Come si muoverà la Fed

Fed: ancora nessun taglio, in attesa dell’impatto sull’economia delle nuove politiche. Il punto di Martina Daga, Macro Economist, AcomeA SGR.

Mar 22, 2025 - 09:23
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Come si muoverà la Fed

Fed: ancora nessun taglio, in attesa dell’impatto sull’economia delle nuove politiche. Il punto di Martina Daga, Macro Economist, AcomeA SGR

Il Federal Open Market Committee all’unanimità ha deciso di tenere fermi i Fed Funds nel range compreso tra 4,25% e 4,50%, come atteso.

Il FOMC, con un voto di dissenso, ha deciso di rallentare il ritmo del programma di Quantative Tightening: a partire da aprile lasceranno scadere, senza reinvestire, un massimo di USD 5 miliardi di Treasury e un massimo di USD 35 miliardi di MBS. Attualmente, la Fed lascia scadere e non reinveste un massimo di USD 25 miliardi di Treasury e un massimo di USD 35 miliardi di MBS al mese. Nel portafoglio titoli della Fed a metà marzo sono presenti USD 4,2 mila miliardi di Treasury, di cui il 4,6% in bills, e circa USD 2,2 mila miliardi di MBS (rispetto al picco di giugno 2022 di USD 5,8 mila miliardi e USD 2,7 mila miliardi, rispettivamente).

Dalle minute del meeting di gennaio era emerso che diversi partecipanti avevano notato che sarebbe stato opportuno prendere in considerazione la possibilità di sospendere o rallentare il programma di QT in relazione alla questione del debt ceiling, nello specifico l’erosione del TGA finché il Tesoro non potrà emettere altro debito, e la sua ricostituzione dopo l’aumento o la sospensione temporanea del debt ceiling. La ricostituzione del TGA da parte del Tesoro insieme al programma di QT avrebbe potuto portare le riserve a un livello considerato troppo basso per i partecipanti. Se questa è stata la ragione per ripensare al programma di QT, la decisione di oggi è più amplia, e non legata esclusivamente alla circostanza delle dinamiche del TGA, ma piuttosto i partecipanti ritengono opportuno rallentare il programma con l’avvicinarsi al livello di riserve desiderato. Nonostante Powell affermi che il livello di riserve rimane abbondante, dice anche che recentemente hanno notato qualche segnale di “tightness” nel money markets.

Il FOMC riconosce che il livello di incertezza sull’outlook economico sia cresciuto, le stime di crescita del Pil per i prossimi anni sono state riviste al ribasso da 2,1% a 1,7% nel 2025, da 2% a 1,8% nel 2026 e da 1,9% a 1,8% nel 2027; le stime del tasso di disoccupazione sono rimaste sostanzialmente stabili, anche se la distribuzione mostra maggiori rischi al rialzo rispetto a dicembre. Allo stesso tempo, il FOMC ha rivisto al rialzo le stime di inflazione, ma solo per il 2025. Il fatto che i membri del FOMC abbiano rivisto al ribasso le loro previsioni di crescita economica e abbiano rivisto al rialzo le loro proiezioni sull’inflazione è indicativo dell’impatto negativo dell’aumento dei dazi sulle importazioni (o dell’incertezza su questi) sulla crescita economica e delle pressioni al rialzo sui prezzi dei beni al consumo. Dalle proiezioni è evidente che per ora i membri del FOMC siano piuttosto convinti del fatto che la ripresa dell’inflazione sia solo transitoria.

Powell sottolinea la crescente differenza tra gli hard data, che per ora puntano a una crescita economica ancora piuttosto solida, e i soft data, che invece iniziano a dare segnali di debolezza, non è tuttavia scontato come gli indicatori del sentiment economico si traducano effettivamente nei dati economici. Sicuramente l’attenzione del FOMC è ora maggiore su possibili rischi al ribasso su crescita economica e sul mandato di piena occupazione. Dal punto di vista dell’inflazione, il messaggio dei sondaggi è chiaro: nel breve periodo c’è un aumento delle aspettative di inflazione, e tra le cause indicate le tariffe alle importazioni sono la principale, tuttavia nel periodo più lungo questo non è affatto evidente. Gli ultimi due dati di inflazione hanno mostrato che all’inizio dell’anno ci sia un po’ di pressione sui prezzi dei beni core, tuttavia questo potrebbe essere legato a fattori transitori. Per ora il caso base sembra essere che un pick up dell’inflazione sia solo transitorio, e quindi non richieda azioni di politica monetaria. Powell dice che siamo sempre più vicini a una situazione di stabilità dei prezzi, anche se ancora l’obiettivo non è stato completamente raggiunto.

Powell chiarisce che i cambiamenti politici in materia di commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione avranno un impatto sull’economia. Non è chiaro quale sarà l’effetto, è presto per dirlo, ma sottolinea che il FOMC sta osservando attentamente questi sviluppi. Di fronte a questo quadro non hanno certo fretta, la politica monetaria è in una buona posizione, offre un certo grado di flessibilità, per aspettare maggiore chiarezza.