Azioni europee sottovalutate da comprare nel 2025
Cosa sono le azioni europee sottovalutate? Su quali investire nel 2025? Scopri le 20 azioni delle principali piazze in Europa considerate dagli analisti di valore. L'articolo Azioni europee sottovalutate da comprare nel 2025 proviene da FinanzaDigitale.com.

Chi vuole investire in questo momento è su quali mercati puntare. La Borsa di New York è quella più colpita dalle politiche della nuova amministrazione Trump con la minaccia di una possibile recessione per l’economia americana.
Una conseguenza temuta non solo dagli analisti, ma anche dalle personalità di spicco del mondo economico USA, come Jamie Dimon, il CEO di J.P. Morgan la più grande banca d’investimento americana, e il presidente della FED, Jerome Powell.
In questo clima, gli investitori si rivolgono ad altri mercati come quelli europei. Certo, anche le borse del Vecchio Continente hanno subito l’impatto della politica americana, con l’effetto di una forte contrazione dei principali indici e del mercato azionario.
In questo contesto, l’attenzione si rivolge verso alcune società europee che hanno visto il loro prezzo ridursi, anche in maniera drastica, ma che sono di valore grazie a una forte solidità e a specifiche caratteristiche. Per questo si parla di value investing (investimento di valore).
Abbiamo selezionato di seguito alcune delle 20 azioni europee di valore ma sottovalutate dal mercato considerate tali dai principali analisti di broker e di banche di investimento.
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Azioni europee sottovalutate secondo gli esperti
Azione | Mercato/comparto | P/E | ROE | EPS | Dividend Yield |
---|---|---|---|---|---|
MPH Health Care | Health | 0,086 | 86,42% | 27,9 | – |
Klarsen | Tecnologia | 1 | 817% | 0,81 | – |
MHP Hotel | Finanza | 1,34 | 101,87% | 0,9 | – |
Emeis SA | Health | 2,3 | 34,41% | 4,9 | – |
Torm RG | Energia | 2,38 | 32,7% | 5,6 | 34% |
Stolt-Nielsen | Trasporti | 2,55 | 20,6% | 7,2 | 12,6% |
Deutsche Rohstoff | Materie prime | 2,56 | 34,41% | 12,66 | 5,38% |
Esso | Energia | 3,3 | 24% | 40,9 | 10% |
Bure Equity | Finanza | 3,9 | 26% | 6,9 | 0,9% |
Johnson Matthey | Materi prime | 4,1 | 21% | 3,39 | 6,41 |
Banca MPS | Finanza | 4,2 | 18,23% | 1,5 | 12% |
Exmar | Trasporti | 4,27 | 33,1% | 2,7 | – |
Azimut Holding | Finanza | 5,6 | 32,4% | 3,9 | 7,79% |
Frontline | Trasporti | 6,2 | 21,4% | 1,9 | 6,1% |
Iveco Group | Settori ciclici | 6,9 | 21,17% | 1,9 | 2,4% |
Keller Group | Beni Strumentali | 7,3 | 25,6% | 1,15 | 3,4% |
Ferrovial SE | Beni strumentali | 8,89 | 65,7% | 4,4 | 1,7% |
Banca Mediolanum | Finanza | 8,9 | 29,9% | 1,4 | 7,4% |
Enel | Energia | 10,55 | 21,42% | 0,69 | 6,44% |
Poste Italiane | Finanza | 10,86 | 18,2% | 1,53 | 10,86% |
Azioni italiane
Il FTSE MIB si colloca al terzo posto tra gli indici che hanno performato meglio in Europa, con un +13%, dopo il DAX 30 (+19%) e l’IBEX 35 (+15%).

Monte dei Paschi di Siena (MPS)
Secondo l’analista di HSBC Domenico Santoro, il suo prezzo è inferiore del 10%, con un P/E di 4,2. Un possibile aumento degli utili potrebbe essere legato all’OPA su Mediobanca, come dichiarato anche dal CEO di MPS, Luigi Lovaglio.
Azimut Holding
Azimut è da inserire in portafoglio secondo l’analista di Barclays Paola Sabbione. Nonostante le performance negative degli ultimi 12 mesi (-6,9%), grazie a un P/E di 5,6 e una raccolta di capitali in fondi e gestione patrimoniale aumentata del 96%.
