Conclave, nella Cappella Sistina debuttano le nuove regole. “I social avranno un ruolo”

Il canonista Conforti: condizioneranno il voto nonostante la riservatezza. “Il nuovo Papa potrebbe essere a sorpresa l’elemosiniere Krajewsky”

Apr 30, 2025 - 03:57
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Conclave, nella Cappella Sistina debuttano le nuove regole. “I social avranno un ruolo”

Roma, 30 aprile 2025 – Comunque lo si guardi sarà un Conclave del tutto inedito. Non solo per la forte internazionalizzazione dei 133 cardinali elettori, in arrivo da 71 Paesi diversi, ma anche e soprattutto “per il numero dei partecipanti, mai così elevato nella storia della Chiesa, e per il fatto che sarà il primo regolato dalle norme volute da Benedetto XVI che, curiosità vuole, le promulgò, quando aveva già annunciato la propria rinuncia al soglio petrino”.

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Pope Francis, flanked by cardinal Konrad Krajewski, meets with children assisted by Santa Marta dispensary, Vatican, 19 December, 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

Per il professor Pierluigi Consorti, docente di Diritto canonico all’Università di Pisa e presidente emerito dei canonisti italiani, “sarà anche un Conclave 2.0. in cui l’extra omnes in Cappella Sistina dovrà fare i conti con il peso dei social, mai così significativo. Potrebbe inquinare la stessa serenità del voto persino fin dentro le stanze di Santa Marta dove alloggeranno i porporati, nonostante le misure predisposte per garantire la massima riservatezza”. E chissà che “la fumata bianca non ci porti una sorpresa, magari un bergogliano della prima ora come l’elemosiniere Konrad Krajewski”.

Professore, anche stavolta gli italiani resteranno al palo, come dal ’78 a questa parte?

“Può essere che in questo Conclave i nostri 19 connazionali siano un po’ più compatti rispetto al passato. Anche se conosciuti all’estero, ritengo che fungeranno da seconda scelta nel caso fallisca l’effetto sorpresa”.

E perché proprio Krajewski?

“È l’interprete dell’amicizia di Francesco per i poveri e ha una sua esperienza di Curia. Camillo Ruini ha ragione: il Papa deve saper governare. E l’elemosiniere sa da che parte bisogna guidare la barca di Pietro”.

CONSORTI

Se è per questo, lo stesso Pietro Parolin ha le giuste competenze.

“Sì, al pari di Pierbattista Pizzaballa e Matteo Zuppi, con però un particolare che rischia di sfavorirlo: il segretario di Stato vaticano è un diplomatico di lungo corso, ma non ha mai retto una diocesi”.

Si partirà il 7 maggio, nel frattempo spazio alle Congregazioni generali: i cardinali non hanno fretta di eleggere il successore di Bergoglio?

“Dal punto di vista canonico la data d’avvio del Conclave è mobile. Le operazioni di voto potevano iniziare fra il 5 e il 10 maggio, evidentemente ci sono state delle condizioni che hanno suggerito di prendere abbastanza tempo per il confronto fuori dalla Cappella Sistina”.

Quali?

“Il gran numero degli elettori, in primo luogo. Il tetto massimo di 120, fissato da papa Paolo VI, stavolta è stato ampiamente superato. Non era mai accaduto. Dei 133 votanti poi una ventina hanno ricevuto la porpora nel dicembre scorso e per questo non sanno come muoversi in determinate circostanze”.

C’è l’urgenza di parlarsi per non arrivare troppo divisi a una conta nuda e cruda?

“Sì, sicuramente. E per fare questo sono anche importanti i cardinali over 80, i non elettori che hanno diritto di parola nelle Congregazioni generali. Deve essere curioso assistere al confronto fra degli ultranovantenni e porporati con anche meno di 50 anni. Ce ne sono due: questo sarà un Conclave con un’età media molto bassa”.

Per la prima volta si voterà anche con le nuove norme volute da papa Benedetto XVI.

“Regole davvero particolari, perché accentuano l’esigenza di una maggioranza qualificata dei 2/3 dei votanti. Tradotto, 89 cardinali su 133, per aversi la fumata bianca. In precedenza, dopo una decina di votazioni, si passava alla semplice”.

In questo caso, invece, dopo la 33esima o 34esima votazione scatterà il ballottaggio fra i due più votati.

“Anche questo passaggio è inedito. Sarà comunque necessaria la maggioranza qualificata dei votanti”.

Prevede un Conclave lungo?

“Molto dipenderà dall’efficacia delle Congregazioni generali in corso. Tuttavia, da Pio IX in avanti (1846), la durata media è stata di tre giorni a fronte dei 50 dell’800. In pratica, nell’ultimo secolo il Conclave più lungo è stato quello per l’elezione di Pio XI nel 1922, cinque giorni”.