A Treviso si possono scegliere abiti da sposa usati: basta sprechi e la donazione va a progetti solidali

A Castagnole di Paese, in provincia di Treviso, un’iniziativa dal forte valore sociale sta aiutando numerose spose a coronare il loro sogno senza dover affrontare spese eccessive. Grazie all’impegno della Caritas locale e alla determinazione di Marta Feletto è possibile scegliere un abito da sposa usato tra oltre 200 modelli disponibili, contribuendo al tempo stesso...

Feb 18, 2025 - 20:24
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A Treviso si possono scegliere abiti da sposa usati: basta sprechi e la donazione va a progetti solidali

A Castagnole di Paese, in provincia di Treviso, un’iniziativa dal forte valore sociale sta aiutando numerose spose a coronare il loro sogno senza dover affrontare spese eccessive. Grazie all’impegno della Caritas locale e alla determinazione di Marta Feletto è possibile scegliere un abito da sposa usato tra oltre 200 modelli disponibili, contribuendo al tempo stesso a un gesto di solidarietà.

Il progetto prende spunto da un’iniziativa che affonda le sue radici in Umbria, presso il monastero di Santa Rita da Cascia. Qui, da oltre settant’anni, le suore ricevono abiti da sposa in dono, riutilizzandoli per offrire alle future spose un’opportunità accessibile e per finanziare opere di beneficenza. Marta Feletto, originaria di Jesolo, ha scoperto questo progetto durante un suo percorso spirituale e ha deciso di portarlo in Veneto.

Quando ha scelto il suo abito per il matrimonio, Marta ha optato per un vestito proveniente proprio da questo atelier solidale, sapendo che il contributo sarebbe stato destinato ad attività caritatevoli. Dopo la sua esperienza, ha voluto replicare l’idea nella sua regione, avviando un sistema di condivisione e riuso che oggi permette a molte donne di sposarsi senza spendere una fortuna.

L’iniziativa favorisce un’economia circolare

L’atelier di Castagnole di Paese ha visto la luce grazie all’iniziale collaborazione con i padri Carmelitani Scalzi di Treviso. Tuttavia per un periodo l’attività ha subito una battuta d’arresto, finché la Caritas non è intervenuta per darle nuova vita. Oggi il servizio è ospitato in un magazzino messo a disposizione da una famiglia del paese, dove le spose possono scegliere tra tantissimi abiti, con taglie che spaziano dalla 38 alla 52.

Ogni donna può accedere a questo servizio con una donazione libera, in base alle proprie possibilità economiche. Non solo un risparmio, dunque, ma anche un contributo alla solidarietà, visto che il ricavato viene destinato a progetti per le persone più bisognose.

Le spose che scelgono un abito da questo atelier non sono solo donne in difficoltà economiche, ma anche coloro che sposano la filosofia del riuso e della sostenibilità. L’iniziativa, infatti, combatte lo spreco e favorisce un’economia circolare, evitando che splendidi abiti rimangano inutilizzati.

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