Iveco Group
Con un price/earnings di 6,9, il gruppo italiano specializzato nella produzione di veicoli pesanti è sotto osservazione dell’analista di Goldman Sachs, Daniela Costa, che valuta la quotazione come inferiore del 19%.
Banca Mediolanum
Secondo gli analisti di J.P. Morgan, Banca Mediolanum ha iniziato l’anno con un netto aumento della raccolta del risparmio gestito, con una crescita repentina rispetto agli anni precedenti. Il prezzo è considerato inferiore del 20% rispetto al valore reale.
Enel
Per l’analista Javier Garrido di J.P. Morgan, Enel è tra le società sottovalutate, solida e con una possibile crescita del 5%. Negli ultimi mesi il flusso di cassa è aumentato, anche grazie alla cessione di specifici rami d’azienda, rendendola ancora più appetibile per gli investitori.
Poste Italiane
Il 2024 è stato chiuso con un rendimento superiore al 40%. Per gli analisti di J.P. Morgan è un titolo scambiato al di sotto del suo valore medio e potrebbe registrare una crescita del 12% nel 2025, grazie all’aumento degli utili potenziali legati all’acquisizione del 24,8% del colosso telefonico TIM.
Azioni tedesche
Per gli analisti di J.P. Morgan un titolo da osservare sul mercato tedesco è MPH Health Care AG, una società di investimento specializzata nell’acquisto e nella vendita di aziende nel settore sanitario. Nel suo portafoglio figurano le principali aziende farmaceutiche tedesche. Il P/E è pari a 0,086, con un prezzo considerato inferiore del 300% rispetto a quello reale.
Un’altra azione da osservare è MPH Hotel, una società indipendente con sede a Monaco, che progetta e gestisce strutture alberghiere e bar. Secondo l’analista di eToro Daniel Beringer, il valore attuale è inferiore del 50% rispetto al prezzo equo, con un P/E di 1,34.
Infine, secondo l’analista Sven Sauer di Kepler Capital, da tenere sotto osservazione è il titolo Deutsche Rohstoff, una holding specializzata nell’estrazione di metalli preziosi come oro e argento e nella produzione di monete. Il P/E è pari a 2,5 con un utile per azione davvero interessante.
Azioni francesi
Il CAC 40 è stato l’indice con la peggiore performance in Europa continuata nel 2025 complice la situazione di incertezza politica del Paese. La contrazione del listino ha messo in evidenza alcune azioni sottovalutate.
Per J.P. Morgan sono tre i titoli da tenere sotto osservazione, appartenenti rispettivamente ai comparti tecnologico, salute e benessere, ed energia:
Klarsen SA
È una società francese specializzata nel marketing di eventi. Ha iniziato il 2025 con un P/E di 1, e con un rapporto tra utile netto e azioni pari all’800%, un valore davvero elevato.
Emeis
Specializzata nella gestione di case di riposo, ambulatori e cliniche di riabilitazione, possiede il 100% della proprietà di sette cliniche. Il price/earnings è di 2,1, con una crescita media degli utili per azione del 2,3% dal 2022.
Esso SA
Società petrolifera specializzata nella raffinazione, che detiene i marchi dei distributori Esso e Mobil. Per gli analisti di J.P. Morgan, il suo valore equo risulta sottovalutato del 29%.
Azioni spagnole
Per chi è interessato al mercato spagnolo, l’analista di Morgan Stanley Nicolas Mora considera sottovalutate le azioni Ferrovial SE, azienda specializzata nelle infrastrutture di trasporto e nei progetti edilizi. L’azienda presenta un utile per azione elevato in crescita anno dopo anno. Un segnale di forte solidità.
Azioni britanniche
La Borsa di Londra (LSE) è stata tra le più resilienti del Vecchio Continente negli ultimi anni, senza grandi variazioni di prezzo.
Tra i titoli considerati dagli analisti di Deutsche Bank validi per una strategia di value investing c’è l’azienda Johnson Matthey, attiva nel settore della progettazione, produzione e controllo di catalizzatori per auto e per l’industria.
Secondo l’analista esperto di Deutsche Bank Tristan Lamotte, il prezzo è inferiore del 20% rispetto al suo valore equo, con un return on equity pari al 21%. Inoltre, gli utili hanno registrato una crescita costante negli ultimi cinque anni.
Un’altra azione undervalued, secondo l’analista Jonathan Coubrough è Keller Group, società impegnata nella fornitura di fondamenta. Il P/E è pari a 7,3, con una quotazione inferiore del 5% al suo valore intrinseco.
