Come difendersi dalle truffe telefoniche: “Vittime anche tra i giovani. Gli errori da evitare”
Caterina Vinci di Adiconsum Bologna: “Non sono soltanto i più anziani a cadere nei tranelli. Tra gli ultimi casi arrivati qui in ufficio a Bologna: un 23enne con la truffa dello spoofing ha perso 23mila euro”

Bologna, 6 aprile 2025 – Caterina Vinci (foto), operatrice di Adiconsum, l’associazione di consumatori della Cisl. Ci dice tre consigli per difendersi dal telemarketing selvaggio?
“Sicuramente durante le telefonate non bisogna mai pronunciare il famigerato sì, perché ci si può ritrovare ad aver sottoscritto contratti indesiderati”.
Seconda mossa?
“Mia opinione: mai rispondere a numeri che non conosciamo. E soprattutto se riceviamo uno squillo, il cosiddetto ping call, mai richiamare. Questo può attivare abbonamenti e comunque intacca il nostro credito telefonico”.
Infine?
“Quando riceviamo una telefonata con una proposta contrattuale o un’operazione sospetta, prima di dare il consenso è bene chiamare il proprio fornitore per verificare quel che ci è stato detto”.
Ma chi sono le persone che si rivolgono alla Cisl per problemi di telemarketing selvaggio e che cosa raccontano?
“Non dobbiamo pensare che le vittime siano soprattutto anziani, non è più così. Tra gli ultimi casi arrivati qui in ufficio a Bologna: un 23enne con la truffa dello spoofing ha perso 23mila euro. Ormai le truffe sono confezionate così bene che ci incappano anche i ragazzi, i più abituati a usare la tecnologia”.
Com’è andata?
“Aveva ricevuto una chiamata da un falso operatore bancario, gli veniva comunicata un’operazione anomala sul suo conto corrente, ma non era vero nulla. Un ottantenne, invece, ci ha chiesto aiuto perché si è visto intestare un contratto di fornitura elettrica senza consenso”.
Il fenomeno è in aumento?
“Sicuramente, anche perché dopo la liberalizzazione del mercato tutti sono alla ricerca di nuovi clienti”.
Ma si riescono a risolvere i casi di truffa?
“Sei volte su dieci sì. Soprattutto se siamo in grado, con una denuncia di disconoscimento del contratto, di verificare che la persona sia totalmente estranea”.
Tra gli ultimi alert della Postale: la truffa del curriculum.
“Sono stata tra i primi a ricevere quella chiamata. Mi si chiedeva di salvare il numero di cellulare per poi essere ricontattata. Immagino la faccia di chi magari ha mandato davvero un curriculum e si ritrova con le briciole in mano”.
L’ultima moda?
“La nuova truffa che in questo momento sta girando molto è sicuramente quella della voce registrata che invita ad investire in certe azioni di un gruppo molto importante in Italia. Ma sappiamo già che è tutto falso. Sempre più spesso le chiamate hanno una voce registrata che ti invita addirittura a richiamare”.
Perché i truffatori sembrano saper tutto di noi?
"C'è una vendita di dati sensibili. Noi sottovalutiamo molto la privacy. Quando acquistiamo un prodotto o facciamo un finanziamento, diamo il consenso a tutto. E basta quel nuovo sì per rimettere i miei dati nel mercato. Noi quindi firmiamo il patto, loro possono cedere a terzi. Ma non sappiamo chi sono questi terzi. Un anziano che si è rivolto a noi ci ha raccontato di essere stato chiamato di sera. A un certo punto, ed erano ormai le 23, gli hanno chiesto addirittura di farsi trovare in una certa via di Bologna, per parlarne. Dimostrando di avere davvero molte informazioni su di lui”.