Dalla tavola ai quattro zampe per carne e uova più salutari

CON REGARDIA gli scarti alimentari diventano mangimi che contribuiscono alla produzione di carne, latte e uova in modo più sostenibile...

Apr 7, 2025 - 05:08
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Dalla tavola ai quattro zampe per carne e uova più salutari

CON REGARDIA gli scarti alimentari diventano mangimi che contribuiscono alla produzione di carne, latte e uova in modo più sostenibile rispetto a quelle derivanti dalle filiere che utilizzano solo sistemi di alimentazione tradizionali.
Dalma Mangimi, primo gruppo italiano nella produzione di ingredienti sostenibili per mangimi animali a base di ex-prodotti per alimentazione umana, controllato da Nextalia Sgr Spa, evolve in "Regardia" e si lancia alla conquista di nuovi marchi e nuovi mercati. Una trasformazione che riflette il ruolo di una realtà nata nel 1981 oggi leader in Italia nella circular economy. Con un fatturato per il 2024 di 53,5 milioni di euro (proformato con la nuova acquisizione di ZooAssets), in significativo incremento rispetto al 2023 e circa 120 dipendenti (+20% anno su anno), Regardia ha iniziato il proprio percorso di consolidamento con l’acquisizione a luglio 2024 della maggioranza di Zoo Assets, società attiva nella distribuzione d’integratori, e sta valutando ulteriori acquisizioni volte a rafforzare il proprio posizionamento sul mercato con l’obiettivo di diventare la piattaforma italiana leader nella circular economy focalizzata sulla riduzione dello spreco alimentare e il player di riferimento per le aziende del settore. Tutto questo in un contesto in cui il settore mangimistico soffre molto la stazionarietà del mercato degli allevamenti.
Il numero di capi in Italia è stabile e non sono previsti tassi di crescita sostanziali. A questo si aggiungono le tematiche legate alla salute degli animali e i crescenti costi di funzionamento, soprattutto quelli energetici. Tutto ciò ovviamente si riflette su tutta la filiera, creando forte pressione sui margini "Regardia – anticipa il ceo Carlo Goretti (nella foto) – continuerà nel 2025 il proprio percorso di crescita, con ricavi che arriveranno intorno ai 68 milioni, grazie allo sviluppo delle partnership con i nostri principali clienti dove ci aspettiamo di aumentare sia nelle specie animali servite, sia nelle percentuali di inclusione del nostro prodotto nelle diete degli animali stessi. Nel corso del primo semestre, inoltre, lavoreremo sull’industrializzazione del prodotto vegetale, per il quale c’è grande richiesta in alcuni comparti, e delle matrici per le bioenergie". Il 2025 sarà anche un anno di importanti investimenti industriali, che porteranno Regardia ad aumentare progressivamente la capacità produttiva degli attuali stabilimenti (+25% a fine anno) e ad avviare lo sviluppo di un nuovo sito che permetterà di aumentare la capillarità verso i clienti. "Stiamo anche valutando – spiega Goretti - possibili acquisizioni per accelerare il percorso Continueremo poi a investire sulla nostra risorsa più importante: le persone.
Nel corso dell’anno sono previste diverse assunzioni in tutte le aree più critiche per l’azienda, sia in posizioni manageriali (tra gli ambiti interessati ci sono la logistica, il controllo industriale, l’IT, il commerciale, la produzione), sia nelle posizioni operative (tra le figure che cerchiamo ci sono addetti alla produzione, alla manutenzione, alla movimentazione logistica). È attesa una crescita della forza lavoro complessivamente del 15%, numero che porterà a 140 circa il numero di dipendenti a fine anno. Sono inoltre previsti importanti e nuovi investimenti in ambito welfare e formazione, con lo scopo di migliorare la qualità del rapporto tra Regardia e i propri dipendenti e assicurare lo sviluppo delle competenze critiche per supportare la crescita e l’ingresso in nuovi mercati". Già ad oggi i risultati della valutazione del Life Cycle Assessment hanno rivelato come, adottando il prodotto Regardia, si riduca sensibilmente la necessità di usare prodotti agricoli per l’alimentazione animale. Nel dettaglio, il prodotto Regardia può sostituire dal 20% al 30% degli ingredienti tradizionali all’interno di una razione giornaliera. Adottando questa strategia nell’ambito dell’allevamento di bovini, suini e pollame, rispetto a una dieta 100% convenzionale, si possono ottenere un decremento del 26% nell’emissione di gas serra, del 20% del consumo di acqua e del 21% del suolo coltivato per i bovini; una riduzione del 29% di emissioni di gas serra, del 57% di consumo di acqua e del 38% di suolo coltivato per i suini; minore emissione di gas serra del 22%, consumo di acqua del 23% e suolo coltivato del 33% per i polli. "I traguardi che ci poniamo per il prossimo futuro sono chiari e ambiziosi: vogliamo consolidare sempre di più il nostro ruolo di player di riferimento della circular economy", commenta Carlo Goretti. Che aggiunge: "gli scarti dell’industria alimentare umana che non si possono riutilizzare come ingrediente per prodotti simili ritrovano una nuova vita e una valenza strategica grazie ai nostri processi. L’opportunità di incidere così tanto sulla riduzione degli scarti alimentari e di supportare il settore della mangimistica con prodotti sostenibili ci rende orgogliosi e ci motiva a continuare a investire e perseguire il nostro percorso di crescita".
Oggi per Regardia la competizione sta nel trovare nuove materie prime che consentano di sostenere il percorso avviato "e non sarà facile, visto che – aggiunge Goretti - raccogliamo lo sfrido di produzione di tutte le più importanti aziende alimentari italiane. Il mercato è fatto di piccoli operatori locali o piuttosto direttamente di allevatori che raccolgono materia prima alla fonte ed è lì che dovremmo concentrare i nostri sforzi, assicurando al mercato un processo di altissima qualità. Le possibili acquisizioni e lo sviluppo di nuovi siti industriali ci consentiranno di essere più vicini ai nuovi fornitori, mentre le strategie commerciali e di prodotto ci aiuteranno ad aumentare la penetrazione di mercato. Nel corso del 2025 è previsto un primo progetto di export all’estero, con un nostro partner, con volumi attesi crescenti anno dopo anno: ci aspettiamo nel 2027 più del 20% di vendite all’estero".