Borghi da scoprire: Aielli, il paese dipinto tra i monti della Marsica
Un’arcigna torre medievale trasformata in un osservatorio astronomico, decine di colorati murales dedicati all’Abruzzo e non solo sui muri degli edifici. Così il piccolo paese, a 1027 metri di quota, prova a rinascere L'articolo Borghi da scoprire: Aielli, il paese dipinto tra i monti della Marsica proviene da Montagna.TV.

Chi viaggia in autostrada in direzione di Pescara costeggiando la piana bonificata del Fucino, dedica di solito poca attenzione al panorama. La piramide rocciosa o imbiancata del Velino è alle spalle, il versante meridionale del Sirente, con i suoi dossi di erba e sassi, non ha nulla a che vedere con la meravigliosa parete con cui la montagna si affaccia verso nord.
Più avanti, dai caselli di Pescina e Cocullo, iniziano le tortuose strade che conducono verso quelle che Ignazio Silone, nato da queste parti, definiva “le valli dei superstiti orsi”, e che raggiungono Pescasseroli, Scanno e i centri vicini. Alle spalle, per chi arriva da Roma, sono già Tagliacozzo, Celano e le rovine romane di Alba Fucens.
Da qualche anno, però, anche Aielli merita una visita attenta. Dal 2019, le mura delle vecchie case del borgo hanno preso vita grazie a una trentina di murales realizzati da giovani protagonisti della Street Art.
Lo spagnolo Okuda San Miguel dà il benvenuto ai visitatori con un portale da cui partono delle strisce colorate. Non lontano, il modenese Luca Zanni, in arte Zamoc, ha realizzato una pittura dedicata al Mito di Fetonte, e ispirata al terremoto che ha devastato la Marsica nel 1915. Accanto alla strada che entra in paese, il pescarese Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, ha realizzato Your Sky, un invito a riscoprire la profondità dell’universo sotto la superficie della vita quotidiana.
L’elenco prosegue con lo spazio immaginato da Matlakos, con le sue immagini legate alla vita quotidiana in Abruzzo, con il murale di Alleg dedicato a Fontamara, celebre romanzo di Ignazio Silone. Angie Mazzulli, dal canto suo, ha portato sui muri di Aielli la nostra Costituzione.
A dare vita e colore ad Aielli, dal 2019, è stato il festival internazionale Borgo Universo. Qualche anno prima erano stati dipinti dei murales ispirati all’astronomia e alla Torre delle Stelle, l’osservatorio realizzato recuperando una fortificazione del 1356. Da sei anni il festival, con la direzione artistica di PalomArt, ha portato ad Aielli molti artisti famosi e molte migliaia di visitatori.
Oggi guida alla scoperta del museo all’aria aperta di Aielli una mappa che si ritira nell’ufficio informazioni e che si trova facilmente anche sul web. Le visite guidate si prenotano al numero 320.3816481, o scrivendo una mail a info@borgouniverso.com. Per le serate astronomiche, invece, e per visitare il Museo del Cielo, bisogna collegarsi al sito.
Una storia antichissima e tante opportunità escursionistiche
Sorta nell’Alto Medioevo, forse al posto di un insediamento fortificato dei Marsi, Aielli è l’antica Castrum Agelli, citata per la prima volta nel 1290, e poi patria del vescovo e teologo Gentile da Aielli. Come per tutti i centri affacciati sul Fucino, la vita dei montanari viene trasformata dal prosciugamento del lago e dalla nascita dell’agricoltura, e poi dal terremoto del 1915, che rade al suolo Avezzano e decine di centri della Marsica.
Tra gli edifici sopravvissuti al sisma, spiccano le chiese di San Rocco (con statue lignee e qualche affresco), e della Santissima Trinità con un portale del 1479 e lo stemma di papa Pio II Piccolomini. Ad Aielli Stazione, regala immagini ben diverse la chiesa di San Giuseppe, ex-Sant’Adolfo, costruita quasi un secolo fa, in puro stile fascista su progetto di Giuseppe Vincenzo Vicari. Sopra al portale compaiono una giovane fascista e un avanguardista nell’atto di offrire a Dio la Chiesa. Sulle vetrate e sui muri dell’interno sono altre immagini legate al regime, e mappe, palme e altri elementi che ricordano la Guerra d’Etiopia e la nascita dell’Impero di Mussolini in Africa.
L’attenzione dedicata negli ultimi anni dal Comune e dal Parco Sirente-Velino all’arredo urbano di Aielli e all’astronomia non ha purtroppo coinvolto la strada, spesso in cattive condizioni, che sale a svolte sulle pendici del Sirente. Raggiungere l’inizio dei sentieri, in tutte le stagioni, è faticoso. I veicoli non autorizzati possono raggiungere un cartello di divieto a circa 4 chilometri dal paese. Da qui si continua a piedi sulla carrozzabile, poi un sentiero a sinistra sale al Monte Secino, 1506 metri, dove sono i resti di un’imponente fortezza degli antichi Marsi. Un percorso più lungo porta al Vado Castello, alla conca dei Prati di Santa Maria, alla Fonte Caperno e ai 2348 metri della vetta del Sirente, da cui ci si affaccia sulla parete Nord della montagna e sul Gran Sasso. Fino ai Prati, se la neve lo consente, d’inverno si possono utilizzare le ciaspole. Per la cima, invece, sono necessari la piccozza e i ramponi.
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