Consolato Usa sempre più in bilico, il “nuovo piano” di chiusure sedi rivelato dal New York Times
Il quotidiano americano è entrato in possesso di un ‘memo’ interno al Dipartimento di Stato a Washington. Firenze continua a rientrare nella spending review voluta da The Donald. Ma ancora nessuna ufficialità

Firenze, 18 aprile 2025 – “Tre indizi fanno una prova”, diceva Agatha Christie. Ora, la prova ’provata’, ancora non c’è. Potrebbero servire mesi per l’ufficialità, ma le sorti del Consolato Generale di Firenze sul Lungarno Vespucci sono sempre più appese a un filo sottilissimo e dipendenti dalle volontà del presidente Donald Trump. A paventare per primo lo ’shutdown’ è stata la testata Usa Politico un mese e mezzo fa, servendosi di fonti interne al Dipartimento di Stato per portare alla luce un maxi piano di tagli di sedi diplomatiche prevalentemente europee varato dal ‘Department of Government Efficiency’, consegnato chiavi in mano al braccio armato Elon Musk a rielezione avvenuta. A Politico, ha fatto eco la Cnn, e adesso a rilanciare la notizia ci ha pensato direttamente il New York Times. Secondo l’iconico quotidiano progressista, “l’amministrazione Trump starebbe considerando di chiudere dieci ambasciate e diciassette consolati” riducendo massicciamente il personale impiegato oltreoceano “in missioni straniere”.
Fonti interne al consolato fiorentino continuano a predicare calma e gesso: non è ancora pervenuta alcuna comunicazione ufficiale. Pertanto, “il Consolato Usa di Firenze continua a svolgere regolarmente la sua attività nella circoscrizione consolare. I nostri legami commerciali sono forti e i rapporti interpersonali costituiscono il cuore della nostra relazione”. Relazioni “eccellenti” sia con la Regione Toscana che con Palazzo Vecchio. Trapelata la notizia, la sindaca Funaro si è subito messa di traverso rispetto alla ipotetica chiusura, parlando di una “decisione che sarebbe ingiustificabile” vista la “storicità del consolato in città”: “La democrazia si basa sulle relazioni internazionali, i consolati ne sono uno strumento fondamentale e non vogliamo che il consolato di Firenze venga chiuso”, la presa di posizione di Funaro. Ma adesso, a dare manforte alla spending review in salsa repubblicana ci sarebbe - secondo il Nyt - una “memo interna” allo stesso Dipartimento di Stato vista e consultata dal quotidiano. Il documento, per quanto “undated” (privo di data), certificherebbe sì la volontà del tycoon di “ridurre le spese federali” in ogni ordine e livello dell’amministrazione americana, ma al contempo la ricaduta di questa “nuova proposta” di tagli sarebbe quella di “concedere spazi diplomatici vitali alla Cina, incluse quelle aree dove Washington ha una presenza maggiore di Pechino, compromettendo la sicurezza nazionale e il lavoro dei servizi di intelligence”. La lista nera delle potenziali chiusure è lunghissima: sei ambasciate in Africa, Maldive, Corea del Sud, Lussemburgo, Malta, Francia (Bordeaux, Lione, Marsiglia, Rennes e Strasburgo, Germania (Dusseldorf e Lipsia), Bosnia, Portogallo, Irlanda, Grecia. Idem per quelle da “ridimensionare” o “accorpare” (Iraq, Giappone, Canada). Firenze, però, rientrerebbe nel primo blocco, quello delle chiusure.
Fra.Ing.