Bye bye Niña: importanti conseguenze per il meteo estivo
Salutiamo La Niña. Adesso che succederà al meteo? Al centro dell’attenzione vi è lo stato dell’ENSO, attualmente previsto in fase neutra, che apre lo scenario a dinamiche atmosferiche complesse e meno influenzate dai grandi driver globali. Ma cosa significa davvero una fase neutra ENSO per l’Italia? E soprattutto, quali saranno le conseguenze sul meteo […] Bye bye Niña: importanti conseguenze per il meteo estivo

Salutiamo La Niña. Adesso che succederà al meteo? Al centro dell’attenzione vi è lo stato dell’ENSO, attualmente previsto in fase neutra, che apre lo scenario a dinamiche atmosferiche complesse e meno influenzate dai grandi driver globali. Ma cosa significa davvero una fase neutra ENSO per l’Italia? E soprattutto, quali saranno le conseguenze sul meteo estivo nella Penisola?
Quando il Pacifico lascia spazio ad altri attori
La variabilità meteorologica a scala globale è fortemente influenzata da ENSO (El Niño–Southern Oscillation), un fenomeno di oscillazione delle temperature superficiali oceaniche nel Pacifico equatoriale. In particolare, le sue tre possibili configurazioni possono alterare profondamente la circolazione atmosferica mondiale.
Tuttavia, quando ENSO si trova in modalità neutra, come previsto per l’Estate 2025, la sua influenza diretta sull’Europa e in particolare sull’Italia tende ad affievolirsi. Questo non significa che il meteo sarà stabile o prevedibile con facilità, bensì che l’assenza di un chiaro impulso tropicale lascia campo aperto ad altri elementi meteo regionali e continentali.
Mediterraneo bollente: un carburante per i fenomeni intensi
Uno dei fattori chiave che sta plasmando le estati italiane degli ultimi anni è rappresentato dalla temperatura del Mar Mediterraneo, che tende ormai a restare sopra la media climatica per lunghi periodi. L’Estate 2025, secondo le prime indicazioni, potrebbe confermare questa tendenza, rendendo le acque superficiali particolarmente calde già da Giugno, il tutto con
Global Warming
Qualunque analisi stagionale oggi non può prescindere dal contesto del cambiamento climatico. Le estati italiane sono già state influenzate da un processo di riscaldamento progressivo, che ha innalzato la temperatura media di riferimento e ha drammaticamente aumentato la frequenza e l’intensità degli eventi estremi.
Il 2025, con ogni probabilità, continuerà a inserirsi in questo trend, che comporta in primis un aumento della probabilità di periodi caldi prolungati, con valori diurni e notturni ben oltre la media climatica del trentennio 1991-2020. Una modifica della distribuzione delle piogge estive, con una maggiore incidenza di temporali brevi ma intensi, che possono generare criticità idrogeologiche in contesti vulnerabili.
Tendenze probabilistiche estate 2025: cosa aspettarsi in Italia
Nonostante quindi la fase ENSO neutra, dell’anomalia positiva delle temperature marine e del trend climatico in atto, è possibile delineare alcune tendenze generali. Ad esempio, sussistono alte probabilità di risultare più calda della norma, soprattutto tra Luglio e Agosto, con episodi di caldo estremo particolarmente marcati nelle regioni meridionali e nelle valli interne del Centro. Anche il Nord potrà registrare valori elevati, specie in Pianura Padana, dove l’isola di calore urbana contribuirà a mantenere alte le temperature anche durante la notte.
Non si escludono ripetute incursioni dell’Anticiclone Africano, in grado di portare la colonnina di mercurio a valori tra 38°C e 42°C nei settori più esposti. Le notti tropicali, con minime sopra i 24°C, potranno diventare frequenti lungo le coste tirreniche e nelle grandi città.
Precipitazioni
Il quadro delle piogge estive si preannuncia variabile e legato soprattutto alla dinamica dei contrasti termici tra masse d’aria differenti. Temporali pomeridiani, spesso localizzati e intensi, potranno verificarsi in modo più frequente nel Nord Italia, lungo l’Appennino centrale e in alcune zone interne del Sud, specialmente nelle fasi successive a ingressi di aria fresca in quota.
In assenza di una circolazione occidentale ben organizzata, l’Italia potrebbe vivere alternanze tra fasi molto stabili e secche e episodi instabili improvvisi, con precipitazioni concentrate in poche ore. L’accumulo medio mensile potrebbe risultare al di sotto della norma, ma con una distribuzione estremamente irregolare. Insomma, una sola parola chiave: estremizzazione meteo, senza se e senza ma.