Bloccati a San Diego dopo la maternità surrogata, l’incubo di una coppia di giovani aretini: «Ora abbiamo paura di tornare in Italia»

I due hanno avuto un figlio nato con la gestazione per altri, diventata reato universale lo scorso dicembre. Al loro rientro, rischierebbero fino a due anni di carcere e un milione di euro di multa L'articolo Bloccati a San Diego dopo la maternità surrogata, l’incubo di una coppia di giovani aretini: «Ora abbiamo paura di tornare in Italia» proviene da Open.

Mar 17, 2025 - 11:06
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Bloccati a San Diego dopo la maternità surrogata, l’incubo di una coppia di giovani aretini: «Ora abbiamo paura di tornare in Italia»

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C’è una coppia di giovani aretini che da qualche settimana si trova a San Diego, in California, e teme di essere arrestata non appena metterà piede in Italia. Il motivo? Hanno avuto un figlio nato con maternità surrogata, il primo da quando il governo Meloni lo ha dichiarato «reato universale». La cosiddetta Legge Varchi – che prende il nome dalla relatrice della proposta, Maria Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia – è entrata in vigore lo scorso 3 dicembre e punisce la gestazione per altri con pene da 3 mesi a 2 anni di reclusione e multe da 600mila a 1 milioni di euro.

La coppia bloccata in California

A raccontare della coppia di aretini, stesso sesso ed entrambi con meno di 40 anni, è un articolo di Pino Di Blasio pubblicato su La Stampa. «Si pongono il problema di come rientrare in Italia con il bambino, evitando l’arresto e la multa. La legge Varchi concepisce il reato di gestazione per altri con carattere continuato, quindi comprende tutta la procedura di fecondazione. Stanno valutando cosa fare, al momento resteranno negli Stati Uniti perché lì vige lo ius soli, quindi il bambino è cittadino americano», spiega l’avvocato Gianni Baldini.

La spiegazione legale

Il bambino è stato concepito prima dell’entrata in vigore della legge Varchi. Ma questo, spiega il legale – che è anche docente di Biodiritto all’Università di Siena – non evita i rischi della multa e della pena: «Tornando in Italia con il bambino, i due professionisti avrebbero la possibilità di dimostrare che quella legge è incostituzionale ed è anche contraria al principio della doppia discriminazione, in base al quale un reato può essere contestato all’estero se la condotta è considerata reato in entrambi i Paesi. Negli Usa la gestazione per altri è perfettamente legale».

Il dilemma del ritorno in Italia

Per il momento, racconta Baldini, la coppia di giovani aretini preferisce rimanere in California piuttosto che imbarcarsi in una lunga battaglia legale. «Non hanno intenzione di tornare. I miei assistiti mi hanno rivelato di essere preoccupati per questa deriva che vuole negare i diritti», spiega ancora il docente dell’Università di Siena. Anche perché, continua l’avvocato, la legge Varchi non contempla tempi di prescrizione del reato. In qualunque momento dovessero tornare in Italia, dunque, i due aretini si vedrebbero costretti a intraprendere un lungo braccio di ferro con la giustizia.

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