Censis-Assogestioni: il 60% degli italiani pronto a investire nel lungo periodo

I risultati del sesto rapporto "Pragmatismo e progresso" presentati in anteprima alla conferenza di chiusura del Salone del Risparmio 2025. L'articolo Censis-Assogestioni: il 60% degli italiani pronto a investire nel lungo periodo proviene da FundsPeople Italia.

Apr 18, 2025 - 09:27
 0
Censis-Assogestioni: il 60% degli italiani pronto a investire nel lungo periodo

Il ritorno dell’inflazione e l’aumento dell’incertezza sui mercati finanziari hanno avuto un effetto collaterale positivo: oggi, per il 70,2% dei risparmiatori italiani si è infranto un binomio che sembrava inscindibile, quello tra liquidità e sicurezza, e c’è finalmente piena consapevolezza della necessità di trovare una destinazione più fruttuosa ai soldi sinora conservati sotto il materasso (o, più modernamente, nei conti correnti). Così, il 60% degli italiani si dice disposto a investire su un orizzonte di lungo termine, pari ad almeno cinque anni; e se meno della metà dei risparmiatori (il 49,2%) ha già compiuto il passo di investire sui mercati finanziari, un altro terzo sta valutando di procedere nel prossimo futuro e solo il 24% circa si aggrappa alla preferenza per la liquidità.

Sono i risultati del sesto rapporto “Pragmatismo e progresso, la buona esperienza italiana. Risparmio, mercati, tecnologie: 5 anni di cambiamenti”, realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni e presentato in anteprima durante la conferenza di chiusura della XV edizione del Salone del Risparmio.

Segnali positivi da risparmiatori e consulenti

Dall’indagine emergono delle tendenze positive in termini di educazione e consapevolezza finanziaria degli italiani che, pur nascendo da un contesto men che ideale, frutto di inflazione e volatilità, potrebbero rappresentare un passo avanti importante per raggiungere e mobilitare quella quota di risparmi lasciata sotto forma di liquidità ed esposta agli effetti dell’inflazione, pari a 1.500 miliardi di euro: una ricchezza inespressa per il Paese, e una fonte di benessere futuro per gli italiani se investita in modo razionale.

"Crediamo molto nell’educazione finanziaria. Non esiste un’industria del risparmio gestito senza clienti consapevoli e informati”, ha commentato Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni. "Gli italiani risparmiano per cultura. Il problema è come investire bene, come spostare i risparmi dal conto corrente, o da una preferenza per l’immobiliare in primis, a una forma di investimento diversificato che può dare soddisfazioni", aggiunge. Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, conferma la tendenza positiva rilevata dal sondaggio. "Cogliamo segnali sempre più significativi di un ritorno all’investimento. Gli italiani non pensano più solo ai risparmi come soldi messi da parte per le emergenze, ma come un capitale per finanziare i propri progetti per il futuro". Il trend menzionato da De Rita è confermato anche dai consulenti finanziari interpellati per il sondaggio: quasi uno su due, il 48,8%, rileva nei clienti una spinta a ridurre la liquidità per investirla.

Il ruolo centrale della consulenza

Il rovescio della medaglia, non necessariamente negativo, è che gli italiani interpellati dal sondaggio Censis-Assogestioni risultano sì più disposti a investire e pianificare per il lungo termine, ma al tempo stesso, nella grande maggioranza dei casi (l’88%), si dicono ancora più cauti che in passato nella scelta di strumenti e soluzioni per farlo. La prudenza sembra indirizzata soprattutto verso le soluzioni di investimento percepite come più speculative: l’80% circa degli italiani guarda con sospetto ai conti deposito che offrono tassi superiori al 10%, alle app di trading che promettono guadagni facili, e alle proposte di investire da soli in criptovalute. Uno dei motivi risiede anche nella crescente esposizione alle truffe: quasi un italiano su due è stato esposto a email, telefonate o messaggi provenienti da finte piattaforme di trading online o da malintenzionati interessati a carpire informazioni personali e finanziarie riservate.

Non sorprende quindi che solo il 18% degli italiani che investono lo facciano in autonomia, mentre si conferma centrale il ruolo dei diversi intermediari finanziari. Il 30% circa degli interpellati dal sondaggio si rivolge a un consulente finanziario di fiducia, il 24% procede tramite la propria banca, e un 13% aggiuntivo si appoggia a entrambi questi canali (banca e consulente, quindi). Il restante 7% ricorre a un mix di investimenti fai-da-te e consulenza. Il rischio, dall'altro lato, è quello di un "impigrimento": il 70% dei consulenti finanziari italiani percepisce una ridotta attenzione all'educazione finanziaria da parte dei propri clienti, che contano piuttosto sul supporto degli intermediari.

Lungo periodo e sostenibilità

Nessun dubbio, infine, sulla necessità di mettere da parte soldi per il futuro: sono d’accordo il 72% dei giovani, l’80% degli adulti e il 65% degli anziani. Non cambiano gli obiettivi, che storicamente per gli italiani restano quelli di assicurare un futuro più sereno per sé o per i figli (per l’80% dei risparmiatori) e quello di finanziare acquisti importanti come la prima casa o un’auto (per il 65% circa).

Uno spunto dalla ricerca è legato alla sostenibilità: nonostante l’apparente frenata registrata nel corso dell’ultimo anno a fronte di questioni apparentemente più urgenti, il 63% degli italiani si conferma interessato agli investimenti ESG, una percentuale in aumento significativo rispetto al 52% rilevato da Censis-Assogestioni nel 2021. C'è però una discrepanza tra la percezione dei risparmiatori e ciò che invece vedono i professionisti del settore: il 60,7% dei consulenti, infatti, rileva un calo d'interesse negli investimenti ESG. La prova del nove, come sempre, arriverà a fine anno dai dati sui flussi di capitale nelle strategie e nei prodotti sostenibili.

L'articolo Censis-Assogestioni: il 60% degli italiani pronto a investire nel lungo periodo proviene da FundsPeople Italia.