Boeing barcolla nello spazio? Dipendenti in allarme…

La Boeing ha informato i dipendenti che lavorano al programma spaziale Space Launch System (Sls) di possibili licenziamenti dal momento che la Nasa potrebbe annullare i contratti. Tutti i dettagli

Feb 11, 2025 - 09:41
 0
Boeing barcolla nello spazio? Dipendenti in allarme…

La Boeing ha informato i dipendenti che lavorano al programma spaziale Space Launch System (Sls) di possibili licenziamenti dal momento che la Nasa potrebbe annullare i contratti. Tutti i dettagli

Nella spending review annunciata dall’amministrazioen Trump potrebbe finirci anche il programma Space Launch System (Sls) di Boeing.

Sabato, il colosso aerospaziale americano ha avvisato i dipendenti di possibili licenziamenti nel programma affermando che prevede di avere circa 400 posizioni in meno in linea con le revisioni del programma Artemis della Nasa e le aspettative sui costi.

Lo Space Launch System (Sls), il potente e gigantesco vettore alto 98 metri ha debuttato il 16 novembre 2022 con la missione Artemis 1 della Nasa che ha portato la capsula Orion a orbitare intorno alla Luna, rappresenta il primo step del programma che mira a riportare l’uomo e la prima donna sul nostro satellite per la prima volta dalla missione Apollo 17 nel 1972.

Il programma, tuttavia, ha subito ritardi significativi e costi crescenti. Pertanto, Il produttore aerospaziale con sede a Seattle ha affermato che emetterà avvisi di licenziamento involontario di 60 giorni ai dipendenti interessati nelle prossime settimane.

I critici del grande e costoso razzo (un singolo lancio costa più di 2 miliardi di dollari, esclusi eventuali carichi utili o il costo dei sistemi di terra) affermano che la Nasa dovrebbe ridurre le perdite, riporta Ars Technica.

Tutti i dettagli.

L’ALERT DI BOEING

“Per allinearci alle revisioni del programma Artemis e alle aspettative sui costi, oggi abbiamo informato il nostro team Space Launch Systems del potenziale di circa 400 posizioni in meno entro aprile 2025”, ha dichiarato un portavoce di Boeing a SpaceNews. “Ciò richiederà che siano emessi avvisi di licenziamento involontario di 60 giorni ai dipendenti interessati nelle prossime settimane, in conformità con il Worker Adjustment and Retraining Notification Act”.

“Stiamo lavorando con il nostro cliente e cercando opportunità di ridistribuire i dipendenti in tutta la nostra azienda per ridurre al minimo le perdite di posti di lavoro”, ha affermato un portavoce della Boeing via e-mail, riporta Reuters.

Come già detto, in questo caso il cliente è la Nasa.

IL PROGRAMMA ARTEMIS SOTTO LA LENTE

Il programma Artemis, che si stima costerà 93 miliardi di dollari fino al 2025, è stato istituito dall’agenzia spaziale statunitense durante la prima amministrazione del presidente Donald Trump. Rappresenta l’iniziativa americana di punta per riportare gli astronauti sulla luna per la prima volta dalla missione Apollo 17 della Nasa.

Artemis 1 ha segnato il debutto dello Space Launch System (Sls), il potente e gigantesco vettore alto 98 metri che porterà la capsula Orion a orbitare intorno alla Luna.

Al momento l’agenzia spaziale americana non ha annunciato alcuna revisione del programma Artemis e un gruppo di funzionari della Nasa e del settore ha affermato alla conferenza SpaceCom del 29 gennaio che stavano portando avanti i preparativi per la missione Artemis 2, il primo volo SLS/Orion con equipaggio, programmato per aprile 2026. Hanno sostenuto che l’attuale architettura rimane il modo più rapido per riportare gli esseri umani sulla luna.

I RITARDI

In realtà Artemis 2, precedentemente pianificato per la fine del 2024 e che prevedeva un volo con equipaggio attorno alla luna, è ora programmato per settembre 2025. Artemis 3, pianificato come il primo atterraggio sulla luna di un astronauta nell’ambito del programma, è ora programmato per settembre 2026, posticipato rispetto alla fine del 2025.

Tuttavia, l’amministrazione Trump sta prendendo in considerazione revisioni dell’architettura che includono l’annullamento di elementi chiave come SLS e Orion, sottolinea Spacenews.

LE CRITICHE DI ELON MUSK E I LEGAMI CON L’AMMINISTRAZIONE TRUMP

Elon Musk, l’amministratore delegato di SpaceX, ha criticato l’attuale approccio ad Artemis. Non va dimenticato che il magnate americano ha giocato un ruolo fondamentale nella campagna di Trump e il neo presidente ha nominato proprio Musk a capo di una commissione per l’efficienza governativa. Il ceo di SpaceX ha anche ospitato il presidente Trump lancio di Starship lo scorso 19 novembre.

Inoltre lo scorso 4 dicembre il presidente eletto degli Stati Uniti ha scelto Jared Isaacman, astronauta privato e socio in affari di Elon Musk, come nuovo direttore dell’Agenzia spaziale americana.

Insieme al coinvolgimento di Musk con l’amministrazione, la scelta di Trump potrebbe segnalare un passaggio verso una maggiore commercializzazione delle operazioni della Nasa, rileva Cnbc. L’agenzia spaziale fa già molto affidamento su SpaceX e altri partner commerciali per lanciare i suoi astronauti, il carico e la navicella spaziale verso la Stazione Spaziale Internazionale e oltre.

“Per quanto riguarda lo spazio, l’architettura Artemis è estremamente inefficiente, in quanto è un programma che massimizza i posti di lavoro, non un programma che massimizza i risultati”, ha scritto sui social media il 25 dicembre proprio Elon Musk. “È necessario qualcosa di completamente nuovo”.

I COSTI ELEVATI

Nel frattempo, il programma Sls di Boeing rimane oggetto di critiche per i suoi costi elevati e la bassa velocità di volo. Un rapporto dell’Office of Inspector General della Nasa ad agosto ha anche riscontrato problemi di qualità con il lavoro di Boeing sull’Exploration Upper Stage, uno stadio superiore più potente pianificato per la versione Block 1B di SLS che inizierà il servizio su Artemis 4, rileva sempre SpaceNews.

LA POSIZIONE DELLA NASA

Da parte sua la Nasa ha rilasciato una dichiarazione in cui sostiene che il razzo SLS rimane una “componente essenziale” della campagna Artemis, riporta Ars Technica. “La Nasa e i suoi partner del settore lavorano costantemente insieme per valutare e allineare budget, risorse, prestazioni degli appaltatori e programmi per eseguire i requisiti della missione in modo efficiente, sicuro e con successo a supporto degli obiettivi e degli scopi della Nasa dalla Luna a Marte”, ha affermato un portavoce. “La Nasa si rimette ai suoi appaltatori del settore per maggiori informazioni in merito alla loro forza lavoro”.