Carlo De Ruvo, presidente Confetra: “Con i dazi USA viene colpita la logistica, per l’export bisogna puntare su altri paesi” | Lo scenario

I dazi statunitensi colpiranno la logistica e l’export italiani. Dalle prime valutazioni, l’export verso gli Usa registrerà un calo del 16% (fonte National Board of Trade Sweden), il Pil una riduzione dello 0,2% e un calo occupazionale di 57mila unità (fonte Istat su studio Svimez). Questo il grido di allarme lanciato da Carlo De Ruvo, […] L'articolo Carlo De Ruvo, presidente Confetra: “Con i dazi USA viene colpita la logistica, per l’export bisogna puntare su altri paesi” | Lo scenario proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Apr 10, 2025 - 08:26
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Carlo De Ruvo, presidente Confetra: “Con i dazi USA viene colpita la logistica, per l’export bisogna puntare su altri paesi” | Lo scenario

I dazi statunitensi colpiranno la logistica e l’export italiani. Dalle prime valutazioni, l’export verso gli Usa registrerà un calo del 16% (fonte National Board of Trade Sweden), il Pil una riduzione dello 0,2% e un calo occupazionale di 57mila unità (fonte Istat su studio Svimez).

Questo il grido di allarme lanciato da Carlo De Ruvo, presidente della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica (Confetra).

“L’Italia – sottolinea De Ruvo è uno dei principali Paesi esportatori: circa il 30% del nostro Pil è legato all’export. Di questo, l’11% è diretto verso gli Stati Uniti, pari a circa 64,8 miliardi di euro con un saldo di 38,9 miliardi. Per intenderci, quindi, la quota del nostro Pil dovuta all’export verso gli Usa è pari a circa il 13%.”

Secondo il presidente di Confetra, il settore della logistica, trasporto e spedizione, il motore della competitività del sistema manifatturiero, si è sempre dimostrato, grazie alle proprie aziende, resiliente a tutti gli shock che si sono succeduti dal 2020 in poi, garantendo la continuità della catena di approvvigionamento.

“Nuovamente – aggiunge De Ruvo è chiamato ad affrontare un nuovo scenario che, se da un lato pone grandi criticità, dall’altro può essere fonte di nuove opportunità grazie all’apertura di nuovi mercati di sbocco.”

In base ai dati elaborati da Confetra (su base Istat) emerge che il tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato da piccole e medie imprese, si relaziona con diversi mercati: infatti, se l’11% dell’export va negli Stati Uniti, il restante 89% si muove verso Europa (66%), Asia (13%) e il rimanente tra Africa e Americhe.

Le imprese vulnerabili all’export sono poco più di 23mila (lo 0,5 per cento del totale). Di queste, le vulnerabili soprattutto alla domanda statunitense sono quasi 3.300 (lo 0,07 per cento del totale, dati Istat).

“Diversi sono i mercati su cui puntare – prosegue De Ruvo –, come i Paesi emergenti a più alto potenziale, così come riportato nel Piano d’azione per l’export italiano del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci): Turchia, Emirati Arabi Uniti, Messico, Arabia Saudita, Brasile, India, Algeria, Sudafrica, Paesi Asean, Vietnam, Indonesia, Filippine, Balcani occidentali, Serbia e Asia Centrale.”

Secondo il presidente di Confetra, l’analisi sull’effetto dei dazi deve tenere conto di tutte le componenti:

“In base a un recente studio della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad), dagli anni Novanta l’Italia è stata il Paese al mondo con il più basso grado di concentrazione dei prodotti esportati. Leggo questo dato con estremo orgoglio e con rinnovato entusiasmo. Le nostre Pmi sono presenti in tanti settori e si fanno rispettare nei mercati internazionali. Nessun’altra economia esporta come l’Italia così tanti prodotti diversi con altrettanto successo. Sempre l’Unctad ci ricorda che la forza del nostro Paese è quella di saper presidiare circa 3mila nicchie a livello mondiale, grazie al dinamismo e all’intraprendenza di un grande numero di Pmi. Questi dati mostrano una grande capacità di adattamento delle nostre imprese che devono improntare all’ottimismo il nostro sguardo verso il futuro.”

Un futuro, però – sottolinea De Ruvo – che “deve considerare anche le prossime sfide legate alle spedizioni di piccoli pacchi. Gli Stati Uniti ricevono 1,4 miliardi di pacchi all’anno. La UE ne riceve 1,1 miliardi. Dal 1° maggio negli USA cade l’esenzione ‘de minimis’ per le spedizioni fino a 800 dollari provenienti da Cina e Hong Kong. Dal 2 maggio, le spedizioni al di sotto degli 800 dollari saranno dunque soggette a dazi pari al 30% del loro valore oppure a 25 dollari per articolo, importo che salirà a 50 dollari dopo il 1° giugno. L’Europa da parte sua vuole togliere l’esenzione da dazi per le spedizioni fino a 150 euro.”

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