Arera: il mercato libero avanza, ma con poche offerte vantaggiose

Sempre più clienti accedono al mercato libero luce e gas, anche se sono poche le offerte più convenienti rispetto ai servizi di tutela. Inoltre, la scarsa conoscenza del Portale Offerte fa sì che la maggioranza degli utenti non abbia scelto il contratto più vantaggioso per le sue esigenze. Sono queste le principali conclusioni che si […] The post Arera: il mercato libero avanza, ma con poche offerte vantaggiose first appeared on QualEnergia.it.

Feb 21, 2025 - 19:18
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Arera: il mercato libero avanza, ma con poche offerte vantaggiose

Sempre più clienti accedono al mercato libero luce e gas, anche se sono poche le offerte più convenienti rispetto ai servizi di tutela. Inoltre, la scarsa conoscenza del Portale Offerte fa sì che la maggioranza degli utenti non abbia scelto il contratto più vantaggioso per le sue esigenze.

Sono queste le principali conclusioni che si possono trarre dall’ultimo monitoraggio Arera sull’evoluzione dei mercati retail dell’energia elettrica e del gas, aggiornato a gennaio 2025 (link in basso).

Anche per l’anno da poco trascorso si conferma il trend che vede le offerte a prezzo variabile superare in numero quelle a prezzo fisso. A partire dal 2022, infatti, a seguito dell’incremento della volatilità dei prezzi all’ingrosso, molti venditori hanno preferito presentare offerte dinamiche, in grado di intercettare maggiormente il rischio in uno scenario incerto come quello attuale.

Un confronto tra i prezzi

Con riferimento al settore elettrico nel 2024, per il cliente-tipo domestico residente (consumo da 2.000 kWh e 3 kW di potenza), nel mercato libero sono disponibili in media solo 6 offerte più convenienti della maggior tutela, lo 0,5% delle offerte totali a disposizione.

Per il cliente-tipo domestico del gas (consumo annuo di 1.400 Smc), sono disponibili in media 48 offerte più convenienti del Servizio di tutela per i vulnerabili, pari al 3,3% del totale. Di queste, 15 sono a prezzo variabile e 33 a prezzo fisso.

Volendo calcolare l’andamento della spesa media annua per il cliente tipo domestico residente, relativa al 10% delle offerte luce più convenienti, rilevate per le offerte a prezzo variabile:

  • 597,43 € per 2.000 kWh di consumo, a fronte di una spesa annua prevista sulla maggior tutela di 495,74 €;
  • 758,61 € per 2.700 kWh di consumo (contro i 632,72 € in tutela).

Per quelle a prezzo fisso, invece:

  • 609,07 € per 2.000 kWh di consumo (in maggior tutela 495,74€);
  • 664,52€ per 2.700 kWh di consumo (contro 632,72€).

Sul gas invece, tenendo conto di un cliente domestico con 1.400 Smc di consumo annuo, il 10% delle offerte più convenienti porta in media a una spesa annua prevista pari a 1.561,08€ per le offerte a prezzo variabile e 1.084,32€ per quelle a prezzo fisso, a fronte di una spesa annua prevista della tutela pari a 1.536,69€.

Portale Offerte, questo sconosciuto

L’indagine Arera osserva poi un limitato utilizzo del Portale Offerte, nonostante un “significativo aumento” che parte dalla seconda metà del 2021. L’Autorità presume quindi che moltissimi clienti sottoscrivano le offerte prevalentemente dopo essere stati contattati da un call center o da un agente di vendita e che, non verificando sul Portale le informazioni acquisite tramite altri canali, non sfruttino la potenzialità degli strumenti a loro disposizione per scegliere consapevolmente.

Una quota rilevante di intervistati, domestici e non, ha una parziale o incompleta conoscenza del mercato libero. Il 18,1% dei clienti domestici intervistati e il 20,2 dei clienti non domestici non sa che è possibile scegliere liberamente il fornitore di energia elettrica e di gas naturale.

“Risulta pertanto necessario – chiarisce Arera – proseguire con le azioni volte ad incrementare la diffusione della conoscenza del Portale Offerte e a stimolarne il suo utilizzo presso l’utenza diffusa”.

