Delitto di Garlasco, Alberto Stasi verso la semilibertà. A Pavia udienza per il maxi incidente probatorio
A Milano un’udienza per la semilibertà, a Pavia quella per il maxi incidente probatorio nella nuova indagine che vede indagato Andrea Sempio. È una giornata importante per il caso giudiziario chiamato delitto di Garlasco. Stasi e la semilibertà – Alberto Stasi, condannato a 16 anni in via definita per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, potrebbe […] L'articolo Delitto di Garlasco, Alberto Stasi verso la semilibertà. A Pavia udienza per il maxi incidente probatorio proviene da Il Fatto Quotidiano.

A Milano un’udienza per la semilibertà, a Pavia quella per il maxi incidente probatorio nella nuova indagine che vede indagato Andrea Sempio. È una giornata importante per il caso giudiziario chiamato delitto di Garlasco.
Stasi e la semilibertà – Alberto Stasi, condannato a 16 anni in via definita per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, potrebbe ottenere la semilibertà. Il 42enne, che ha già scontato 10 anni, è stato già nel 2023 ammesso al lavoro esterno. Il fine pena è fissato nel 2030, ma per buona condotta con lo scomputo di 45 giorni di liberazione anticipata ogni 6 mesi lo può anticipare nel 2028 e appunto la semilibertà con l’affidamento in prova nel 2025. Le relazioni di operatori ed educatori del carcere milanese di Bollate sul comportamento e sul percorso di esecuzione della pena del detenuto sono tutte “positive”.
Relazioni positive – Sulla richiesta di Stasi, difeso dagli avvocati Giada Bocellari e Antonio de Rensis, dovrà esprimere un parere in udienza la sostituta pg Valeria Marino. A suo favore, oltre ad aver “maturato” un diritto come per ogni altro condannato, rispetto al parere del pg e alla decisione dei giudici, ci sono proprio quelle relazioni positive del carcere, il fatto che abbia già ottenuto il lavoro esterno e che, avendo tenuto e continuando a mantenere comportamenti corretti, potrà di fatto avere tutti i benefici previsti. Prima la semilibertà, dunque, ossia la possibilità di stare fuori dal carcere per tutto il giorno o quasi, e non solo per andare a lavorare, tornando in cella, poi, la sera per dormire.
In più, l’affidamento in prova, che si può richiedere quando il condannato deve scontare non più di 4 anni. E a Stasi, in carcere da dieci anni, mancano solo 4 anni e pochi mesi e, dunque, tra non molto potrà chiedere pure l’affidamento. In quel caso niente più carcere e sconterà la restante pena con la misura alternativa alla detenzione, svolgendo lavori socialmente utili.
La procura generale – La Procura generale di Milano, diretta da Francesca Nanni, leggerà e studierà tutti gli atti relativi alla richiesta di semilibertà. La Procura generale, anche con l’avvocato generale Lucilla Tontodonati, verificherà, comunque, i contenuti di quelle interviste, anche recenti, e poi esprimerà il proprio parere. Ciò che va valutato prima di tutto in questi casi, però, è il percorso carcerario del condannato, ossia la sua personalità e i suoi comportamenti nelle fasi di esecuzione della pena. Stasi avrà la possibilità di prendere la parola per dichiarazioni a supporto della sua istanza, dopo che i giudici avranno letto la relazione con gli atti del fascicolo, tra cui le relazioni degli educatori del carcere. Parleranno in aula gli avvocati (i legali sono Antonio de Rensis e Giada Bocellari) e la sostituta pg che esprimerà il suo parere.
Cinque giorni per decidere – Per un’istanza di semilibertà non è richiesto il ravvedimento, ossia il condannato non deve aver riconosciuto la propria responsabilità. Stasi, anche in recenti interviste, ha sostenuto la propria innocenza e ha fatto pure riferimenti alle nuove indagini dei pm di Pavia su Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima, già indagato e archiviato e nuovamente iscritto nel registro degli indagati della Procura di Pavia. Il ravvedimento è necessario solo per le istanze di liberazione condizionale. Il collegio (presidente Anna Maria Oddone e giudice Maria Paola Caffarena, più due esperti) dopo l’udienza si riserveranno e decideranno in cinque giorni.
Intanto a Pavia – Questa mattina, è fissata l’udienza per il conferimento dell’incarico, con quesito e termine per gli accertamenti, al genetista Emiliano Giardina per il maxi incidente probatorio disposto dalla gip Daniela Garlaschelli su richiesta dei pm. Si tratta di analisi genetiche su una lunga lista di reperti e campioni ritrovati (alcuni mai analizzati), tra cui un frammento del tappetino del bagno, prelievi di ogni genere, tamponi ed oggetti, come confezioni di tè, yogurt, cereali, biscotti, sacchetti, un piattino di plastica e i “para-adesivi” delle impronte. E con comparazioni col Dna di Sempio, ma estese anche a Stasi e a tutti i “soggetti maschili” che frequentavano la villetta dei Poggi.
Le parti – Su quest’ultimo punto, ossia sulle altre persone da coinvolgere con prelievi necessari, le parti potranno interloquire e poi la gip deciderà. Intanto, la difesa di Sempio, coi legali Massimo Lovati e Angela Taccia, ha depositato la nomina del consulente per seguire gli accertamenti, l’ex comandante del Ris Luciano Garofano. Genitori e fratello di Chiara, coi legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, si affideranno allo storico consulente Marzio Capra.
Mentre i legali di Stasi, che partecipa come “persona interessata all’assunzione della prova”, hanno scelto come esperto Ugo Ricci, che con Lutz Roewer ha firmato le analisi di parte sostenendo l’esistenza di un match tra Dna trovato sulle unghie della 26enne e quello di Sempio. Analisi che hanno portato a riaprire le indagini. Consulenti della Procura i genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani che hanno confermato quel match.
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