Così cambierà in Volkswagen: uno stabilimento alla difesa, meno tecnologia tedesca e più cinese

Dopo la pubblicazione degli ultimi dati economici Volkswagen accelera sulla ristrutturazione. Nel mirino Cariad, divisione software. Intanto Wolfsburg stringe i rapporti con un team hi-tech controllato da Geely. E uno degli impianti destinati alla dismissione è corteggiato da Rheinmetall

Mar 13, 2025 - 11:41
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Così cambierà in Volkswagen: uno stabilimento alla difesa, meno tecnologia tedesca e più cinese

Dopo la pubblicazione degli ultimi dati economici Volkswagen accelera sulla ristrutturazione. Nel mirino Cariad, divisione software. Intanto Wolfsburg stringe i rapporti con un team hi-tech controllato da Geely. E uno degli impianti destinati alla dismissione è corteggiato da Rheinmetall

Procede l’imponente piano di ristrutturazione del marchio tedesco alle prese con una delle maggiori crisi della propria lunga esistenza. Le vendite globali di Volkswagen nel 2024 sono state di 9 milioni di veicoli, in calo del 3,5% rispetto al 2023 e, soprattutto, ad allarmare la dirigenza la perdita di terreno in Cina, uno dei principali mercati del Gruppo. Per questo la Casa di Wolfsburg sta per ridisegnare profondamente i propri assetti.

UN IMPIANTO VOLKSWAGEN ALLA DIFESA?

Dato che la spending review prevede la chiusura di un paio di stabilimenti tedeschi, la nuova corsa tutta europea alle armi potrebbe rivelarsi più che mai tempestiva. L’amministratore delegato di Rheinmetall ha detto chiaramente che potrebbero essere interessati ad acquisire lo stabilimento Volkswagen di Osnabrück così da riconvertirlo alla produzione militare.

RHEINMENTALL SOCCORRE OSNABRUCK?

Armin Papperger ha affermato che Rheinmetall è già in contatto con Volkswagen per una collaborazione che riguarda la produzione di camion militari, aggiungendo che, sebbene non si sia mai parlato prima del destino dell’impianto di Osnabrück, al giusto prezzo il colosso tedesco attivo nella produzione di armi da fuoco potrebbe essere interessato ad acquisire uno stabilimento già esistente anziché doverne realizzare uno da zero.

NUOVI TAGLI IN CARIAD

Intanto però Volkswagen deve procedere con la spending review che la porterà a risparmiare 15 miliardi di euro e non uno di meno, come ha ripetuto la dirigenza ai sindacati, se si vuole riportare il Gruppo in carreggiata.

TUTTI I RITARDI NELLA DIVISIONE

In questa prima parte dell’anno le sforbiciate riguarderanno soprattutto Cariad, la divisione che si occupa dello sviluppo di soluzioni software per tutto il Gruppo accusata coi suoi ritardi di essere corresponsabile degli slittamenti di alcuni dei modelli di punta della transizione elettrica di Vw, tra cui l’ammiraglia Trinity che, ritardo dopo ritardo, potrebbe non vedere luce dato che i lavori sarebbero riniziati da zero e i progetti originali cestinati. Problemi al lancio anche di importanti modelli di altre case nel portafogli di Wolfsburg, tra cui la Audi Q6 e-tron e la Porsche Macan elettrica.

NESSUN VERO CAMBIO DI PASSO

Il team, messo in piedi dal precedente Ceo Herbert Diess, non ha mai realmente lavorato a pieno regime, non a caso appena il passato amministratore delegato è stato sostituito da Oliver Blume quest’ultimo aveva nominato Peter Bosch affidandogli il preciso incarico di imprimere un cambio di passo alla divisione.

Già sul finire del 2023 Blume aveva comunque decretato tagli in Cariad per 2mila unità. E adesso è venuto il momento di dar seguito a quel piano di austerity, lasciando per il momento a casa 1600 dipendenti, ovvero il 30 per cento della squadra hi-tech che al momento si compone di 5.900 unità.

SCARICATA CARIAD, VENGONO PRESI A BORDO I CINESI?

Tutto questo mentre Wolfsburg fa sapere di essere in trattative con la cinese Ecarx controllata dal colosso asiatico Geely per la fornitura di strumentazioni digitali evolute. Volkswagen avrebbe avviato nel 2024 un vero e proprio scouting tra le Big Tech asiatiche, interfacciandosi anche coi colossi sudcoreani Lg e Samsung.

COSA FANNO VOLKSWAGEN ED ECARX

Al termine di questo giro di consultazioni la scelta sarebbe ricaduta sull’azienda con cui ha già in essere una partnership sui mercati indiani e brasiliani per lo sviluppo di smart car con la strumentazione digitale Antora 1000, che vede montati a bordo chip e software proprietari.

IL NUOVO ACCORDO

L’accordo, come ha anticipato ai media l’amministratore delegato di Ecarx, Shen Ziyu, sarebbe finalizzato a installare le tecnologie cinesi in alcuni modelli della Skoda destinati al mercato europeo per poi estendersi a quello a stelle e strisce.