Black-out in Spagna, i cinque secondi che hanno messo in ginocchio il Paese: tutte le ipotesi, cosa sappiamo finora

Non è stato un attacco hacker. È la prima certezza divulgata dalle autorità spagnole dopo il maxi black-out che ieri ha messo in ginocchio il Paese, insieme al Portogallo e a parte del sud della Francia. “Possiamo escludere un incidente di cybersicurezza nelle installazioni di rete elettrice e al centro di controllo” ha fatto sapere […] L'articolo Black-out in Spagna, i cinque secondi che hanno messo in ginocchio il Paese: tutte le ipotesi, cosa sappiamo finora proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 29, 2025 - 13:37
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Black-out in Spagna, i cinque secondi che hanno messo in ginocchio il Paese: tutte le ipotesi, cosa sappiamo finora

Non è stato un attacco hacker. È la prima certezza divulgata dalle autorità spagnole dopo il maxi black-out che ieri ha messo in ginocchio il Paese, insieme al Portogallo e a parte del sud della Francia. “Possiamo escludere un incidente di cybersicurezza nelle installazioni di rete elettrice e al centro di controllo” ha fatto sapere l’operatore della Rete elettrica spagnola (Ree). Ma allora, che cosa è successo a partire dalle 12.32, quando la Penisola iberica è rimasta al buio, Internet ha smesso di funzionare e con ecco la maggior parte dei servizi, trasporti compresi?

In una conferenza stampa il capo delle operazioni di Ree, Eduardo Prieto, ha cercato di fare chiarezza con le informazioni finora disponibili. Ieri il sistema era “stabile” in tutte le variabili e in condizioni di sicurezza. Poi, alle 12.30, “sono state rilevate due perdite di generazione di corrente di pochi secondi, che il sistema non è stato in grado di assorbire, provocando il black-out generalizzato”.

Così l’operatore ha assicurato che “si stanno analizzando le due disconnessioni che si sono prodotte inizialmente”, pochi secondi prima del blackout, in particolare, la seconda che ha innescato la caduta del sistema allo zero. “Bisognerà analizzare il perché si sono prodotte le due disconnessioni, la seconda in particolare che ha portato al degrado e al collasso del sistema“, ha segnalato. “Bisognerà verificare le cause, analizzare la potenza, l’ubicazione, le condizioni in cui si è prodotta la disconnessione”, ha aggiunto. Prieto non ha voluto fare “speculazioni” sul luogo da dove si è prodotta l’interruzione della generazione di energia, nel rispondere a una domanda se fosse in una zona alimentata da centrali di energia rinnovabile. Ciò che è dato per certo è che le due disconnessioni sono avvenute a pochi secondi l’una dall’altra, con un intervallo di appena un secondo e mezzo, e il sistema, tre secondi e mezzo dopo, non ha retto il colpo.

Prieto ha spiegato che la causa dell’interruzione di corrente è ancora oggetto di indagine. Ma ha chiarito che l’incidente è avvenuto nella parte sud-occidentale del Paese. Rispondendo alle domande dei giornalisti, ha riconosciuto che è “molto possibile” che il sistema di produzione di energia interessato sia quello solare. L’Estremadura, a sud-ovest, è una delle regioni con la maggiore capacità fotovoltaica della Spagna.

Nonostante l’operatore abbia escluso il sistema di cyber sicurezza, il giudice dell’Audiencia Nacional, José Luis Calama, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per verificare se il blackout sia stato causato da un atto di sabotaggio informatico mirato a infrastrutture critiche spagnole. Nel darne annuncio, Calama ha spiegato che i reati informatici possono essere classificati come terrorismo quando il loro scopo è quello di destabilizzare gravemente l’ordine costituzionale o il funzionamento dei servizi essenziali. Intanto primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato la creazione di una commissione di inchiesta. Parlando dopo la riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, Sanchez ha spiegato che la commissione sarà guidata dal ministero per la Transizione ecologica, a capo del quale c’è la ministra Sara Aagesen. Sanchez ha negato che il blackout sia stato causato dalla mancanza di energia nucleare. Chi lo afferma, ha sottolineato Sanchez nel corso di una conferenza stampa, “o mente o dimostra ignoranza. Se avessimo avuto una maggiore dipendenza dall’energia nucleare, la ripresa non sarebbe stata così rapida come quella che stiamo vivendo”, ha affermato il premier sottolineando che le centrali nucleari non hanno ancora ripreso le operazioni.

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