Cos’è il P/E ratio e come calcolare il rapporto prezzo/utili

Il rapporto P/E (Price to Earnings Ratio) misura quante volte gli utili attesi sono contenuti nel prezzo di mercato e aiuta gli investitori a capire se un titolo è sottovalutato o sopravvalutato.

Feb 20, 2025 - 18:22
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Cos’è il P/E ratio e come calcolare il rapporto prezzo/utili

Valutare un titolo azionario non segue un'unica regola valida per tutti. Alcuni investitori si affidano all'analisi fondamentale, che esamina la solidità finanziaria e la capacità di generare profitti di un'azienda. Altri preferiscono un approccio quantitativo, basato su modelli matematici e statistici per identificare opportunità di investimento.

Un punto chiave su cui molti concordano è capire quanto si sta effettivamente pagando per acquistare un'azione: il prezzo riflette il reale valore della società o è sopravvalutato? Per rispondere a questa domanda si utilizzano i multipli di mercato, strumenti che mettono in relazione il prezzo dell'azione con i fondamentali di una società, come utili, flussi di cassa e valore patrimoniale.

Fra i multipli più noti per valutare la qualità dei titoli azionari c’è il rapporto P/E, ovvero rapporto tra prezzo e utile per azione, conosciuto anche nella sua traduzione inglese “price to earnings ratio”.

Questo rapporto misura quante volte gli utili sono incorporati nel prezzo di mercato. Esso fornisce un'idea di quanto il mercato è disposto a pagare per ogni euro di utile prodotto dall'azienda. Ad esempio, un P/E pari a 10 indica che stiamo pagando 10 volte gli utili attesi per l’anno in corso.

Un P/E elevato può indicare che il mercato ha grandi aspettative di crescita che gli investitori sono disposti a pagare di più in vista di utili futuri previsti in crescita.

Al contrario, un P/E basso potrebbe segnalare che l'azienda è sottovalutata o ha prospettive incerte.

È bene notare che il rapporto P/E non indica di per sé se l’investimento è un affare, se il titolo viene scambiato a “sconto”, o se al contrario è sopravvalutato. Occorre sempre analizzare le ragioni alla base della variazione del rapporto prezzo/utili. Un P/E basso può sembrare un’opportunità, poiché implica un costo inferiore per ogni euro di utile generato, ma potrebbe anche segnalare difficoltà aziendali o un modello di business in declino.

Il Price to Earnings Ratio si ottiene dividendo il prezzo corrente di un'azione per gli utili per azione (earnings per share, EPS).

Facciamo un esempio concreto per chiarire il concetto. La società Alpha ha un utile netto di 50.000 euro e un capitale sociale suddiviso in 25.000 azioni. Per calcolare l'utile per azione (EPS), dividiamo l'utile per il numero di azioni in circolazione:

50.000 euro / 25.000 azioni = 2 euro per azione

Ora, supponiamo che il prezzo di mercato dell’azione sia 30 euro. Per ottenere il rapporto P/E, dividiamo il prezzo dell’azione per l’utile per azione:

30 (prezzo dell’azione) / 2 (utile per azione) = 15

Se il P/E di questa società è inferiore rispetto a quello di un’altra azienda del settore o alla media di mercato, si dice che il titolo è scambiato a sconto, suggerendo che potrebbe essere sottovalutato dagli investitori. Al contrario, un P/E più alto può indicare aspettative di crescita elevate o una possibile sopravvalutazione del titolo.

E' possibile calcolare diversi valori di P/E a seconda degli utili considerati:

  • "Trailing P/E", considera gli utili realmente conseguiti dall'azienda negli ultimi 12 mesi e risultanti dall'ultimo bilancio di esercizio. Il "trailing P/E" prende in considerazione gli utili degli ultimi quattro trimestri, offrendo una visione basata su dati concreti, non su previsioni.
  • "Forward P/E" (o P/E anticipato) utilizza al denominatore gli utili attesi dagli analisti per i quattro trimestri successivi. Questa prospettiva può fornire una visione più accurata delle aspettative del mercato per la società.
  • Cyclically Adjusted P/E Ratio (CAPE Ratio): calcolato dal premio Nobel per l’economia Robert Shiller, questo metodo rapporta il prezzo di mercato alla media degli utili per azione degli ultimi 10 anni, aggiustati per l’inflazione. Questo approccio aiuta a ridurre le fluttuazioni a breve termine degli utili, offrendo una visione più stabile della valutazione di un titolo o di un mercato nel lungo periodo.

Il rapporto Prezzo/Utili è uno degli indicatori più utilizzati da analisti finanziari e investitori per valutare se un'azienda è sopravvalutata o sottovalutata, confrontandolo con i suoi valori storici, con altre società dello stesso settore o con un indice di riferimento (benchmark).

Tra i motivi alla base di questa popolarità:

  • Semplicità di calcolo. La formula per calcolare il rapporto P/E è semplice anche per chi non ha una formazione finanziaria approfondita: si divide il prezzo corrente di un'azione per gli utili per azione (EPS).
  • Confrontare due o più società. Un P/E alto potrebbe suggerire che gli investitori si aspettano tassi di crescita elevati in futuro, mentre un P/E basso potrebbe indicare una percezione di rischi più elevati o di minori aspettative di crescita. Il rapporto prezzo /utile per azione è inoltre efficace per analizzare titoli che hanno prezzi e livelli di utili diversi. Il P/E di una società può essere utilizzato per confrontare la valutazione di mercato di due o più società appartenenti allo stesso settore.

Come ogni metrica, anche il P/E deve essere utilizzato come una combinazione di metriche e ricerche per ottenere una visione completa della valutazione delle società e del potenziale di crescita dello stock market.

Le società tecnologiche rappresentano un segmento di mercato unico. La loro rapida crescita, l'evoluzione costante del mercato e l'alto potenziale di innovazione li distinguono da altri settori (si parla di growth stock, ovvero società con performance e prezzi azionari che, in previsione, saranno superiori alla media del mercato). Tutto ciò ha importanti implicazioni per la valutazione di tali società, e il tradizionale rapporto P/E potrebbe non essere sempre l'indicatore più adeguato.

La principale limitazione del rapporto prezzo/utili nel contesto delle società tech è legata alla sua natura. Esso valuta la società basandosi sugli utili attuali rispetto al prezzo delle azioni. Ma molte start-up tecnologiche e società in rapida crescita potrebbero non avere utili significativi nei primi anni, poiché reinvestono fortemente nel business per sostenere la crescita e l'innovazione. Di conseguenza, un P/E elevato potrebbe non riflettere necessariamente una sopravvalutazione, ma piuttosto l'alto potenziale di crescita e le aspettative future.

Per superare le limitazioni del rapporto P/E, gli analisti si rivolgono spesso al rapporto PEG (Price/Earning to Growth). Il PEG rapporta il P/E di una società al suo tasso di crescita annuale degli utili.