Attività dopo il fallimento: come difendersi dagli accertamenti

In caso di accertamento sui redditi prodotti dopo un fallimento, l’impugnazione dell'atto spetta al singolo contribuente e non il curatore fallimentare.

Apr 14, 2025 - 16:48
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Attività dopo il fallimento: come difendersi dagli accertamenti

Svolgere un’attività economica successivamente alla dichiarazione di fallimento può generare accertamenti sul reddito: l’eventuale impugnazione dell’avviso, spetta al fallito e non al curatore fallimentare. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5524 del 2 marzo 2025.

La decisione legittima quindi il contribuente a contestare un avviso di accertamento relativo ai redditi prodotti dalla sua attività successiva al fallimento.

Secondo i giudici, infatti, l’impugnazione del curatore non può essere presa in considerazione, mentre il dichiarato fallito può opporsi anche beneficiando di alcuni limitazione.

La Cassazione, infatti, ricorda che la procedura di accertamento deve escludere la parte del reddito generato dopo il fallimento che il contribuente guadagna per il mantenimento di sé stesso e della sua famiglia.