Cosa fare sull’Isola di Giava, le spiagge più belle dell’Indonesia
La Giava nascosta, un itinerario tra spiagge incontaminate, avventure autentiche e piatti indonesiani che raccontano la tradizione: un viaggio che incanta e sorprende

C’è un luogo, nel cuore pulsante dell’Indonesia, dove ogni alba profuma di frutta tropicale e ogni tramonto sussurra antichi canti tra le onde del mare. Giava, spesso associata alla frenesia di Giacarta e alle meraviglie architettoniche di Borobudur e Prambanan, nasconde in realtà un’anima lenta, quasi mistica, sorprendente. Un mondo fatto di spiagge dorate, villaggi di pescatori, riti spirituali sul mare e piatti che parlano la lingua della tradizione più autentica.
Mentre tutti si affannano tra tour culturali e metropoli, c’è un’altra Giava che aspetta solo di essere scoperta: quella delle coste selvagge, dei surfisti in cerca dell’onda perfetta, dei pescatori che cucinano aragoste al tramonto e delle calette dove il tempo sembra essersi fermato.
Benvenuti in un itinerario che vi porterà dal sud al centro dell’isola, tra mare, natura e sapori. Zaino pronto? Si parte.
Pangandaran: tra surf, aquiloni e rovine
Sulla costa meridionale, Pangandaran è la regina incontrastata delle spiagge di Giava. Una lingua di sabbia chiara accarezzata da onde perfette per il surf, un lungomare animato e una natura rigogliosa che si arrampica fino al promontorio omonimo. Qui si possono esplorare le rovine di un antico tempio indù e i resti di una fortificazione giapponese della Seconda guerra mondiale, nascosti tra la vegetazione tropicale della florida Indonesia.

Ogni anno, inoltre, Pangandaran ospita il Festival degli Aquiloni di Giava, uno spettacolo di colori e creatività sospeso tra cielo e mare che attrae numerosi turisti ed è particolarmente entusiasmante per le famiglie con i piccoli al seguito.
La giornata perfetta a Pangandaran non può che concludersi con un piatto fumante di ikan bakar, pesce alla griglia marinato con spezie locali, servito con riso al cocco e sambal. Piccante, sì. Ma anche memorabile.
Batu Karas: la dolcezza della semplicità
A poca distanza da Pangandaran si trova Batu Karas, il rifugio ideale per chi cerca la quiete e vuole riconnettersi con se stesso e con la natura dell’isola. Più intima e meno affollata, questa spiaggia è infatti perfetta persino per le famiglie e per chi ama l’atmosfera rilassata dei villaggi costieri. Le acque basse e protette dal promontorio offrono inoltre condizioni ideali per il bagno, lo snorkeling e le prime lezioni di surf.
Le giornate a Batu Karas scorrono lente, tra passeggiate in riva al mare, succo di mango fresco e chiacchiere con i pescatori che rientrano al tramonto. Da assaggiare assolutamente il mie goreng con frutti di mare, ovvero gustosi noodles saltati in wok con gamberi, calamari e verdure croccanti.
Spiaggia Kukup: la baia nascosta
A due ore da Yogyakarta si cela una gemma difficile da raggiungere ma impossibile da dimenticare: Kukup. Questa piccola insenatura è abbracciata da scogliere vertiginose che la proteggono dalle mareggiate, restituendo acque calme e un panorama da cartolina.
Un sentiero panoramico, inoltre, conduce fino a un punto di osservazione perfetto per ammirare la costa in tutta la sua maestosità. Pochi turisti, tanto silenzio e una natura selvaggia che conquista al primo sguardo. Il pranzo ideale? Pesce fresco alla griglia, servito con foglie di banana e una porzione di nasi uduk (riso cotto nel latte di cocco). Semplice, ma profondo (umami, direbbero in Giappone!) come l’oceano.
Parangtritis: tra sacro e spettacolare
A sud di Yogyakarta, Parangtritis è una lunga distesa di sabbia scura circondata da colline e foresta tropicale. Oltre alla bellezza paesaggistica, questa spiaggia di Giava è famosa per ospitare il Labuhan, un rituale millenario dedicato alla regina degli spiriti del mare del sud, Nyai Roro Kidul. È un luogo dove il mito si fonde con la realtà e dove ogni onda sembra portare con sé un messaggio. A Parangtritis, anche le strutture turistiche sono presenti ma discrete, e l’atmosfera resta intima.

