Dl Bollette, le reazioni dei consumatori: “Beffa il limite dei 3 mesi”

Scettica l’Unc: “Fra poco i caloriferi si spegneranno e il bonus non potrà essere usato”. Tuona anche il Codacons: “Misure spot inefficaci”. Dubbi sull’Iva mobile: cos’è

Feb 28, 2025 - 18:49
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Dl Bollette, le reazioni dei consumatori: “Beffa il limite dei 3 mesi”

Roma, 28 febbraio 2025 - “Il decreto sulle bollette varato dal Governo è un pannicello caldo che non risolve il problema del caro-energia in Italia”. È netta la posizione del Codacons dopo l’approvazione del Dl Bollette nel Consiglio dei Ministri di oggi. Si tratta di una misura che mette sul piatto 3 miliardi di euro per famiglie con un reddito Isee fino a 25mila euro e per le imprese italiane. Scettica anche l’Unione Nazionale Consumatori (Unc): “Beffa il limite dei 3 mesi: tra un mese e mezzo i caloriferi saranno spenti e le bollette scenderanno”. 

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(DIRE) Roma, 15 gen. - Ben 350 euro in più sulle bollette di energia elettrica e gas; è questo l'aumento che una famiglia tipo con contratto di fornitura a prezzo indicizzato nel mercato libero dovrà affrontare nel corso del 2025. La stima arriva da Facile.it, che analizzando le previsioni sull'andamento del prezzo delle materie prime, ha calcolato come la bolletta 2025 potrebbe arrivare a superare i 2.930 euro, vale a dire quasi il 14% in più (13,6%) rispetto a quella, già salata, del 2024 (2.583 euro). L'analisi è stata realizzata prendendo in considerazione l'andamento degli indici Psv e Pun da gennaio a dicembre 2024 e le previsioni elaborate dall'European Energy Exchange (Eex) da gennaio a dicembre 2025, a parità di consumi e altre condizioni economiche che gravano in bolletta. Nello specifico, il Pun, l'indicatore del prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica, secondo le previsioni aumenterà del 30% passando da un valore medio di 0,11 euro/kWh del 2024 a 0,14 euro/kWh del 2025, mentre il Psv, il punto di riferimento per determinare il prezzo del gas naturale all'ingrosso in Italia, salirà del 37%, da una media di 0,39 euro/smc del 2024 a 0,53 euro/smc del 2025. Sulla base di questi dati, Facile.it ha calcolato che il rincaro più corposo si avrà sulla bolletta del gas; per una famiglia tipo la spesa annuale passerà da 1.793 del 2024 a 2.044 euro del 2025, con un aumento di 251 euro; per quanto riguarda la bolletta dell'energia elettrica, invece, l'incremento sarà di 99 euro, con una spesa annuale che passerà da 790 euro a 889 euro. "L'aumento del costo delle materie prime è una brutta notizia per le famiglie che hanno una tariffa a prezzo indicizzato le quali vedranno crescere gli importi delle bollette, soprattutto perché le previsioni ci dicono che per i prossimi 12 mesi il prezzo delle materie prime rimarrà su livelli nettamente più alti rispetto al 2024- spiegano gli esperti di Facile.it- Il consiglio, in questo caso, è quello di verificare attentamente le condizioni della propria offerta e valutare se sul mercato libero esistano prodotti più convenienti, magari a prezzo bloccato". COME CONFRONTARE LA PROPRIA OFFERTA - "Per verificare se la nostra offerta è conveniente o se invece ce ne siano di migliori sul mercato- continuano gli esperti- è necessario capire quanto stiamo pagando l'attuale fornitura. Questa informazione è contenuta nella 'bolletta di dettaglio', un documento che raccoglie tutte le caratteristiche della nostra offerta e che abbiamo diritto di ricevere dal fornitore cui ci siamo affidati". In questo documento, si trova la voce 'spesa per la materia energia' che è composta da due elementi: una quota fissa, ovvero l'importo che il consumatore pagherà ogni mese indipendentemente dai consumi, e una quota legata ai consumi, il cui peso dipenderà dalla quantità di energia elettrica o gas utilizzati. Questi sono i principali valori da considerare per confrontare la fornitura con le altre proposte sul mercato, facendo attenzione a richiedere, in fase di offerta, il costo della quota fissa e quello legato ai consumi. Per identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze sarà quindi fondamentale considerare quanta energia consumate e quali siano le abitudini d'uso. Ad esempio, se consumate poca energia sarà fondamentale tenere in considerazione il peso della quota fissa, in caso contrario, è bene puntare sul prezzo al consumo. Per l'energia elettrica, inoltre, è importante valutare con attenzione le fasce di consumo: se la casa viene vissuta tutto il giorno con relativi consumi allora il consiglio è quello di optare per una tariffa monoraria. Al contrario se si utilizza l'energia elettrica soprattutto di mattina o di sera, si può scegliere una tariffa bioraria. (Com/Red/ Dire) 04:10 15-01-2

