Beniamino Schiavone, presidente Confindustria Caserta: “La lentezza delle PA è un freno alla sostenibilità delle imprese. 7 aziende su 10 hanno la certificazione ESG ma aspettano anche 3 anni per un’autorizzazione”
“A Caserta sette aziende su dieci hanno la certificazione ESG, sei su dieci hanno acquistato apparecchiature a risparmio energetico. Eppure, per ottenere un via libera amministrativo – ad esempio per installare un impianto fotovoltaico – devono aspettare un anno se sono ‘fortunate’, fino a tre le meno fortunate”. Lo ha spiegato all’Adnkronos il presidente di […] L'articolo Beniamino Schiavone, presidente Confindustria Caserta: “La lentezza delle PA è un freno alla sostenibilità delle imprese. 7 aziende su 10 hanno la certificazione ESG ma aspettano anche 3 anni per un’autorizzazione” proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

“A Caserta sette aziende su dieci hanno la certificazione ESG, sei su dieci hanno acquistato apparecchiature a risparmio energetico. Eppure, per ottenere un via libera amministrativo – ad esempio per installare un impianto fotovoltaico – devono aspettare un anno se sono ‘fortunate’, fino a tre le meno fortunate”.
Lo ha spiegato all’Adnkronos il presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone, commentando i dati del bilancio di sostenibilità delle imprese del territorio casertano, basato su un campione di aderenti alla confederazione.
“I dati ci dicono che Caserta, e in generale il Sud, è sulla buona strada per la sostenibilità, che le aziende stanno guardando al futuro con l’idea chiara di dover seguire questa transizione,” ha osservato il presidente.
Secondo i numeri raccolti dagli industriali, il 72% delle imprese, tra quelle aderenti allo studio, ha una certificazione ESG e quasi il 67% ha installato impianti per l’uso di energia rinnovabile, come pannelli fotovoltaici o sistemi di cogenerazione per ridurre le emissioni.
Ancora, il 62% ha adottato strumenti per limitare l’inquinamento delle acque, mentre il 56% fissa obiettivi di riduzione del dispendio idrico per unità di prodotto o nel processo produttivo (anche se poi l’effettivo ricorso ad appositi strumenti in grado di contenere il consumo segna una percentuale più bassa, pari al 43,80%).
“Ma c’è il macigno della burocrazia. Un problema enorme perché per ottenere le autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici i tempi sono eccessivamente lunghi,” un anno quando l’ok deve arrivare a livello territoriale, ma “più di un biennio, in alcuni casi, se serve un’autorizzazione nazionale.”
Un meccanismo “farraginoso,” che vede sovrapposti Enti locali e ministero dell’Ambiente, tira in ballo l’annosa questione delle sovraintendenze, e che “scoraggia le imprese, perché se il via libera arriva dopo 3 anni magari la tecnologia usata per realizzare un impianto è già superata.”
La radice del problema, secondo Schiavone, è “la lentezza della pubblica amministrazione: con buon senso e interventi concreti i problemi si potrebbero già dimezzare.”
Questione più ampia è invece quella della semplificazione, comunque necessaria. Il lavoro svolto dal governo negli ultimi due anni è “un buon segnale ma ci sono da recuperare 40 anni di modus operandi che hanno ingessato il Paese.”
La proposta di Confindustria Caserta è di “dotare gli enti pubblici della stessa autonomia e flessibilità che viene conferita alle strutture commissariali: penso ad esempio alla struttura per la ricostruzione del Ponte di Genova o per il post terremoto in Emilia-Romagna.”
Un buon punto di partenza “è la Zes” perché consente alle aziende di operare con l’autorizzazione unica.
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