Conte sul possibile candidato premier del centrosinistra: “Prematuro parlarne. A Genova possiamo vincere, i partiti non sono tutti uguali”

Un murale con due portuali che sventolano bandiere rosse, striscioni sull’antifascismo, e poi le signore che stanno in piedi nella sala bella piena e si spellano le mani per Roberto Scarpinato, ex pm che accusa il governo per oltre un’ora: “Vogliono abbattere la Costituzione con il premierato, svuotare la democrazia con le scarpe chiodate”. Il […] L'articolo Conte sul possibile candidato premier del centrosinistra: “Prematuro parlarne. A Genova possiamo vincere, i partiti non sono tutti uguali” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 8, 2025 - 18:11
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Conte sul possibile candidato premier del centrosinistra: “Prematuro parlarne. A Genova possiamo vincere, i partiti non sono tutti uguali”

Un murale con due portuali che sventolano bandiere rosse, striscioni sull’antifascismo, e poi le signore che stanno in piedi nella sala bella piena e si spellano le mani per Roberto Scarpinato, ex pm che accusa il governo per oltre un’ora: “Vogliono abbattere la Costituzione con il premierato, svuotare la democrazia con le scarpe chiodate”. Il cuore rosso antico della Genova che a fine maggio va al voto dà buone vibrazioni ai 5Stelle e Giuseppe Conte, in completo da fu premier ma con sguardo rivolto molto a sinistra, perché grazie ai no al riarmo è lì che sta recuperando consensi, con la gentile collaborazione di diversi riformisti del Pd, che di soldi per armamenti non ne chiederebbero mai abbastanza.

Ma nel circolo dall’autorità portuale, fondato nel 1946 e “aperto per chiunque non possa pagare nulla” assicurano, il campo progressista si riunisce con la candidata sindaca Silvia Salis, 39enne vicepresidente vicaria del Coni, perché stavolta si può davvero vincere. “A patto che l’astensione non sia troppo alta” spiegano. E allora da Conte all’ospite d’onore Scarpinato, tutti dal microfono esortano a recuperare i delusi: “Dipende da voi, scegliete noi perché non è vero che i partiti sono tutti uguali”. È una delle chiavi della giornata, la rivendicata diversità del centrosinistra dalla destra dell’ex presidente regionale Toti, quello che ha patteggiato nel procedimento per corruzione, anche se poi le Regionali l’anno scorso le ha vinte comunque il centrodestra, causa progressista spaccati sull’alleanza con Matteo Renzi.

Sette mesi dopo, Conte ha deglutito gli italo-vivi in coalizione. Merito vero o presunto anche di Salis, federatrice che non ci gira intorno: “Ringrazio i 5Stelle, perché so che per loro entrare in coalizione è sempre un tema. La parte più importante del programma condiviso con loro è quello sulla trasparenza, poi so che di solito il Movimento va meglio alle Politiche rispetto alle amministrative”. Ad ascoltarla il motore dell’evento, il senatore Luca Pirondini, il consigliere regionale Stefano Giordano e il coordinatore regionale Roberto Traversi. E pure Tiziana Beghin, già cucciolo in Europa e ora capolista a Genova. In caso di vittoria potrebbe fare da vice a Salis, ma dipenderà anche dal risultato dei 5Stelle, che sperano nel 7-8 per cento. Certo, l’eventuale palco di chiusura potrebbe diventare un nodo, causa renziani. Nell’attesa, Conte batte le mani allo Scarpinato che lo urla: “Il fascismo c’è ancora”.

Sul Foglio di ieri, attribuiscono all’avvocato una frase scorbutica: “Schlein premier? Mi dicono che abbiano dubbi anche nel Pd”. Lui in mattinata smentisce tramite nota. Presidente, ha dovuto riparare? “Ma no, ora è prematuro parlare del candidato premier del centrosinistra” giura al Fatto. Per poi sostenere: “Quando sarà tempo vedremo come individuarlo. Tramite primarie? Ci sono tanti metodi…”. Meloni vuole una legge elettorale con le preferenze per mettere nei guai il Movimento e dividervi dal Pd, non pensa? “Stando a quanto filtra, questa legge assomiglia a un espediente. Devono rimediare al fatto che non hanno riscontrato il consenso atteso per il premierato. E allora si pensa a un premio di maggioranza distorsivo della volontà popolare e all’obbligo per le coalizione di indicare preventivamente il candidato premier”. E rieccolo, il nodo di Chigi. Ma voi temete le preferenze, giusto? “Noi siamo storicamente favorevoli a un proporzionale con preferenze e una buona soglia di sbarramento, magari al 5 per cento. Ma così, che proporzionale sarebbe?”.

Intanto ci sarebbero da chiudere gli accordi per le Regioni. Non è il caso di fare un tavolo nazionale dei progressisti? L’ex premier fa una smorfia: “Non servono tavolini nazionali, ascoltiamo le comunità locali”. Non lo vuole, il tavolo invocato da Avs e che sarebbe molto gradito al Pd. Conte si alza, sorride. È vero che pensa a De Raho come candidato alternativo a Fico in Campania? “Io non vado dietro alle chiacchiere”. Tra domenica e l’inizio della prossima settimana dovrebbe convocare il consiglio nazionale e l’assemblea congiunta dei parlamentari, per dare il via libera alle nuove regole sui mandati. La svolta, in vista delle urne prossime venture.

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