro, con i costumi disegnati per gli spettacoli della Scala e del Piccolo di Milano.

Un universo creativo, quello di Versace, che si intreccia indissolubilmente con la vita privata dello stilista, legatissimo al compagno ed ex modello Antonio D’Amico. Insieme, i due acquistano nel 1992 Casa Casuarina, una villa anni Trenta a Miami, trasformandola in una dimora sfarzosa e opulenta. Ed è proprio davanti a quella villa, il 15 luglio 1997, che Gianni viene assassinato, a pochi giorni dal suo cinquantesimo compleanno, da Andrew Cunanan, un uomo tossicodipendente che si toglierà la vita poco dopo. Una morte tragica e inspiegabile, che lascia un vuoto incolmabile nel mondo della moda. Dopo i funerali, a cui partecipano amici e colleghi, tra cui la principessa Diana, il suo corpo venne deposto nella tomba di famiglia nella villa sul Lago di Como, e oggi riposa al cimitero di Moltrasio. Allora Donatella ha preso le redini del brand, che guiderà fino al 1 aprile: quella presentata in passerella lo scorso 28 febbraio sarà ricordata come la sua ultima collezione.

L'articolo Donatella Versace lascia la direzione creativa di Versace, al suo posto Dario Vitale: “Il vero genio era mio fratello Gianni”. La mossa che rafforza le voci sulla vendita a Prada proviene da Il Fatto Quotidiano.