Bond: l’analisi dei nuovi collocamenti governativi e corporate

Le nuove emissioni obbligazionarie della settimana sotto la lente

Apr 4, 2025 - 14:07
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Bond: l’analisi dei nuovi collocamenti governativi e corporate

Da molte sedute i mercati erano condizionati dall’effetto dazi che poteva impattare sulle principali economie mondiali. Finalmente, verrebbe da dire, mercoledì dal Rose Garden della Casa Bianca il presidente Usa ha illustrato l’intervento sui dazi con una misura del 10% di base e lo schema di ‘dazi reciproci’. La tassazione parte da una base di 10% sulla maggioranza delle importazioni, come quelle dalla Gran Bretagna, ma prevede dazi più elevati per molti partner commerciali degli Usa: 20% per l’Unione Europea e 34% per le merci di importazione cinese fino a un 46% per l’import dal Vietnam. L’imposta di 25% sulle auto importate è in vigore dalla mezzanotte.

Donald Trump ritiene che gli Stati Uniti siano stati negli anni “derubati” dai partner commerciali di tutto il mondo e necessitino di una adeguata ricompensa. Al Liberation Day, secondo il presidente, seguirà una nuova età dell’oro per gli Usa. La reazione dell’UE, arriverà al momento opportuno. Il Vecchio Continente non intende vendicarsi ma è pronto a farlo con un piano adeguato, ha ribadito Ursula von der Leyen nel corso di un intervento, aperto però alla negoziazione.

E’ chiaro che la prima reazione dei mercati azionari sia stata negativa, anche se con vari distinguo settore per settore, con alcuni casi anche di movimenti positivi, soprattutto per le utilities oggetto di minori attenzioni degli investitori negli ultimi mesi a vantaggio dei settori finanziari. Si guarda quindi a settori cosiddetti “difensivi” dalla volatilità dei dazi così come nell’ultimo periodo la propensione a beni rifugio come l’oro ha spinto molti investitori in questi settori per le crisi internazionali più vicine come Ucraina e Medio Oriente.

In questa forte volatilità che si è generata, l’attenzione dei media è stata quindi al 100% concentrata sui listini azionari, tralasciando così una valutazione a quanto successo per la parte obbligazionaria. Infatti, per questo comparto la settimana si chiude in maniera positiva recuperando quasi metà delle perdite subite qualche settimana fa, quando la forbice dei tassi tra brevi e lunghi si era aperte per le dichiarazioni di debito per riarmo in sede europea e singolarmente per il piano di debito della Germania per rilanciare l’economia.

A fronte di uno spread contro Bund decennale pressochè invariato e mediamente a 112, troviamo il benchmark del nostro Btp al 3,77%, contro il “quasi” 4% in cui viaggiava qualche seduta fa.  In ambito di Eurozona sono quindi tornati sotto il 3%  a fare compagnia alla Germania, anche Olanda, Cipro, Irlanda e molto vicino Finlandia ed Austria. Ma è soprattutto il Treasury americano che pochi giorni fa sfiorava quasi il 5% ad essere sceso al 4,08% di rendimento sul decennale, così come il Gilt inglese si riavvicina al 4,5% di rendimento. Di contro il dollaro contro euro si è mangiato la parte di strada fatta da novembre ad oggi dove era passato da 1,10 a 1,02, percorrendo il percorso al contrario e toccando anche quota 1,11.

La spiegazione di questo movimento sui tassi è spiegabile con l’anticipo di un rallentamento economico a causa di minori consumi per i dazi imposti e di conseguenza le banche centrali dovranno attuare più politiche a sostegno delle economie passando ancora per la leva dei tassi d’interesse che sembrano quindi destinati a scendere. Questo percorso non sarà comunque immediato anche perché l’introduzione dei dazi potrebbe portare indirettamente ad un aumento dei prezzi che potrebbe incidere sull’inflazione. Pertanto, le banche centrali dovranno ricorrere a diverse strategie mirate al contenimento inflattivo ed al sostegno stesso dell’economia.

