Allerta tubercolosi in Europa: Ecdc e Oms segnalano un aumento del 10% nei casi pediatrici

La tubercolosi in Europa cresce tra i bambini e la popolazione generale, con un aumento dei casi e preoccupazioni per la co-infezione con l'Hiv, richiedendo misure urgenti. L'articolo Allerta tubercolosi in Europa: Ecdc e Oms segnalano un aumento del 10% nei casi pediatrici proviene da benessereblog.it.

Mar 24, 2025 - 09:47
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Allerta tubercolosi in Europa: Ecdc e Oms segnalano un aumento del 10% nei casi pediatrici

La tubercolosi sta riemergendo come una grave preoccupazione sanitaria in Europa. Il rapporto del 2025 redatto dal Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dall’Ufficio regionale europeo dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), rilasciato in occasione del World Tb Day (Giornata mondiale della tubercolosi), evidenzia un significativo aumento dei casi tra i bambini. Nel 2023, i minori di 15 anni hanno rappresentato il 4,3% dei nuovi e recidivi casi di tubercolosi nella regione europea dell’Oms, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Questo trend preoccupante si riflette anche nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo, dove i bambini sotto i 15 anni hanno costituito la stessa percentuale di casi, segnando il terzo anno consecutivo di aumento.

La crescita della tubercolosi tra i bambini

Il rapporto mette in luce la crescente incidenza della tubercolosi pediatrica, suggerendo che la trasmissione della malattia nella regione europea continua a essere un problema serio. Le autorità sanitarie avvertono che sono necessarie misure immediate per controllare l’infezione e ridurre il suo impatto. I dati mostrano che oltre 650 nuovi casi di tubercolosi pediatrica sono stati segnalati tra il 2022 e il 2023. Una delle principali preoccupazioni espresse dalle autorità è che circa 1 bambino su 5 con tubercolosi nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo non ha informazioni sul completamento del trattamento. Questa mancanza di dati può portare a un aggravamento della situazione, con un rischio crescente di emergenza di tubercolosi farmaco-resistente (Dr-Tb).

Trend generale di crescita dopo il calo del 2020

L’allerta lanciata dall’Ecdc e dall’Oms non si limita ai bambini, ma si estende a tutta la popolazione. Nel 2023, il numero di persone diagnosticate e curate per tubercolosi ha mostrato un incremento, dopo un calo significativo nel 2020 a causa delle interruzioni legate alla pandemia di Covid-19. Nella regione europea dell’Oms, che comprende 53 Paesi in Europa e Asia centrale, sono stati registrati oltre 172.000 nuovi e recidivi casi di tubercolosi, in linea con i dati del 2022. Per quanto riguarda l’Unione Europea e lo Spazio Economico Europeo, sono stati segnalati 37.000 casi, un aumento rispetto ai 35.000 dell’anno precedente. Le autorità sanitarie hanno sottolineato che, sebbene la regione stia lentamente recuperando dall’impatto della crisi pandemica, le conseguenze continuano a influenzare le attività di test, prevenzione, diagnosi e trattamento della tubercolosi.

Co-infezione con Hiv: una minaccia persistente

Il rapporto del 2025 evidenzia anche la preoccupante co-infezione da tubercolosi e virus Hiv, che rappresenta una minaccia continua per i pazienti affetti da tubercolosi in Europa. Nel 2023, oltre il 15% dei pazienti con tubercolosi nuova e recidivante è stato identificato come co-infetto da Hiv, con oltre 19.000 casi nella regione europea dell’Oms e più di 600 nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo. Gli esperti avvertono che circa 1 persona su 5 con co-infezione potrebbe non ricevere la terapia antiretrovirale. Tuttavia, il quadro generale è incompleto, poiché solo 21 Paesi, di cui appena 4 nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo, hanno fornito dati sull’assunzione della terapia antiretrovirale tra i pazienti affetti da tubercolosi. Questa situazione evidenzia l’urgenza di migliorare la segnalazione e l’assistenza per affrontare le lacune nei servizi per la tubercolosi e l’Hiv, garantendo un’assistenza integrata per ridurre la trasmissione e migliorare i risultati per i pazienti in tutta la regione.

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