Il mercato libero avanza

Il progressivo accesso dei clienti al mercato libero, monitorato fino a settembre 2024, prosegue “a ritmo sostenuto”, grazie alla fine del servizio in maggior tutela per luce e gas, rimasto disponibile solo per gli utenti vulnerabili; per i clienti elettrici domestici non vulnerabili, ricordiamo, è stato anche attivato il nuovo Servizio a Tutele Graduali (Stg).

A settembre 2024, sono approvvigionati nel mercato libero:

  • nel settore elettrico, il 77,9% dei clienti domestici (+3,5% rispetto alla rilevazione di marzo 2024) e l’86,6% (+1,7%) dei clienti BT Altri usi (principalmente negozi, bar, ristoranti, uffici, laboratori, artigiani);
  • nel settore del gas, l’86,3% dei clienti domestici (-1,6%) e il 99% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 Smc (+0,8%).

Il mercato libero nel settore elettrico è scelto in larga maggioranza dalle attività economiche e commerciali connesse in bassa tensione. Anche per il gas i clienti non domestici, non avendo diritto al servizio di tutela, si approvvigionano per almeno il 95% nel mercato libero. La restante parte è servita nei servizi di Fornitura di Ultima Istanza (FUI) e di Fornitura di Default su rete di distribuzione (FDD).

Inoltre, a settembre 2024 rispetto al totale dei clienti domestici nel settore elettrico:

  • i non vulnerabili rappresentano il 61%, dei quali il 50% si rifornisce sul mercato libero e l’11% con il Servizio a Tutele Graduali;
  • i vulnerabili rappresentano il 39%, con il 27,9% sul mercato libero e l’11,1% in maggior tutela.

Per quanto riguarda invece il gas naturale:

  • i non vulnerabili rappresentano il 60,5%: il 60,2% si approvvigiona sul mercato libero e lo 0,3% nei vari servizi di ultima istanza (FUI e FDD);
  • i vulnerabili rappresentano il 39,5%: il 26,1% si rifornisce sul mercato libero, il 13,1% con il Servizio di tutela per vulnerabili e lo 0,3% nei vari servizi di ultima istanza.

Quanti hanno cambiato fornitore

Nel settore elettrico, nel periodo monitorato gennaio-settembre 2024, i clienti domestici hanno cambiato fornitore a un ritmo piuttosto elevato rispetto agli anni precedenti (19,4%). Questa tendenza, se confermata nel resto dell’anno, porterebbe a un tasso annuo del 25,9% (a fronte del 20,2% annuo del 2023). Il 77% di questi cambi è avvenuto nell’ambito del mercato libero, riguardando quindi clienti che erano già usciti dalla maggior tutela.

Da non sottovalutare il dato anagrafico. Tra i clienti domestici, i più dinamici sono quelli della fascia 18-29 anni, con un tasso di cambio fornitore del 28,9% nel settore elettrico e del 26,2% nel settore del gas naturale. Leggermente meno dinamici sono gli utenti tra 30 e 79 anni: i tassi di cambio fornitore per fascia di età variano dal 24,9% al 28,8% nel settore elettrico e dal 19,3% al 23,7% nel gas.

Diversamente, a partire dagli 80 anni di età, i tassi di cambio risultano significativamente più bassi in entrambi i settori, anche se in leggera crescita rispetto al passato.

Inoltre, per il settore elettrico, la quota di clienti domestici in uscita dalla maggior tutela che sceglie un contratto di libero mercato con lo stesso venditore, o con una società collegata, è molto elevata.

Per le imprese di vendita, intanto, il Gse ha comunicato di aver attivato il Portale Fuel Mix attraverso il quale sono tenute a comunicare entro il 31 marzo i dati relativi all’energia elettrica venduta ai propri clienti finali nel 2024.

Questi dati concorrono alla determinazione del mix energetico utilizzato per la produzione di energia elettrica venduta, insieme al numero di Garanzie d’Origine (GO) annullate dall’impresa a favore dei propri clienti finali.

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