Le nuove emissioni governative sotto i riflettori

A livello di nuove emissioni governative, il Tesoro ha raccolto oggi altri sette miliardi di euro con l’emissione dei nuovi Bot a sei mesi (codice Isin IT0005643009), prezzo di aggiudicazione di 98,96 che corrisponde a un rendimento lordo su base annuale del 2,268%. In calo dal precedente 2,536% ed ai minimi dall’ottobre del 2022.

Tanti incrementi su titoli già in circolazione come per la Spagna con 1,48 miliardi sul Bonos 3,9% 2039; Austria sulle scadenze 2030 e 2035. La Finlandia ha aumentato di oltre 300 milioni il suo titolo 2,625% con scadenza 2042, Isin FI4000046545 emesso nel 2012 portandolo a un totale circolante di 5,96 miliardi.

Attiva la Bei in euro con tre miliardi emessi al prezzo di 99,627 con scadenza nel 2037 e cedola del 3,125%. Il taglio è come sempre retail da mille euro con multipli di mille e il prezzo in grey market è salito verso quota 99,85; Isin  EU000A3K4EG9.

In attività anche il fondo salvastati europeo EFSF che ad inizio settimana ha approfittato della finestra positiva emettendo cinque miliardi al prezzo di 99,814 con scadenza al 2030 e cedola fissata al 2,625%. Isin EU000A2SCAT6, taglio minimo da mille euro con multipli di mille e prezzi in grey market saliti oltre quota 100.

Soliti land tedeschi attivi, con la  prima operazione nel 2025 per City of Bochum che ha collocato un’obbligazione senior sulla scadenza 2033 da 200 milioni di euro. L’obbligazione (DE000A4DFSW9) è stata collocata con un premio di +68 punti base sul tasso midswap e ha raccolto ordini per circa 650 milioni di euro. Nel dettaglio: cedola 3,125%, prezzo 99,61 e rendimento 3,181%. Taglio minimo di negoziazione mille euro con multipli di mille. L’obbligazione non ha rating.

Federal State of Schleswig-Holstein ha inziato il colllocamento di una nuova obbligazione con scadenza il 10 aprile 2035. Prime indicazioni in area +43 puntibase sopra il tasso midswap di pari scadenza. Lotto minimo di negoziazione mille euro con multipli di mille. Isin DE000SHFM1D1 e rating Aaa.

Nuova emissione retail disponibile per il pubblico dei risparmiatori italiani e questa volta si tratta di un titolo emesso dalla Banca Mondiale. E’ disponibile in fase di collocamento dal 31 marzo scorso e lo sarà fino al 18 aprile prossimo il bond a cinque anni di Banca Mondiale (Isin XS3037093716). Il taglio minimo è stato fissato a 1.000 euro e l’obbligazione è già negoziabile all’EuroMoT di Borsa Italiana. Il bond ha scadenza in data 25 aprile 2030, per i primi due anni la cedola è fissa e pari al 2% lordo, mentre dal terzo al quinto anno sale al 2,25%. Tuttavia, l’emittente si riserva la facoltà di procedere al rimborso anticipato del capitale al 100% del valore nominale, ovviamente oltre agli interessi maturati sino ad allora. Trattandosi di un’emissione sovranazionale, anche il bond a cinque anni della Banca Mondiale sarà sottoposto a tassazione del 12,5%. La Banca Mondiale vanta un rating a tripla A.