Altri mercati europei
Anche nei mercati europei definiti “secondari”, come Finlandia, Belgio, Svezia, Norvegia e Olanda negli ultimi anni è possibile trovare diverse opportunità di titoli sottovalutati.
Per il Belgio, secondo gli analisti di eToro è interessante la società Exmar N.V., che gestisce diversi impianti per il gas naturale liquefatto e il gas petrolifero. Ha un P/E di 4,27, con rendimenti in crescita negli ultimi anni.
Un altro titolo sottovalutato è quello della società danese Torm, attiva nei trasporti petroliferi e quotata sia al Nasdaq sia alla Borsa di Londra. Secondo Fernando Garcia di RBC Capital potrebbe essere un titolo da osservare, con un P/E di 2,3, un ROE elevato e un dividend yield molto remunerativo pari al 34%.
Per la Svezia, la società di investimento Bure Equity ha un price/earnings inferiore a 4 con un’elevata percentuale nel rapporto tra utili e numero di azioni in circolazione.
Il titolo Frontline sul mercato norvegese ha attirato l’attenzione di Omar Nokta, analista esperto di Jefferies, che lo definisce da Buy, con un prezzo attuale inferiore del 7% rispetto al suo valore equo.
Sotto osservazione, sempre per banca Jefferies, anche le azioni di Stolt-Nielsen, operante nel settore dei trasporti di prodotti chimici e liquidi. Anche in questo caso il P/E è basso, con un ROE (return on equity) elevato e ottime prospettive di un possibile incremento futuro del prezzo, considerato inferiore del 3% rispetto al suo valore intrinseco.
Come funziona il value investing
Il principio su cui si basano i value investor, ossia i trader che operano sulle azioni sottovalutate, è che la quotazione di un’azione tornerà nel tempo al suo valore equo.
Quindi, investire su un titolo undervalued potrebbe essere una buona idea per investire il proprio denaro: si acquista un’azione a un prezzo minimo, ma con tutte le potenzialità per crescere.
Non significa però necessariamente acquistare azioni a un prezzo più basso, come nel caso delle cosiddette penny stock. A creare valore non è la quotazione in un dato momento, ma il rapporto tra il prezzo e il reale valore intrinseco che il mercato attribuisce al titolo.
Le azioni sottovalutate però sono difficili da individuare, poiché è molto facile cadere nella cosiddetta “trappola del valore”: un titolo a prezzo basso, ma legato in realtà a una società di bassa qualità.
Come scegliere le azioni value investing
Per individuare un’azione sottovalutata da acquistare, può essere utile esaminare i parametri di analisi fondamentale utilizzati dagli analisti esperti:
- P/E (price/earnings): è il rapporto tra il prezzo di un’azione e il suo utile in un dato momento. In pratica, indica il denaro richiesto per generare 1$. Per le azioni con un prezzo equo, il P/E è compreso tra 15 e 22. Per quelle sottovalutate, il valore è inferiore a 15, mentre per quelle sopravvalutate è superiore a 22;
- ROE (return on equity): indica la capacità di una società di generare un utile, il rendimento per ogni 1$ versato dagli azionisti nella società. Un ROE elevato, superiore al 20%, indica una possibile sottovalutazione;
- EPS (earnings per share): è l’utile per azione, che si ottiene dividendo l’utile netto (guadagni – spese – tasse) per il numero di azioni presenti sul mercato. Un EPS elevato indica che c’è un forte consenso di crescita;
- D/E (debt/equity ratio): è il rapporto tra debito e patrimonio netto. Può essere utile per valutare la solidità di una società e la sua capacità di sostenere investimenti futuri;
- Dividend Yield: non tutte le società sottovalutate distribuiscono dividendi. Quelle che lo fanno presentano solitamente un dividend yield in crescita nel tempo, dimostrando una forte capacità di produrre utili.
Domande frequenti
Le azioni sottovalutate sono titoli con una quotazione più bassa rispetto al loro valore intrinseco, appartenenti a società che però dimostrano di avere valore e solidità.
Comprare azioni sottovalutate è una forma di investimento a medio termine, poiché la loro crescita non avviene in tempi brevi come nel caso delle growth stocks (azioni a crescita).
Per trovare azioni sottovalutate, è utile prendere come riferimento alcuni parametri di analisi fondamentale. Quasi sempre sono titoli con un P/E basso, un ROE elevato e un dividend yield interessante.
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