Costa Concordia docet: l’“inchino” della nave da crociera ai Faraglioni accende l’allarme ambientale (e non solo) a Capri

È bastato un video, girato con uno smartphone, per far tornare alta la tensione a Capri. Sabato 3 maggio, la Silver Ray, una lussuosa nave da crociera di 244 metri battente bandiera delle Bahamas, ha solcato le acque a sud dell’isola azzurra, passando a una distanza ravvicinata dalla costa di Marina Piccola e, soprattutto, dai...

Mag 5, 2025 - 15:37
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Costa Concordia docet: l’“inchino” della nave da crociera ai Faraglioni accende l’allarme ambientale (e non solo) a Capri

È bastato un video, girato con uno smartphone, per far tornare alta la tensione a Capri. Sabato 3 maggio, la Silver Ray, una lussuosa nave da crociera di 244 metri battente bandiera delle Bahamas, ha solcato le acque a sud dell’isola azzurra, passando a una distanza ravvicinata dalla costa di Marina Piccola e, soprattutto, dai celebri Faraglioni. Un “inchino” forse suggestivo per i turisti a bordo, ma potenzialmente pericoloso per uno degli ecosistemi marini più fragili del Mediterraneo.

L’immagine della Silver Ray vicina alle scogliere simbolo di Capri ha fatto il giro del web, scatenando la reazione di Legambiente, che ha prontamente segnalato l’accaduto alla Guardia Costiera. Secondo l’associazione ambientalista, la nave avrebbe infranto le norme previste dal Codice della Navigazione e dall’ordinanza della Direzione Marittima campana, transitando a meno di 500 metri dalla costa, limite minimo consentito.

I tracciamenti GPS dell’AIS di bordo sono ora al vaglio degli inquirenti per ricostruire con esattezza la rotta dell’imbarcazione. Secondo quanto dichiarato alla stampa dal comandante Savino Ricco, vice comandante dell’Autorità marittima, e riportato nella documentazione divulgata da Legambiente, «la verifica è in corso e, se risulterà una distanza minore dei 500 metri dalla costa dei Faraglioni, scatterà in automatico la sanzione per il comandante prevista dalle norme in vigore».. Nel frattempo, la Silver Ray ha proseguito il suo viaggio verso Porto Santo Stefano, ma a Capri il caso è tutt’altro che archiviato.

La questione, infatti, va ben oltre la singola nave o il singolo episodio. Da anni, sull’isola si discute della necessità di creare un’area marina protetta (AMP) che possa garantire una tutela efficace per gli habitat marini intorno a Capri, compresi i Faraglioni e le grotte. Le richieste sono sempre più pressanti, anche alla luce della crescente pressione antropica che mette a rischio la biodiversità locale. Proprio nei giorni scorsi, nelle acque capresi è stata avvistata la rarissima foca monaca, un segnale della ricchezza ma anche della fragilità di questo ecosistema.

Non è la prima volta che il passaggio delle navi da crociera vicino alla costa solleva polemiche. La scorsa estate, gli scogli di Capri erano già finiti sotto i riflettori per le continue violazioni delle ordinanze e per l’incessante transito di imbarcazioni, alcune delle quali si spingevano addirittura sotto l’arco del Faraglione Grande. La Silver Ray è solo l’ultimo esempio di una lunga serie che testimonia come servano regole più stringenti e, soprattutto, una sorveglianza costante.

Legambiente chiede che si proceda senza ulteriori ritardi con l’installazione delle boe di delimitazione previste all’inizio della stagione turistica, fondamentali per impedire il transito ravvicinato delle grandi navi. E rilancia l’urgenza di concludere l’iter per la costituzione dell’AMP di Capri, un progetto che non può più aspettare.

«Passaggi così ravvicinati configurano una pressione antropica che stride con la conservazione e la sostenibilità delle nostre coste che dobbiamo proteggere – ha denunciato Nabil Pulita, responsabile del circolo caprese di Legambiente – È una pratica, quella degli inchini delle super navi ai Faraglioni, che non ci piace e che rimanda direttamente a quanto avviene nel Canal Grande a Venezia».

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