Codacons: "Decreto annacquato con misure spot”

“La montagna ha partorito il topolino e dal Governo viene fuori un decreto annacquato che contiene misure spot, peraltro per la durata di soli tre mesi”, tuona il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. “La strada dei bonus per le famiglie numerose o in difficoltà, come dimostra l'esperienza del passato, non può rappresentare una soluzione al problema del caro-bollette, e in assenza di misure strutturali il prossimo inverno l'Italia si ritroverà nella stessa situazione odierna”.

Dubbi sull’Iva mobile: cos’è

Dubbi del Codacons anche sull'Iva mobile, ossia l'annunciato meccanismo per il quale oltre a un certo prezzo dell'energia, lo Stato rinuncerà all'Iva e destinerà l'eccesso di imposta alla riduzione delle bollette. “Uno strumento già previsto per i carburanti e che finora non ha funzionato - continua Rienzi - e vogliamo capire a quali condizioni potrà scattare il taglio dell'Iva e in favore di chi andranno le risorse”.

“Se da un lato è positivo l'incremento della trasparenza sulle bollette previsto dal decreto e il rinvio di due anni del passaggio al mercato libero per i clienti e le micro imprese vulnerabili - afferma il presidente dell'associazione - dall'altro non possiamo non rilevare come le misure inserite nel decreto non prevedano interventi strutturali per abbattere i costi dell'energia in Italia, combattere le speculazioni sui mercati e riportare la tassazione ai livelli della media europea", conclude il Codacons.

Unc: “Beffa il limite dei 3 mesi”

"Bene l'intervento sui bonus sociali, con l'estensione fino a 25 mila euro di Isee, ma è una beffa il limite di 3 mesi, per non dire una presa in giro. La misura per essere efficace andava adottata in modo strutturale, non certo per un trimestre. Le famiglie povere devono avere garanzie sul loro futuro, sapere a quali spese dovranno far fronte, visto che non riescono a far quadrare i loro conti”. È quanto afferma Marco Vignola, vicepresidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Il paradosso, poi, è che tra un mese e mezzo i caloriferi saranno spenti in tutta Italia e ora che il provvedimento diventerà operativo le bollette scenderanno al punto che le famiglie beneficiarie potrebbero andare addirittura a credito, visto che il bonus di 200 non pare commisurato all'importo della bolletta".

La richiesta: Iva al 10% sull’energia

"Positivo, anche se deludente, il rinvio di due anni della scadenza del servizio dedicato ai vulnerabili. Chiedevamo, infatti, che il servizio di tutela restasse ‘sine die’, senza future aste. Bene l'inasprimento delle sanzioni da parte delle Authority, l'intervento sugli Ets e sulla trasparenza delle offerte con un contratto tipo”, prosegue Vignola.

"Grave che non si sia niente sul fronte degli oneri di sistema o sull'abbassamento dell'Iva: non pretendevamo un'aliquota al 5% come fatto da Draghi, ma almeno al 10%. Per il resto si tratta di un provvedimento inadeguato e privo di coraggio. Anche se ci riserviamo di esprimere un giudizio finale non appena avremo il testo, stando a quanto comunicato dal Governo in conferenza stampa, non sembra esserci nulla nulla sul fronte del disaccoppiamento, anche se parziale, del prezzo dell'energia da quello del gas, potenziando ad esempio i Ppa, consentendo ad Au di riprendere a fare gli acquisti a lungo termine, ridefinendo la formazione del Pun e i meccanismi di incentivazione delle rinnovabili" conclude Vignola.