Cosa mangia e beve Sinner in campo dopo l’incubo doping, l’attenzione altissima dello staff: parla il medico della Nazionale

Niente è stato lasciato al caso in questo periodo di preparazione da parte dello staff del campione azzurro L'articolo Cosa mangia e beve Sinner in campo dopo l’incubo doping, l’attenzione altissima dello staff: parla il medico della Nazionale proviene da Open.

Mag 7, 2025 - 21:17
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Cosa mangia e beve Sinner in campo dopo l’incubo doping, l’attenzione altissima dello staff: parla il medico della Nazionale

Sono passati 100 giorni dall’ultima partita ufficiale di Jannik Sinner. Era dall’altra parte del mondo per la finale dell’Australian Open contro il tedesco Alexander Zverev. La vittoria in quella partita gli è valsa la conferma del titolo in Australia e il terzo titolo del Grande Slam in carriera. Il momento più alto della carriera del campione altoatesino è però coinciso con l’inizio del calvario che lo ha portato a essere squalificato per tre mesi passati lontani dai campi da tennis La positività al Clostebol dovuta a una contaminazione involontaria da parte del massaggiatore, ha costretto i tennisti di tutto il tour a tenere gli occhi ben aperti.

Da Sabalenka a Medvedev: la paura di riscoprirsi dopati

Gli atleti, ora più che mai, prestano la massima attenzione ai prodotti che assumono per evitare possibili contaminazioni involontarie. La tennista n.1 del mondo Aryna Sabalenka, vista la vicenda che ha coinvolto il suo omologo nel circus maschile, ha dichiarato di essere terrorizzata dalla possibilità di poter ingerire o anche solo entrare in contatto con sostanze proibite dalla Wada (Agenzia mondiale antidoping). Anche il russo Daniil Medved ha dichiarato: «Immagina di ricevere domani un’email che ti informa che non hai superato un test antidroga per qualche motivo, come la cocaina o qualche droga di cui non conosci nemmeno il nome. E tu dici “Wow, cosa ho fatto?”, perché non hai idea di come sia successo, di come sia finita nell’urina, nel sangue o in qualsiasi altra cosa». Le spettro della contaminazione involontaria è particolarmente legato all’alimentazione degli atleti, i quali, con i loro staff, ricercano sempre l’equilibrio perfetto tra la massima apporto energetico e la sicurezza dei prodotti consumati.

L’integrazione alimentare di Jannik

Luca Semperboni, il medico della nazionale italiana di tennis, ha parlato del lavoro svolto a stretto contatto con Sinner in questo periodo di pausa forzata: «In questi mesi abbiamo variato l’integrazione a seconda del tipo di attività, che si lavorasse sulla forza o si stesse tornando sul campo – continua il dottore parlando degli integratori utilizzati – abbiamo lavorato su prodotti che ci permettessero di avere un recupero un po’ più rapido e completo. Fatti su misura per lui attraverso il team di ricerca e sviluppo. Uno di questi entrerà in uso con regolarità, l’altro è ancora in fase di preparazione. Ora Sinner usa pure il “Cherry”, un concentrato di antiossidanti utilizzato anche da Pogacar. È importante potersi affidare a un’azienda seria ed esperta che studi e produca integratori sicuri». In questa fase della carriera di Sinner la sicurezza dei prodotti utilizzati, anche dal suo staff, è la priorità assoluta per evitare di incappare nuovamente in uno sfortunato caso di contaminazione.

L’allentamento delle regole a partire dal 2027

La Wada, vista la grande situazione di imbarazzo in cui si è ritrovata nel caso Sinner, dal 2027 apporterà delle modifiche al regolamento antidoping andando in direzione di una maggiore flessibilità sull’uso involontario di sostanze proibite. Si pensa anche a una lista in cui inserire i valori soglia da non superare per ogni tipo di contaminazione. Nel frattempo però l’attenzione per i tennisti non è mai troppa.

Foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO | Jannik Sinner durante il primo allenamento pubblico svolto alla Super Tennis arena del Foro Italico a Roma.

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