Cosa farà la Fed nelle prossime sedute: l’opinione di Pimco
La Federal Reserve mantiene una posizione prudente e attendista, come evidenziato nella conferenza stampa di mercoledì 7 maggio. La banca…

La Federal Reserve mantiene una posizione prudente e attendista, come evidenziato nella conferenza stampa di mercoledì 7 maggio. La banca centrale americana, sotto la guida di Jerome Powell, ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse nell’intervallo tra il 4,25% e il 4,5%.
Questa strategia di temporeggiamento riflette la volontà della Fed di attendere che l’incertezza generata dalla politica trumpiana dei dazi si chiarisca prima di intraprendere ulteriori azioni.
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Un approccio misurato in un contesto di incertezza
Dopo aver ridotto il costo del denaro di 50 punti base a settembre e di 25 punti base sia a novembre che a dicembre, la Fed ha ora scelto di frenare. Powell ha dichiarato che la banca centrale “non ha fretta di premere il grilletto”, sottolineando che l’incertezza sulle prospettive economiche è aumentata significativamente.
La preoccupazione principale riguarda l’impatto che la strategia della Casa Bianca potrebbe avere sul doppio mandato della Fed: raggiungere la massima occupazione e mantenere un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo.
Il dilemma tra occupazione e inflazione
La Federal Reserve si trova davanti a un potenziale aut-aut tra gli obiettivi di occupazione e controllo dell’inflazione. L’istituzione preferisce adottare un approccio cauto, attendendo che il mercato del lavoro si indebolisca sufficientemente per consentire una ripresa del ciclo di allentamento monetario.
Questo processo potrebbe richiedere mesi, con il rischio che i tagli dei tassi, seppur ritardati, debbano poi essere più incisivi.
L’analisi degli economisti di Pimco
Gli esperti di Pimco condividono la visione di una Fed in attesa di prove più concrete prima di procedere con i tagli dei tassi.
Tiffany Wilding e Allison Boxer, economiste della società di investimento, evidenziano che il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti di aprile mostra un mercato del lavoro in buona salute, mentre l’inflazione rimane leggermente al di sopra dell’obiettivo. Questa situazione permette alla Fed di attendere ulteriori informazioni prima di allontanare la politica monetaria dal territorio restrittivo.
Prospettive complesse e sfidanti
Secondo le analiste di Pimco, il panorama economico si presenta “complesso e sfidante”, con preoccupazioni riguardanti l’aumento dell’inflazione e un potenziale calo dell’attività economica reale, compresa l’occupazione.
La politica commerciale, le modifiche alle norme sull’immigrazione, i licenziamenti nel settore pubblico federale e il clima generale di incertezza potrebbero pesare sul mercato del lavoro in diversi momenti dell’anno.
Segnali preoccupanti dalle aspettative inflazionistiche
Le indagini citate dalle economiste di Pimco mostrano che famiglie, imprese e analisti si stanno preparando a un aumento dell’inflazione.
Le aspettative a un anno sono tornate ai livelli massimi raggiunti durante la pandemia, mentre l’indicatore “five-year five-year” dell’Università del Michigan riporta livelli che non si vedevano da un quarto di secolo.
Effetti a breve e lungo termine
Tra gli effetti a breve termine delle attuali politiche, Wilding e Boxer evidenziano l’aumento dell’inflazione, la diminuzione dei redditi reali e la contrazione degli investimenti.
Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine, questi vengono descritti come “meno chiari”, con la possibilità che includano maggiori investimenti nelle industrie statunitensi, un aspetto che solo il tempo potrà chiarire.
Investire con prudenza in un contesto incerto
In un panorama economico caratterizzato da tali incertezze e sfide, diventa fondamentale per gli investitori adottare un approccio cauto e ben informato. Vi invitiamo a considerare solo broker regolamentati per le vostre operazioni finanziarie, come quelli disponibili nella nostra sezione dedicata, per garantire la massima protezione del vostro capitale in questo periodo di volatilità e cambiamenti nelle politiche monetarie.