“Andrea Bocelli è vivo per miracolo, ha una schiera di angeli”: parla la moglie Veronica Berti

Quasi 25 anni insieme, una figlia, una fondazione benefica e una vita vissuta tra palcoscenici internazionali e la tranquillità del “nido familiare”. Veronica Berti, moglie di Andrea Bocelli, si racconta in un’intensa intervista al settimanale Oggi, svelando i segreti di un amore solido e duraturo, ma anche le dinamiche di coppia che, a volte, li fanno assomigliare a “Sandra e Raimondo”. Lei, manager e vicepresidente della Fondazione Bocelli (inaugurata a Firenze proprio il 21 marzo, giorno del loro anniversario di matrimonio e del compleanno della figlia Virginia), si descrive come “fumantina”. Lui, il tenore di fama mondiale, è invece “un uomo molto pacato”. Un equilibrio di opposti che funziona da un quarto di secolo.

“Reputo quello di Andrea e mio il matrimonio più veloce della storia, perché noi viviamo insieme dal giorno che ci siamo conosciuti”, racconta Veronica. E scherza: “Lo facesse mia figlia la strozzerei”. Una vita quotidiana fatta di piccole attenzioni e di una routine che, quando non sono in tour, è sorprendentemente normale: “Gli porto il caffè tutte le mattine, mi preoccupo di come si veste, se fosse per lui metterebbe una cosa con l’altra. Lavoriamo insieme, io lo rincorro, per lo più per avere risposte che non mi dà. E poi andiamo a casa, nessun ristorante”. Lui, dal canto suo, le dedica spesso poesie, “le più disparate”.

Ma dietro l’immagine pacata del tenore si cela un uomo dalla determinazione ferrea, forgiata dalle sfide della vita: “Devi avere una voglia di emergere che ti viene anche dalle cose che hai vissuto nella vita”, spiega Veronica. “Da ragazzino, se gli altri bambini si buttavano nelle onde lui doveva buttarsi dalla scogliera per dimostrare agli altri che valeva… È vivo per miracolo, glielo dico io. Se uno crede agli angeli, lui non ne ha uno ma una schiera”. Una competitività che, racconta la moglie, Bocelli riversa soprattutto verso sé stesso: “Loro [Andrea e la figlia Virginia] sono molto competitivi con sé stessi, non con gli altri. È uno che piangerebbe anche quando perde a scacchi“. E a proposito della figlia Virginia, 13 anni compiuti proprio il giorno dell’inaugurazione della Fondazione, Veronica dice: “Lei ha il carattere di noi due messi insieme, quindi è una testa di coccio, non le piace perdere e questo è tutto il padre“.

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