Per immergersi nella cultura culinaria locale, il consiglio è uno solo: gudeg, stufato dolce di jackfruit servito con uova e pollo. Un piatto tipico di Yogyakarta, da gustare anche sulla spiaggia con vista sull’orizzonte, al tramonto.
Timang: il ponte sospeso e l’aragosta dei sogni
A circa 50 km da Yogyakarta, Timang è una destinazione per chi ama l’avventura e i luoghi autentici. La spiaggia, incastonata in una riserva naturale, si affaccia sull’isolotto di Panjang, raggiungibile attraverso un leggendario ponte sospeso di legno e funi, usato dai pescatori per catturare aragoste.
Qui l’oceano si infrange con potenza sulle rocce, creando uno scenario mozzafiato. E, dopo aver attraversato il ponte (con una buona dose di coraggio), si viene ricompensati con una grigliata di aragosta da sogno, preparata sul momento, con aglio, lime e peperoncino. Un’esperienza allo stesso tempo da brividi e da leccarsi le dita.
Karimunjawa: la favola nell’arcipelago
A circa 90 km al largo della costa nord di Giava, Karimunjawa è un arcipelago di piccole isole circondate da barriere coralline, sabbia finissima e acqua che va dal turchese trasparente al blu profondo. Il viaggio per arrivarci – in battello attraverso il Mare di Giava – è già parte stessa dell’avventura.
L’isola principale di questo incredibile arcipelago, Karimunjawa, offre strutture accoglienti e numerose attività, dalle immersioni con le tartarughe alle gite in barca tra le isolette più remote. Chi cerca un’esperienza ancora più wild può invece raggiungere Geleang Island, un angolo di paradiso dove non esistono orari, solo il suono del mare.
Da provare i sate lilit, spiedini di pesce speziato avvolti su bastoncini di lemongrass, cotti sulla brace e serviti con salsa di arachidi.
Wediombo: piscine naturali e tramonti infuocati
Un altro gioiello sulla costa sud è Wediombo, una spiaggia ampia e selvaggia famosa per le sue piscine naturali tra le rocce vulcaniche. Il panorama qui è ampio, aperto, arioso. Perfetto per chi ama i tramonti spettacolari che incendiano cielo e mare di arancione, rosso e oro. Nei dintorni, si può praticare snorkeling o semplicemente rilassarsi nella laguna naturale, mentre i bambini del posto giocano a calcio sulla sabbia.
Il piatto del cuore? Granchio al peperoncino, preparato con cipolla rossa, foglie di lime kaffir e una generosa dose di peperoncino. Da accompagnare rigorosamente con tè freddo al tamarindo.
Ngobaran: spiritualità a picco sull’oceano
Ngobaran è molto più di una spiaggia. È un piccolo altare sull’oceano, dove templi indù, statue e simboli religiosi convivono con il fragore delle onde. Qui la natura si intreccia con la spiritualità in un connubio potente e magnetico.
Lontano dalle rotte del turismo di massa, questo luogo è perfetto per chi cerca connessione e introspezione. Le maree formano piccole pozze dove osservare pesci colorati, mentre il profumo d’incenso fluttua nell’aria.
A tavola, si scoprono sapori delicati e genuini: da non perdere il pecel laut, verdure con salsa di arachidi servite con riso integrale, e il tahu isi, tofu fritto ripieno di verdure croccanti. Perfetto street food indonesiano.
Srau Beach: il segreto meglio custodito della costa est
A est di Giava, vicino a Pacitan, si trova Srau Beach, uno dei segreti meglio custoditi dell’isola. Tre piccole baie, separate da formazioni rocciose, regalano un senso di esclusività e scoperta. Le onde qui sono possenti, perfette per il surf, ma ci sono anche zone tranquille per chi vuole solo rilassarsi. La bellezza del luogo è primordiale: niente resort, niente caos, solo vento, sabbia e cielo.
Per una pausa golosa, l’ideale è ordinare pisang goreng, banane fritte croccanti servite con zucchero di palma. Un comfort food perfetto da gustare seduti su una roccia, mentre il sole scivola oltre l’orizzonte.