Asset manager, in Europa tassi in calo e flussi verso i fondi attivi favoriscono i player tradizionali

Nel report dedicato all’andamento dei gestori patrimoniali europei, Morningstar indica che tassi di interesse più bassi incentivano la riallocazione dai fondi monetari verso gli obbligazionari. Intanto, gli operatori dei private market vedono un rallentamento nella raccolta dopo un 2024 da record. L'articolo Asset manager, in Europa tassi in calo e flussi verso i fondi attivi favoriscono i player tradizionali proviene da FundsPeople Italia.

Mag 15, 2025 - 10:42
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Asset manager, in Europa tassi in calo e flussi verso i fondi attivi favoriscono i player tradizionali

Il calo dei tassi di interesse e la ripresa (modesta) in direzione dei fondi attivi potrebbe favorire gli asset manager “tradizionali”. Lo rileva Morningstar nel report dedicato all’andamento dei gestori patrimoniali europei nel secondo trimestre.

A motivare questa aspettativa, il provider richiama appunto la riallocazione dai fondi monetari verso prodotti con commissioni più elevate: “Se i tassi d’interesse caleranno come previsto, prevediamo che gli investitori cercheranno rendimenti più elevati in altre asset class”, scrivono gli analisti.

Fonte: Morningstar

Per contro, dopo un 2024 “da record”, quando hanno segnato un +7% rispetto a un già positivo 2023, i mercati privati vedono un rallentamento nella raccolta nel 2025, e anche i rendimenti restano inferiori alla media di lungo periodo.

Fonte: PitchBook. La raccolta di capitali 2024-25 si basa sulla ripartizione annuale del private equity europeo pubblicata il 9 aprile 2025

Nonostante la contrazione, tuttavia, i multipli dei private market continuano a riflettere una crescita superiore rispetto a quelli dei mercati tradizionali. Per contro, Morningstar si aspetta che i gestori tradizionali continuino a generare profitti solidi mentre, nonostante i gestori alternativi attraggano premi, si sono rivelati i più colpiti dai timori legati ai dazi.

Focus sui gestori patrimoniali tradizionali

In merito all’andamento dei gestori patrimoniali tradizionali, Morningstar sottolinea che, sebbene le aspettative di un passaggio dai fondi monetari a quelli attivi possa sostenere la crescita dei ricavi futuri, il forte calo dei mercati di marzo ha limitato la crescita del patrimonio gestito nel I trimestre. In questo scenario i flussi verso i fondi obbligazionari superano quelli azionari, anche questa tendenza è determinata, come detto, dalle attese sul calo dei tassi. Prosegue, invece, l’emorragia dai fondi bilanciati.

Flussi per asset class

Fonte: Morningstar Direct. Dati a marzo 2025

I fondi attivi hanno aumentato, se pur di poco, l’appeal nei confronti degli investitori nel primo trimestre, prima del rallentamento di marzo. Ciononostante i fondi passivi continuano il processo avviato da tempo di erosione di quote di mercato. A farne le spese, soprattutto, i fondi azionari, impattati in particolare, da commissioni significativamente inferiori nel caso dei fondi passivi.

Fee attivi vs passivi

Fonte: Morningstar Direct. Include fondi aperti ed ETF europei, esclusi fondi monetari, fund of funds e feeder fund. Dati aggiornati a marzo 2025.
Le commissioni sono rappresentate dai costi rappresentativi annualizzati, che riflettono i costi ricorrenti applicati dalla società di gestione, escludendo i costi di transazione, i costi una tantum o quelli imposti da terze parti come consulenti finanziari o piattaforme

Nel dettaglio dei gestori, Morningstar analizza l’andamento di alcune entità selezionate, ossia quante riportano separatamente i ricavi derivanti dalla gestione patrimoniale e dal wealth management. Su questo spaccato ristretto emerge ancora una volta la prevalenza di fondi equity e fixed income. In particolare, l’unico gruppo italiano presente nell’analisi, Intesa Sanpaolo, è tra i pochi (dopo Allianz) ad avere un maggiore peso dell’obbligazionario tra i suoi fondi.

Fonte: Morningstar

Le entità del private market

Passando allo scenario dei gestori attivi in ambito private market, si registra, nel periodo, una buona raccolta dei fondi di private equity europei nonostante un panorama complesso. Il contesto inoltre, non è favorevole alle dismissioni e i fondi di private equity “faticano a recuperare i multipli pagati in passato”.

Fonte: Morningstar

Il calo dei multipli è particolarmente evidente oltreoceano, mentre i livelli in Europa restano ancora elevati.

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