Il Marocco ha emesso un bond in euro per la prima volta dal 2020 e l’operazione servirà a finanziare l’organizzazione della Coppa del Mondo. E’ stata la prima emissione di un bond in euro dal 2020 e l’ultimo Eurobond in dollari (da 2,5 miliardi) era stato nel 2023. Approfittando dei rendimenti in calo rispetto ai massimi toccati negli anni passati, Rabat ha deciso di riprovarci con un’operazione da due miliardi e che ha avuto a oggetto due tranche rispettivamente a quattro e dieci anni. C’è stato un buon riscontro in termini di domanda per complessivi 6,75 miliardi, tant’è che l’importo offerto è stato innalzato di 500 milioni rispetto alle previsioni della vigilia. Il bond del Marocco in euro a quattro anni ha offerto un rendimento a +155 punti base sul tasso midswap, in forte calo dalle prime stime a +190 punti. Ciò si traduce in un rendimento di circa il 3,95%. Per quanto riguarda la tranche a dieci anni, invece, lo spread è stato di 215 punti base, anche in questo caso in calo rispetto alle indicazioni iniziali per un rendimento in area 4,85%. Il debito pubblico marocchino ha rating non investment grade: BB+/Ba1, ma si tratta dei più alti giudizi dell’area emergente africana. Bisogna dire che le valutazioni erano investment grade fino al 2020, ed erano scese a causa della  pandemia.

Le nuove obbligazioni corporate sotto la lente

Più attenzione al rischio volatilità per la parte corporate e financials. Tra questi il primo covered bond del 2025 per Aareal Bank con un’emissione obbligazionaria sulla scadenza a cinque anni. Rating assegnato all’obbligazione covered Aaa. Ammontare dell’emissione fissato a 750 milioni di euro, 2,6 miliardi gli  ordini raccolti durante il collocamento. All’annuncio dell’operazione lo spread è stato fissato a +55 punti sul tasso midswap, abbassato a MS+49. Cedola 2,75%, prezzo 99.492 e rendimento 2,853%. Isin DE000AAR0462, lotto minimo mille euro con multipl di mille.

La francese Danone nel settore alimentare ha emesso 800 milioni di euro con scadenza 2033 al prezzo di 100 e cedola del 3,438%. Si tratta di un nome raro nel settore con rating Baa1 e quindi è stato apprezzato dagli investitori in fase di collocamento più che nel grey market successivo. Isin FR001400YP56 e taglio minimo da 100mila euro con multipli di 100mila.

Enexis Holding è una holding olandese che attraverso le sue controllate, fornisce utenze per elettricità, gas naturale, sistemi di pagamento e allacciamenti ad utenze, con servizio principale in Olanda. Il gruppo ha emesso un doppio deal in euro con scadenza 2033 e 2037. Cedola del 3,255% per i 500 milioni più brevi, prezzo di collocamento a 99,66 ed Isin XS3045470492. Per la scadenza stessa size, cedola del 3,625% prezzo d’emissione a 99,531 con Isin XS3045471037. Entrambe le scadenze hanno taglio minimo da 100mila euro con multipli di mille.

Carraro Finance ha approvato l’emissione di un nuovo prestito obbligazionario fino a 300 milioni di euro, caratterizzato da un formato senior unsecured, non convertibile e non subordinato. L’operazione, aperta anche al pubblico retail, prevede una scadenza quinquennale e un tasso d’interesse fisso inizialmente non inferiore al 4,75%, portato poi al 5,25% in conseguenza delle turbolenze di mercato. Le obbligazioni saranno emesse alla pari e avranno un taglio minimo di 1.000 euro, con multipli di 1.000. Il codice Isin associato all’emissione è IT0006768151 e la data di regolamento è fissata per il 17 aprile 2025. Il collocamento sarà gestito attraverso il Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT) di Borsa Italiana. Il periodo di offerta si svolgerà dall’8 aprile 2025 al 14 aprile 2025, salvo chiusura anticipata in caso di piena sottoscrizione. I proventi derivanti dall’operazione saranno utilizzati principalmente per rimborsare anticipatamente due prestiti obbligazionari esistenti: uno da 150 milioni con cedola 3,75% e scadenza nel 2026, e un secondo da 120 milioni con cedola 7,75% e scadenza nel 2028. La restante parte sarà destinata a coprire esigenze generali di natura aziendale.

A cura di Carlo Aloisio, senior bond broker